Alla finestra della storia dell’arte internazionale si affaccia un Genio semisconosciuto: Pordenone Montanari!

Italiano, 73 anni, da molti vive isolato. Pordenone Montanari è il nuovo genio dell’arte. Più di 500 lavori “rivoluzionari” conservati in una casa piemontese riscriveranno la storia dell’arte del dopoguerra in Italia di Dalya Alberge. Le opere di un eccentrico artista italiano che ha vissuto in volontario isolamento per 18 anni stanno per essere messe in mostra a Londra, dopo essere state salutate come “un contributo straordinario all’arte europea del dopoguerra”.

Pordenone Montanari, 73 anni, ha vissuto isolato dal mondo per quasi vent’anni, durante i quali si è dedicato solo a pittura e scultura, contando sulla presenza di sua moglie per cibo e rifornimenti di materiali per il suo lavoro. Dietro l’alta facciata incorniciata dai pini della sua casa piemontese, ha creato capolavori fino ad oggi sconosciuti, numerosissime figure, nature morte e paesaggi, che gli esperti descrivono come rivoluzionari, degni di mostre ed eventi dedicati nei musei e nelle gallerie.

Dal momento che le persiane della casa ottocentesca non erano mai aperte, i cittadini del posto credevano che l’edificio fosse il ritiro di campagna di qualcuno che viveva in città, senza sapere che dentro ferveva l’attività di Montanari, intento a mettere al mondo opere, che i critici oggi dicono mostrano una visione del mondo che richiama Picasso, Chagall e Bacon.

Il suo talento nascosto è stato scoperto per sbaglio. Sua moglie stava attaccando un cartello di “vendesi” al cancello, perché la coppia aveva deciso che le casa di quattro piani era troppo grande per loro. Un uomo d’affari indiano residente in zona, Raja Khara, stava passando in auto col suo socio. Si fermò e chiese alla signora di poter dare un’occhiata all’immobile, all’interno del quale fu letteralmente travolto dai tesori artistici che nascondeva.

Più di 500 quadri occupavano le pareti dal soffitto al pavimento, alcuni accatastati per diversi metri. Montanari era stato capace di dipingere su ogni possibile superficie piatta della casa, sulla tela, sul cartone e sui muri fino a sei metri di altezza. Non solo, aveva anche scolpito sul legno e nella pietra, popolando il giardino con un eccentrico labirinto di forme impenetrabile.

Khara concluse l’acquisto dell’immobile nel giro di qualche giorno e, in società con un altro uomo d’affari indiano, si procurò i diritti sull’artista per una ulteriore cifra “a sette zeri”. Fece poi vedere le opere di Montanari a un noto storico dell’arte britannico, Edward Lucie-Smith, che apprezzò la qualità dell’artista al punto di decidere di voler organizzare una mostra dedicata.

Il mese prossimo ci sarà una mostra all’Istituto di Cultura Italiana di Londra, che sarà seguita da altre in Italia e Russia. “Si tratta di una voce completamente nuova” ha detto Lucie-Smith all’Observer. “Montanari è un artista unico, che scardina la storia convenzionale dell’arte postbellica italiana”. Montanari ha studiato filosofia all’Università di Milano e scultura all’Accademia di Brera negli anni ’60. Anche se aveva venduto 24 quadri ad alcune banche anni fa, ha deciso di ritirarsi comunque dal mondo.

Quando Khara entrò per vedere la sua casa, Montanari non smise di dipingere neanche un momento e il giorno dopo, mentre gli altri definivano i termini dell’acquisto, si mise a pulire i pennelli, facendo però pesare all’uomo d’affari indiano che gli aveva fatto perdere ben due ore nel tentativo di convincerlo a vendere i suoi quadri. Alla fine la spuntò Khara che, con Arun Rangachari, presidente di Dar Capital, un’azienda di investimenti e consulenze finanziarie, comprò l’immobile. Oggi, dopo aver costruito uno studio per Montanari nei pressi della sua vecchia casa, i due pensano a una fondazione a nome dell’artista.

La settimana scorsa Rangachari ha detto all’Observer: “E’ il più grande investimento singolo sulla scoperta di un artista pressoché sconosciuto, che non sembrava avere alcuna voglia di fare colpo su nessuno, un uomo severo, un aristocratico”. Khara parla di lui come di un uomo “molto controllato”, per il quale non è stato facile aprirsi agli altri “per così tanto tempo…”

Ha detto l’artista alla moglie “Seguo l’ispirazione di quattro muse: leggere, scrivere, dipingere e scolpire, che bastano a giustificare i miei 18 anni di isolamento”. Quando gli è stato chiesto da quale delle sue opere non si separerebbe mai, ha risposto: “Se uno non riesce a staccarsi da questa o quell’altra opera, significa che dipingere lo possiede completamente laddove deve essere l’artista a dominare il suo lavoro”.

Secondo Lucie-Smith “Alcuni degli artisti contemporanei cercano solo la notorietà. Altri trovano che sia un ostacolo per il raggiungimento dei loro ideali più alti. Montanari appartiene alla seconda categoria”. Del lavoro dell’artista dice “rivoluzionario…un nuovo tassello nella storia dell’arte italiana del dopoguerra”.
Le nature morte, aggiunge, fanno venire in mente “Cezanne e Braque”, mentre emergono elementi picassiani e tratti alla Francis Bacon, anche se “in maniera che ancora non avevamo visto mai”.

Molti dei dipinti sono caratterizzate da figure che contengono altre figure e riflessi nello specchio. Uno rappresenta un pittore al cavalletto che dipinge una modella nuda, ma ciò che appare sulla tela è il profilo dell’artista e non la modella in sé. Lucie-Smith in proposito ha detto “Il messaggio è chiaro: ciò che sembra la rappresentazione oggettiva della realtà va invece letta come specchio della dimensione mentale dell’artista”. Rossana Pittelli, esperto d’arte all’Istituto Italiano di Cultura, sostiene che “Montanari è davvero una bella scoperta”. Ora, Montanari di per sé è rimasto indifferente a tanta agitazione intorno a lui. La mostra londinese del mese prossimo potrebbe essere la sua svolta, ma lui non ci sarà…

E noi attenderemo di poter ammirare le sessanta opere “londinesi” per valutare l’impatto e lo spessore di questo novello Prometeo artistico, che sembra aver rubato ad un fiacco e monotono panorama espressivo contemporaneo il fuoco sacro del creare…A suo onore e a nostra insaputa, sostenuto dal quel fare schivo, che già ce lo rende simpatico e stimabile e lo avvicina ai Grandi!! Vostra Elena P.

Fonte: “The Observer” from Uk

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