Moretto, Savoldo, Romanino, Ceruti. 100 capolavori dalle collezioni private bresciane a Brescia

La visitazione di Moretto da Brescia

Dal 1° marzo al 1° giugno 2014, Palazzo Martinengo a Brescia ospita la grande mostra “Moretto, Savoldo, Romanino, Ceruti. 100 capolavori dalle collezioni private bresciane”. L’esposizione vanta un comitato scientifico internazionale riunito dal curatore Davide Dotti, che annovera Pierre Rosenberg (Accademico di Francia, già direttore del Louvre di Parigi), Mina Gregori (prof.ssa emerita Università di Firenze), Claudio Strinati (già Soprintendente del Polo Museale Romano), Andres Ubeda (conservatore della pittura italiana e francese del Museo del Prado, Madrid), Zsusanna Dobos (conservatore della pittura italiana Museo di Belle Arti, Budapest), John T. Spike (College of William and Mary, Williamsburg, Virginia, USA), Renata Stradiotti (già Direttrice dei Musei Civici di Brescia) e Angelo Loda (Soprintendenza Mantova-Brescia-Cremona).

L’esposizione offre al pubblico l’opportunità, unica e irripetibile, di entrare in contatto con il mondo segreto e inaccessibile delle dimore bresciane, scrigni di tesori d’arte di inestimabile valore, compiendo un viaggio emozionante dal Rinascimento al Manierismo, dal Barocco al Rococò.

Per l’occasione, sono stati organizzati percorsi monotematici in città e nella provincia di Brescia quali, tra gli altri, “Moretto in città”, “Romanino in Valcamonica”, “Andrea Celesti sul lago di Garda”, “Gian Giacomo Barbelli in Franciacorta”, “La collezione Lechi a Montichiari”, “Tiepolo e Pittoni nella bassa bresciana”.La rassegna, promossa dalla Provincia di Brescia, organizzata da Fondazione Provincia di Brescia Eventi, col patrocinio della Regione Lombardia, della Diocesi di Brescia – Ufficio per i beni culturali ecclesiastici, col contributo di Ristora, di Fondazione Cariplo, riunisce per la prima volta una selezione di 100 dipinti antichi di altissima qualità provenienti dalle più importanti raccolte private della città e della provincia di Brescia, per offrire al pubblico l’opportunità, pressoché irripetibile, di entrare in contatto con il mondo segreto e inaccessibile delle dimore bresciane, scrigni di tesori d’arte di inestimabile valore.

“La mostra Moretto, Savoldo, Romanino, Ceruti. 100 capolavori dalle collezioni private bresciane – sottolinea il Presidente della Provincia di Brescia Daniele Molgora – rende Brescia e il suo territorio grandi protagonisti del circuito espositivo italiano. L’iniziativa, di alta qualità, è da ascrivere all’ente Provincia di Brescia, che con questa esposizione è riuscito a unire inscindibilmente artisti, committenti e collezionisti, costituendo un ideale filo conduttore tra passato e presente”.
“L’ente che presiedo – continua Daniele Molgora – ha voluto fermamente questa iniziativa che non è solo una mostra, ma un vero e proprio progetto tutto “Made in provincia di Brescia”, creato per affermare l’importanza di un territorio il cui valore, in un momento in cui si sente parlare soltanto di globalizzazione, è sottostimato dai più.

Partiamo dalla considerazione che si tratta di una esposizione realizzata grazie alla collaborazione dei collezionisti bresciani che hanno messo a disposizione opere in parte inedite e, soprattutto, di grande pregio. Un segno di vitalità della nostra comunità che, probabilmente, non ha eguali. Proseguiamo con il fatto che il periodo temporale cui si riferiscono i capolavori corrisponde a quello in cui Brescia era il maggiore produttore industriale di una delle grandi potenze mondiali di allora, la Repubblica di Venezia. Lo splendore commerciale di quei secoli si è esplicato in più stagioni artistiche assolutamente irripetibili, che noi, bresciani di oggi, vogliamo riportare alla luce”.

