Asolo: il Borgo incantato, rifugio di Anime e Cuori d’Artista!!

Viuzze di Asolo by Maestro Baby!!

E sia, affezionati e fedelissimi BeppeBloggisti, varchiamo la soglia di uno Scrigno Veneto unico, dove le vibrazioni dell’Anima e i battiti del Cuore sembrano dialogare, all’unisono, con atmosfere di rara quiete e d’incomparabile fascino: scopriamo insieme la “Capitale”-Gioiello di un Borgo incantato, partendo dal Tributo Artistico-fotografico notturno, senza pari, della nostra copertina dove, per merito del Nikonista delle Meraviglie, Asolo appare più fedele e bella che mai, nel ricamo delicato e misterioso, delle sue viuzze suggestive, intatta nella magia dei silenzi, delle luci soffuse, del suo antico volto architettonico, “accarezzato” dalla grazia di uno Sguardo e di un Obiettivo speciali.

Asolo non è soltanto il rifugio prediletto e scelto dall’intensa Eleonora Duse per lasciarsi alle spalle l”amore sofferto per D’Annunzio e dimenticarlo: qui, in questa Perla incastonata tra colli gentili e ameni, superbo Paradiso per gli Artisti di mezzo mondo, dimorò in un’antica casa anche il talentuoso Malipiero, illustre compositore del ‘900, che alla cittadina di Caterina Cornaro dedicò nel 1916 i “Poemi Asolani” per pianoforte. E “Asolando”, verbo coniato proprio per la magnifica città, è il titolo della raccolta di versi romantici del poeta inglese Robert Browning, che visse e compose in una casa del fascinoso centro storico. Se poi Freya Stark, instancabile viaggiatrice, dopo aver girato e descritto tutte le rotte possibili, desire di fermarsi all’ombra della Rocca, un motivo d’eccezione c’è: vista una volta, Asolo, desta in Noi la brama di rivederla, rivisitarla e riviverla all’infinito

Le origini del nome: nel nome c’è già tutta Asolo: dal latino “asylum”, rifugio protettivo, residenza armoniosa e leggiadra, scelta da chi desidera lenire gli affanni del cuore, vivere in pace, creare in un’atmosfera ovattata, senza irrequietezza e fuori dal tempo. Come accadde ad Eleonora Duse, che qui si ritirò, abbandonate le sue adorate scene, a 51 anni, stanca e delusa, alla ricerca di una rinnovata giovinezza dello spirito.

Lo stemma: raffigura su sfondo rosso un leopardo rampante d’argento, accostato in basso dalle lettere maiuscole C. A., ornamenti esteriori con precisi riferimenti linguistici alla definizione di Città Asolana.

Le date importanti nella storia di Asolo: I secolo a. C., Asolo diventa municipio romano. Di origine paleoveneta, Acelum è centro romano di una certa importanza, dotato di acquedotto, teatro, terme citato da Plinio il Vecchio. 591 d. C., un documento attendibile attesta l’esistenza di una diocesi asolana, già in quest’epoca, confermata poi nell’827 d. C. da altre attestazioni storiche, in cui è citato un Vescovo rettore, chiamato Asolensis. Nel 969 d. C. la continuità della diocesi locale è interrotta con la sottomissione del “Castrum de Asilo” alla giurisdizione del vescovo di Treviso. Nel 1239, Ezzelino da Romano occupa con la forza i castelli sulle colline tra il Brenta e il Piave, compreso quello di Asolo. Con la fine del tiranno il borgo torna in possesso del vescovo di Treviso, poi nel 1260 diventa Comune, tra il 1238 e il 1312 passa ai Da Camino, poi agli Scaligeri di Verona, ai Carraresi di Padova e infine, nel 1338, alla Serenissima Repubblica di Venezia.

Nel XV secolo, Asolo diventa una terra felice, ricca di opifici, perla della Marca Trevigiani. Tra il 1489 e il 1510 ospita la corte di Caterina, Regina di Cipro, Gerusalemme, Armenia. Nel 1797, crolla la Repubblica di Venezia e Napoleone fa il suo ingresso trionfale anche nel Borgo asolano, folgorato da tanta nobiltà  paesaggistica. Nel 1808, la dominazione austriaca favorisce la riforma delle istituzioni civili e un articolato programma di opere ed interventi di miglioramento pubbliche. Nel 1866, alla fine della Terza Guerra d’Indipendenza, Asolo entra a far parte, ufficialmente, del Regno d’Italia.

