Mostra 100 anni. Scultura a Milano 1815–1915

Mostra 100 anni. Scultura a Milano 1815–1915 realizzata da: Comune di Milano, Galleria d’Arte Moderna di Milano in collaborazione con: Università Cattolica del Sacro Cuore, dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte; Università degli Studi di Milano, Dipartimento dei Beni Culturali e Ambientali; Politecnico di Milano, Laboratorio Materiali e Metodi per il Patrimonio Culturale (MaMeCH) con il contributo di: UBS partner GAM.

Dopo le mostre di Alberto Giacometti, Medardo Rosso e Adolfo Wildt, la Galleria d’Arte Moderna dedica un nuovo appuntamento espositivo alla scultura. Preceduta da una vasta campagna di restauro, resa possibile grazie al contributo di UBS, la mostra 100 anni. Scultura a Milano 1815-1915 presenta una selezione dell’ingente patrimonio del museo, conservato in deposito e non esposto al pubblico. Ad esso si attinge per documentare con 92 opere la storia della scultura milanese nell’arco di 100 anni, dal tardo Neoclassicismo all’inizio del Novecento. “Cento anni” come il romanzo-fiume di Giuseppe Rovani che racconta un secolo di vita milanese, un secolo che vide la città attestarsi, quale capitale della produzione scultorea non solo italiana ma anche internazionale, grazie alla presenza di alcuni grandi maestri quali Francesco Barzaghi, Giuseppe Grandi, Vincenzo Vela, Medardo Rosso, Adolfo Wildt.

Promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura e dalla GAM, e realizzata nell’ambito della partnership fra il museo e UBS, l’esposizione occupa, con 63 opere – in marmo, gesso e bronzo-restaurate per questa occasione, le sale delle mostre temporanee al piano terra, estendendosi anche alle collezioni permanenti dove sono esposte le altre 29 sculture incluse del percorso che coinvolge così l’intero museo in un dialogo con i dipinti coevi.

“La cura del patrimonio artistico, anche quello più ‘nascosto’, resta il punto di riferimento principale delle attività dei musei civici. Un patrimonio importante per qualità e quantità che necessita non solo di tutela ma anche di valorizzazione, per far crescere la consapevolezza della ricchezza della storia culturale della nostra comunità – afferma l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno. Questa mostra che recupera dai depositi novantadue sculture inedite, dopo un lungo lavoro di accurato restauro conservativo che ne ha rinnovato lo splendore, si inserisce perfettamente nella mission della nostra attività espositiva, rappresentando una proposta di grande interesse artistico fortemente legata alla tutela delle collezioni di proprietà civica”.

La mostra 100 anni. Scultura a Milano 1815–1915 rappresenta per la Galleria d’Arte Moderna il traguardo di un progetto di tutela e valorizzazione del suo patrimonio scultoreo che costituisce il nucleo più significativo delle raccolte del museo. Un museo che nacque con un lascito di dimensioni e pregio straordinario, la donazione Marchesi Fogliani del 1862, costituito da centinaia di sculture provenienti dallo studio di Pompeo Marchesi, uno dei protagonisti della scena artistica ottocentesca. Un apporto fondamentale venne dal successivo deposito braidense del 1902, che la mostra documenterà attraverso 19 opere provenienti dall’Accademia e 11 dalla Pinacoteca di Brera. Quanto si aggiunse nei decenni successivi, sempre grazie alla munificenza dei collezionisti privati che contribuirono in modo essenziale alla formazione del museo, consentì alla Galleria di diventare uno straordinario atlante della scultura lombarda del XIX secolo.

Conclusa la revisione dei percorsi e delle collezioni permanenti, che ha evidenziato i movimenti più significativi, dal Neoclassicismo fino al Simbolismo, si attinge ora ai depositi per proseguire un nuovo progetto, nato nel settembre 2016 con l’apertura al pubblico delle sale sotterranee. La selezione di 92 sculture, di cui 63 mai presentate al pubblico e restaurate per questa occasione, consente di illustrare le vicende, i generi e i soggetti che connotarono la scultura lombarda tra Otto e Novecento.

