Portogruaro una città “Rinascimentale”

L’atto di nascita di Portogruaro si fa risalire al 1140, anno in cui Gervino, vescovo di Concordia, concede ad alcuni Portolani un terreno in riva al fiume Lemene, per costruirvi un porto, case e magazzini. L’atto sancisce la presenza di Portogruaro nell’ambito della Patria del Friuli. Il porto sul fiume Lemene rende la città una tappa importante nei commerci tra Venezia e l’Austria, tanto che si rafforza e si arrichisce e ottiene una larga autonomia politica di tipo comunale.

Nel 1420 entra a far parte della Repubblica di Venezia che in quell’anno, in seguito alla politica di espansione sulla terraferma, si annette il territorio della Patria del Friuli e con esso Portogruaro. Sotto la giurisdizione della Repubblica di Venezia la città rimane per 3 secoli, godendo di privilegi economici dovuti alla sua felice posizione geografica e di una prosperità che si può intuire ancor oggi nella sua architettura civile dei sec. XV e XVI, che la fa sembrare una piccola Venezia. Nel 1797, col trattato di Campoformido, Napoleone, vincitore sulla Serenissima, cede all’Austria il territorio dell’ex veneta Repubblica, compresa Portogruaro.

La dominazione austriaca dura fino al 1866, tranne la breve parentesi del 1848 quando anche in città, sulla scia dei moti libertari che percorrevano l’Europa negli anni della Restaurazione, si instaura un breve periodo di regime repubblicano. Nel 1866 Portogruaro entra infine a far parte del Regno d’Italia di cui condivise in seguito le vicende storiche.

Arte e Cultura:

Portogruaro è città d’arte e di cultura. Accanto ai palazzi gotici, veneziani e rinascimentali, c’è una parte della città di Portogruaro sempre da scoprire. Una pietra usata come decorazione, finestre murate, porte sul fiume, archi acuti accanto ad archi a tutto sesto, colonne doriche e colonne corinzie, affreschi e iscrizioni.
C’è il fascino di una città che si specchia nelle acque del fiume Lemene. Attraverso le straordinarie bellezze naturali del suo percorso il fiume Lemene ci conduce nel cuore stesso della cittadina, alla pescheria nei pressi dei mulini, con la sua loggia e il piccolo oratorio eretto dai pescatori di Caorle, che testimoniano il collegamento tra Portogruaro con le località della costa.

Se il monumento più cospicuo è il famoso trecentesco palazzo comunale a merlatura ghibellina, edificio gotico di ottima fattura , il simbolo di Portogruaro è il pozzetto del Pilacorte (1494) con le due gru affrontare, scolpite dal Turchetto (1906-1965).

Intatto è il fascino della struttura urbana tipicamente medioevale: le sue botteghe disposte in lunga teoria sotto i portici che accompagnano le vie principali, contribuiscono a valorizzare la trama architettonica degli stupendi palazzi e delle case di epoca gotica e protorinascimentale e infine gli edifici della seconda metà del 500 in cui si affermano le classiche del pieno Rinascimento.

Una città d’arte, che Ippolito Nievo ne Le Confessioni di un Italiano così descrive. “Le case, grandi spaziose, col triplice finestrone nel mezzo, s’allineavano ai due lati delle contrade, in maniera che soltanto l’acqua mancava per completare la somiglianza con Venezia”. Una piccola Venezia, diversa da Venezia. Qui si ritrova, in luoghi diversi, l’arte dei pittori Pomponio Amalteo e Antonio Carneo, del librettista di Mozart Lorenzo da Ponte, dell’artista futurista Luigi Russolo

Portogruaro svela il fascino di una città murata, con i suoi ponti in pietra, le porte medievali, le chiese, le calli e i campielli di impronta veneziana, la Piazza della Repubblica dominata dal maestoso palazzo municipale coronato da merli ghibellini, i mulini sul fiume con il suggestivo oratorio della Pescheria.

Una città d’arte da conoscere e vivere.

Chiunque metta piede nella città del Lemene si stupisce. Vengono in mente, lì per lì, i mille centri storici di altrettante città italiane che parlano di passato, che vivono un presente a misura d’uomo con i caffè dove ancora ci si può sedere, con le osterie dove ci si incontra davanti a un buon bicchiere di vino, con la tradizionale passeggiata all’ora canonica lungo il liston. Eppure a Portogruaro si respira un’aria diversa, ricca di suggestioni dove vi è il gusto, raro al giorno d’oggi, di poterne scoprire i suoi tanti volti.

Portogruaro ha dato i natali a di Luigi Russolo, profeta del futurismo musicale e inventore dell’intonarumori; nacque a palazzo Venanzio, in via Seminario. Qualche metro più in là, sotto il porticato del Collegio Marconi, aveva passeggiato Lorenzo Da Ponte, allora vicerettore del seminario, ordinato prete a Portogruaro nel 1773, illustre librettista di Mozart.

Una tradizione musicale che non si è persa, grazie alla Fondazione Musicale Santa Cecilia che ogni anno organizza, da agosto a settembre, il Festival Internazionale di Musica da Camera con sede principale ancora il Collegio Marconi. Passeggiando in quel periodo per le strade cittadine si può sentire da ogni canto provenire le note dei più svariati strumenti che gli allievi dei Corsi Internazionali di Perfezionamento Musicale fanno risuonare. Essi sono centinaia, provenienti da tutto il mondo. La Galleria Comunale d’Arte Contemporanea “Ai Molini”, presso i vecchi molini sul Lemene, ospita durante l’anno prestigiose mostre.

Molti sono gli appuntamenti culturali organizzati dall’Amministrazione Comunale spesso in collaborazione con le Associazioni culturali cittadine. Portogruaro è anche città Universitaria. Sono attivati corsi di laurea in collaborazione didattica con gli atenei di Padova e Trieste.

Per informazioni: http://www.comune.portogruaro.ve.it

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