Il carattere del Borgo: qual è il segreto di Asolo, dove si ritirò Freya Stark dopo aver esplorato mezzo mondo; dove in solitudine Malipiero compose la sua musica che nessuno pareva capire, ma era celestiale? Il segreto, forse ammesso che si riesca a tradurlo in parole, sta tutto nella speciale ed impalpabile armonia antica tra incanti della Natura e opere dell’uomo, che nel Rinascimento Alvise Corsaro definì “misura veneta”, vibrazioni dell’anima veneta. No era altro che lo stile del “gentiluomo di campagna”: quello che ha permesso la costruzione delle avvenenti ville venete, ma specialmente quello che ha permesso, mantenendo intatta la poesia bucolica e campestre, a molte persone sensibili, di ritagliarsi tra le preoccupazioni e gli affari quotidiani uno spazio “altro”, dedicato all’arte del vivere e del ricordare l’essenza autentica dell’uomo. Qui il visitatore, ha scritto il trevigiani Giovanni Comisso, può dissolversi in “un sognare estatico dal quale non vorrebbe più risvegliarsi”.

Testimonianze celebri: ecco alcune affermazioni emblematiche sul fascino di Asolo. Eleonora Duse, attrice di gloria mondiale (1858-1924) affermò: Amo Asolo perchè bello e tranquillo, paese di merletti e di poesia. Giovanni Comisso, scrittore (1895-1969) rimase ammaliato: “Nell’alto della Rocca ci si sente come al vertice di un diamante, dove ogni sfaccettatura suscita un panorama d’iridescenze”. Robert Browning, poeta inglese (1812-1969) ha parole che toccano il cuore: “Vi assicuro che, pur con l’esperienza che ho dei più bei panorami d’Italia e d’altrove, non conosco nulla che si possa paragonare alla vista, che si gode dalla Torre e dal Palazzo della Regina”. Gian Francesco Malipiero musicista (1882-1973) ne rimase stregato: “Nè San Gimignano, nè Siena, nè Volterra mi presero come Asolo, che da quel giorno mi dominò, mi fece suo schiavo”.

Personaggi: Caterina Cornaro, nata nel 1454 dalla nobile famiglia veneziana dei Corner, fu data in sposa nel 1472, per ragioni politiche, al re di Cipro Giacomo II di Lusignano, alleato della Serenissima. Morto il Re, l’anno seguente, Caterina resse l’isola in mezzo a turbolenze di ogni genere, finchè nel 1489 dovette abdicare a favore della Repubblica. Per ricompensarla, Venezia le diede la signoria di Asolo. Amata dagli abitanti, la regina di Cipro governò fino al 1590, quando l’arrivo delle truppe imperiali la costrinse a riparare a Venezia, dove morì l’anno dopo. Ad Asolo Caterina instaurò una piccola corte (il “Barco” di cui restano poche tracce nella campagna di Altivole) frequentata da artisti, tra cui Pietro Bembo, che qui compose versi sublimi “Gli Asolani”, il Ruzzante, Lorenzo Lotto e forse Giorgine. Donizzetti le dedicò un’opera lirica, alimentando il mito romantico della sfortunata Regina, amante delle arti.

La strepitosa, la più grande attrice teatrale di tutti i tempi, Eleonora Duse (1858-1924), conosciuta come “La Divina”, scoprì Asolo nel 1919 quando vi si recò su invito dell’amica Lucia Casale. Con Asolo fu amore a prima vista (ma può essere altrimenti, il Borgo vi cattura all’istante, credetetemi!) e l’attrice decise che quello sarebbe stato il luogo eletto dopo il suo ritiro dalle scene. Prese in affitto la casa Miller-Morrison, situata presso la porta di Sanata Caterina, ma non vi abitò mai stabilmente. Nell’autunno del 1920 scrisse ad un amico: “Amico caro, mi chiediete perchè Asolo? Ma perchè Asolo è bello e tranquillo, paesetto di merletti e di poesia; perchè non è lontano dalla Venezia che adoro, perchè vi stanno dei buoni amici che amo: perchè è tra il Grappa e il Montello. Questo sarà l’asilo della mia ultima vecchiaia e, qui desidero di essere seppellita. Azi ricordatelo e, se mai ditelo a gran voce”. E così avvenne. La Duse morì negli Stati Uniti il 21 aprile 1924, durante una tournee teatrale, ma fu sepolta nel suo amato Borgo, con funerali di stato, nel cimitero di Sant’Anna.

La curiosità : non c’è altro luogo in Italia, ad eccezione della Toscana con la zona del Chianti ribattezzata “Chiantishire”, che sia entrato con maggior incisività nell’immaginario degl’inglesi, tanto da diventarne meta prediletta dei loro soggiorni nel Bel Paese. Fu il poeta Robert Browning a scoprirla, mentre faceva sopralluoghi per l’ambientazione del suo romanzo storico “Sordello”. Se ne innamorò a tal punto, da tornarci nel 1878 e, di nuovo, nel 1889, quando pubblicò la sua ultima raccolta di versi, intrisa di stati d’animo melanconici e seduttivi, intitolata “Asolando”. Il volume entrò nelle case degl’intellettuali britannici, contribuendo a creare il mito di Asolo, dove si costituì nel tempo una piccola colonia britannica.