Sei sezioni ripercorrono i sei temi fondamentali e più cari agli artisti. Le prove di concorso realizzate dai maestri e dagli allievi dell’Accademia braidense e gli ultimi echi neoclassici rappresentati dalla lezione di Pompeo Marchesi, costituiscono l’avvio di un racconto che prosegue nella seconda sala con i soggetti di gusto compiutamente romantico: temi legati a quegli ambiti letterari e musicali che fecero di Milano uno straordinario laboratorio culturale, centro nevralgico della costruzione identitaria nazionale.

Il cuore della mostra è costituito dalla sezione centrale dedicata ai soggetti che guadagnarono la fortuna della scultura lombarda alle esposizioni nazionali e internazionali, attestando la cosiddetta Scuola di Milano a livello non solo europeo. Attraverso il recupero di sculture fino ad oggi inedite e lo studio di artisti senz’altro “minori”, la mostra cerca di contribuire alla conoscenza di questa scuola il cui magistero, costituito da una perizia esecutiva innegabile, attestò alla metà del secolo Milano quale nuova capitale della scultura.

Il patrimonio della Galleria d’Arte Moderna conserva uno straordinario repertorio di opere, gessi preparatori e bronzi, legati ai principali cantieri monumentali della città, dall’Arco della Pace al Cimitero Monumentale. La scelta di un numero significativo di esse, riconducibili anche all’esaltazione dei miti del neonato stato italiano, caratterizza le due sezioni successive, concluse da un approfondimento sulla vicenda scapigliata che consente di introdurre a quel delicato momento di passaggio tra le istanze ottocentesche e quando andava aprendo la strada al nuovo secolo. Un momento che anche la produzione scultorea visse combattuta tra estremi quasi paradossali (Wildt e Rosso), tra i temi legati al realismo sociale e le urgenti e ormai ineludibili sollecitazioni simboliste.

I restauri, iniziati nel mese di luglio del 2016 e realizzati dalla società Aconerre arte conservazione restauro s.n.c., in collaborazione con Politecnico di Milano – Laboratorio

Materiali e Metodi per il Patrimonio Culturale (MaMeCH), sono documentati da un saggio in catalogo e saranno oggetto di una serie di conferenze dedicate agli aspetti salienti di questa campagna, alle opere con maggiori criticità e alle metodologie innovative elaborate da Aconerre in questo museo per la pulitura del materiale lapideo.

La mostra è realizzata con il contributo di UBS nell’ambito della partnership avviata nel 2013 tra l’istituto bancario e la GAM. Grazie a tale accordo la Galleria d’Arte Moderna ha potuto realizzare attività di valorizzazione, manutenzione e divulgazione di alcuni nuclei fondamentali delle proprie collezioni all’interno del percorso museale e una serie articolata di esposizioni temporanee dedicate al patrimonio del museo. Inoltre, in virtù di una collaborazione che consta anche di contenuti e di idee, sono state realizzate le due mostre, YEAR AFTER YEAR. Opere su carta dalla UBS Art Collection nel 2014 e Don’t Shoot the Painter. Dipinti dalla UBS Art Collection nel 2015, tratte dalla UBS Art Collection e la mostra La finestra sul cortile. Scorci di collezioni private nel 2016 che ha posto in dialogo capolavori del Museo e opere di due prestigiose raccolte italiane, la Collezione Panza di Biumo e la Collezione Berlingieri.

Mostra 100 anni. Scultura a Milano 1815–1915
23 marzo – 3 dicembre 2017 GAM Galleria d’Arte Moderna via Palestro 16 – 20121 Milano
c.gam@comune.milano.it
+39 02 88445947 +39 02 88445951

www.gam-milano.com

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