Brescia è stata – e lo è ancora oggi – patria di un colto e raffinato collezionismo, silenzioso e riservato, che può essere suddiviso in due distinte categorie: quello di estrazione nobiliare e quello frutto dell’intuito e della passione per l’arte di grandi industriali, stimati professionisti e notabili che, quadro dopo quadro, hanno formato collezioni in alcuni casi uniche nel loro genere per varietà e qualità. Nella scelta dei dipinti, l’attenzione si è focalizzata sui maestri che hanno rappresentato la gloria della scuola pittorica bresciana dal ‘400 al ‘700: da Foppa al Moretto, da Savoldo al Romanino, da Faustino Bocchi a Pietro Bellotti, da Andrea Celesti ad Antonio Cifrondi, a Giacomo Ceruti, di cui verranno esposte per la prima volta opere inedite, affiancate ad altre già note alla critica tra cui alcune tele del famoso “ciclo di Padernello”.

La mostra, che presenta in anteprima i più significativi ritrovamenti compiuti negli ultimi anni di ricerche che, in taluni casi, hanno consentito di riportare alla luce capolavori di cui si erano perse le tracce, consente anche di effettuare un viaggio attraverso secoli di storia dell’arte esplorando le differenti correnti pittoriche succedutesi nel corso del tempo – dal Rinascimento al Manierismo, dal Barocco al Rococò – di apprezzare le varie iconografie affrontate con estro e originalità dagli artisti, di istituire in città e in provincia dei percorsi monotematici quali “Romanino in Valcamonica”, “Moretto in città”, “Gian Giacomo Barbelli in Franciacorta”, “Andrea Celesti sul lago di Garda”, “Tiepolo e Pittoni nella bassa bresciana”, nonché di creare legami con le Pinacoteche diffuse sul territorio bresciano, come il Museo Lechi di Montichiari.

Tra il XV e il XVI secolo, si è vissuta in Italia una straordinaria stagione artistica; protagonisti di questo momento furono tre soggetti – gli artisti, i committenti e i collezionisti – legati tra di loro dal comune denominatore del “gusto per il bello”. Da un lato, gli artisti, con estro creativo e perizia tecnica, diedero alla luce opere che ancor oggi sanno emozionare chi le ammira; dall’altro, i committenti, appartenenti alle gerarchie ecclesiastiche, alla nobiltà o alle classi medie arricchitesi col fiorire dei commerci, investirono parte dei loro capitali commissionando dipinti, sculture e arredi destinati ad abbellire chiese e palazzi, ville e castelli; infine i collezionisti, raffinati esteti dotati di una particolare sensibilità per il bello, costituirono durante la loro vita dei veri e propri “musei privati” che talvolta, spinti da un nobile intento educativo e da un forte senso civico, donarono alla propria città.

Catalogo: Silvana Editoriale.

Brescia, 28 febbraio 2014

MORETTO SAVOLDO ROMANINO CERUTI.
100 capolavori dalle collezioni private bresciane
Brescia, Palazzo Martinengo (via dei Musei 30)
1 marzo – 1 giugno 2014

Orari:
da mercoledì a venerdì: dalle 9.00 alle 17.00;
sabato, domenica e festivi: dalle 10.00 alle 18.00
lunedì e martedì chiuso

Ingresso:
intero, euro 7;
ridotto, euro 5;
ridotto scuole, euro 3

Dal 1° marzo al 1° giugno 2014, presentando il biglietto intero della mostra Moretto Savoldo Romanino Ceruti. 100 capolavori dalle collezioni private bresciane, si potrà visitare il Museo di Santa Giulia e l’area archeologica del Capitolium pagando l’ingresso ridotto.
Reciprocamente, col biglietto intero del Museo di Santa Giulia e dell’area archeologica del Capitolium, ingresso ridotto alla mostra Moretto Savoldo Romanino Ceruti. 100 capolavori dalle collezioni private bresciane.

Sabato 8 e domenica 9 marzo, in occasione della Festa della donna, ACuTo – Arte Cultura Turismo, in collaborazione con la Provincia di Brescia e con Fondazione Provincia di Brescia Eventi, organizza per tutte le donne, un servizio di visite guidate gratuite alla mostra.
Le visite si terranno: sabato 8 e domenica 9 marzo, dalle 10 alle 12, ogni ora; domenica 9 marzo, dalle 14 alle 18, ogni mezz’ora. È necessaria la prenotazione ai numeri tel. 339.8452851 (Amanda Mazzucchi), 335.292560 (Francesca Bottini); email: guide@cremonaguide.net

Info e prenotazioni:
tel. 030.2906403 (da lunedì a venerdì 9.00 – 13.00); mostre@provinciadibresciaeventi.com

Catalogo:
Silvana Editoriale (https://www.silvanaeditoriale.it)

Sito Internet:
https://www.mostra100capolavori.it

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