Assolutamente da visitare: racchiudere in poche righe il piacere di una visita ad Asolo, “rara città di case che parlano” è praticamente impossibile. Si può partire dalla piazza centrale, oggi intitolata a Garibaldi, con l’antica fontana, sovrastata dal leone di San Marco. La Cattedrale, ricostruita nel 1747, conserva nella facciata la struttura romanica. All’interno opere notevoli tra cui spicca l’Assunta, capolavoro di Lorenzo Lotto (1506). La Loggia della Ragione costituiva il centro della vita amministrativa; nella Sala della Ragione si trovano gli stemmi dei podestà asolani; la facciata verso la piazza porta un affresco, rarefatto nel tempo, opera del Contarini. Imboccata via Browning, s’incontrano Palazzo Polo con le sue eleganti trifore, Casa Tabacchi, dove Browning scrisse i versi di “Asolando”, la fontanella Zen (1571) e Villa Freya, dimora della famiglia Strak. Entrando in centro da Sud, da Porta Lo reggia e, prendendoli Foresto Vecchio, ci s’imbatte in Casa Malipiero, che ospitò il musicista veneziano e, nella Chiesa di San Gottardo. Salendo lungo la caratteristica via Bembo, si costeggiano le mura fortificate, che salgono alla Rocca e si ritorna in piazza. Da qui si sale a piedi, lungo via Regina Corsaro, tra due ali di palazzi quattrocenteschi, affrescati e dotati di magnifici portici.

A sinistra si scorge il Castello della Regina ora Teatro Duse, con la Torre Civica e la più piccola Reata. Scendendo si lascia sulla sinistra, via Sottocastello, con l’omonima porta e, si passa davanti a Palazzo Beltramini, che è diventata la sede del municipio. Prima di ridiscendere lungo contrada Canova, vale la pena soffermarsi a dare un lungo e dettagliato sguardo in via Belvedere, dove fino al 1547 era ospitata la comunità israelitica. In via Canova si ammirano Casa Duse e, sotto Porta Santa Caterina, Casa De Maria e la Chiesa di Santa Caterina con affreschi del Trecento. Più avanti, a sinistra, si può ammirare Palazzo Pasquali, con la lapide a ricordo del soggiorno di Napoleone nel 1797 e, oltre Villa de Mattia, la casa detta Longobarda. Sul Colle “degli Armeni”, è di notevole pregio l’affresco di Villa Contarini.

Salendo per la stretta via Sant’Anna, si arriva in faccia all’omonima chiesa. Nel cimitero, le tombe di Eleonora Duse e Freya Stark. Tornando dalla piazza centrale, si sale per via Dante e, lasciata sulla destra Villa Scotti Pasini, s’incontra l’ex Monastero benedettino di San Pietro. Infine, dopo Porta Colmarion, una salita di 276 gradini conduce alla Rocca, monumentale fortezza medievale (XIII secolo), sulla sommità del monte Ricco. Dagli spalti, si dice, che si goda di una vista indimenticabile che mette a tacere, perfino, il mormorare ventilato dell’aria, stupita anch’essa di fronte a cotale meraviglia. Non a caso il Poeta e Prmeio Nobel della letteratura, Giosuè Carducci, salutava Asolo definendola: “La Città dai Cento Orizzonti”!!

Per programmare una visita e un soggiorno ad Asolo: Azienda di Promozione Turistica, Piazzale Grabriele D’Annunzio 2, tel. 0423/529046, fax 0423/524137; e mail apt.asolo@libero.it; sito web www.asolo.it

Quest’articolo, ovvero la traduzione di un Sogno, non avrebbe mai visto la Luce, senza la Fonte storico-informativa puntuale, meticolosa ed esauriente di GIUSEPPE BORSOI, a cui va il merito totale di aver condotto, in maniera esemplare, ricerche di altissimo valore documentaristico, irrinunciabile per la stesura! Grazie, MAESTRO!! Buon Asolando a Tutti Voi! Vostra Elena P.

3 commenti su “Asolo: il Borgo incantato, rifugio di Anime e Cuori d’Artista!!”

  1. Dedicato all’Uomo che amo: scrivere di Asolo e su Asolo è naturale come respirare; è splendido come raccontare il risveglio del Mio Cuore, di cui TU solo sei l’artefice…Grazie a TOI…Elena…

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