Sinfonie paesaggistiche su San Vendemiano.

Catalogo su San Vendemiano

Porta il segno inequivocabile della fotografia d’eccellenza dei friulani Elio e Stefano Ciol. Il tratto garbato e colto della penna di Gian Domenico Mazzocato, autore trevigiano di rango, a cui si deve l’accurata selezione dei brani e delle citazioni, a commento del vasto apparato fotografico. Stiamo parlando del volume patinato “San Vendemiano”, pregevole pubblicazione rilegata e di grande formato, promossa ed editata dall’Amministrazione comunale sanvendemianese, quale omaggio doveroso e raffinato al fascino incantevole di questi luoghi.

Un tour esauriente, scandito da immagini di elevata efficacia descrittiva, dove l’obiettivo essenziale dei Ciol coglie e lega, in un unico e consequenziale percorso visivo, le maggiori peculiarità paesaggistico-naturalistiche di queste terre, antiche e contemporanee allo stesso tempo. Ecco allora, come imprescindibile punto di partenza, il volto più remoto della San Vendemiano di ieri, delle sue principali frazioni costitutive (Zoppè, Cosniga e Saccon) e dell’attiguo centro di Fossamerlo. Si svela, nello scorrere delle pagine, il volto della devozione popolare, che si riflette nelle scenografiche pale delle chiese parrocchiali di San Vendemiano e di Zoppè e negli oratori affrescati di San Pierin (il San Pietro in Vincoli a Zoppè) e di San Felice a Saccon. Il cuore centrale del volume ripercorre le tradizionali radici contadine, intrecciate all’architettura rurale delle rossastre case mezzadrili, immortalate nella carrellata dei filari di viti, delle distese soleggiate e gialle di grano e frumento, delle stradine bianche che si snodano come lunghi serpenti nella campagna, delle ville coloniche padronali dalle ampie barchesse e dei rustici agricoli. Non mancano poi le ineguali bellezze naturalistiche, figlie di una geografia fisica inconfondibile e specialissima, rispetto ad altri territori italiani: spicca la San Vendemiano come “terra d’acque”, nei suggestivi squarci dei Palù, disseminati nella parte orientale della cittadina o nelle risorgive di San Fris. Come ultimo approdo si staglia la città di oggi in tutte le sue molteplici sfaccettature. Il volto moderno con il suo humus sociale ed industriale. Vale a dire un brulicare d’insediamenti economici, di reti viarie simili a nidi d’ape e di attività commerciali in espansione. Sensibilmente ben riuscito il ritratto narrativo di Mazzocato, che sceglie di raccontare “dal di dentro” l’identità di queste genti, la loro e la nostra inimitabile veneticità. L’andamento asciutto e vitale della sua prosa didascalica, con un afflusso poderoso di riferimenti storici e culturali locali, avvince e conquista l’attenzione fino all’ultima frase ed immagine di un libro fotografico, che, una volta sfogliato, non si dimentica facilmente. Buona vision-lettura! Elena Pilato.

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