Storie e misteri dei Mondiali di calcio. Le verità non (sempre) raccontate di Fabio Licari

Dal 1930, ogni quattro anni, i Mondiali di calcio sono un appuntamento irrinunciabile che si carica di aspettative. Le nazionali dei cinque continenti si affrontano in un mix di sport, storia e umanità che ha spesso dato vita a clamorose vicende, insondabili misteri e mezze verità.

Mondiale dopo Mondiale, Fabio Licari fa luce su retroscena, episodi e stranezze calcistiche sconosciuti al grande pubblico, ma che hanno segnato, rendendole uniche, ogni competizione: dalla finale Uruguay-Argentina del 1930, giocata con due palloni diversi e un arbitro che chiede la scorta, alla scarpa persa da Leônidas nel 1938; dal primo gol fantasma della storia, “segnato” dell’inglese Hurst nella finale 1966 con la Germania, alla storia di Nicolò Carosio, il grande telecronista Rai cacciato da Messico 70. La faccia sconosciuta dei Mondiali, come nessuno l’ha mai raccontata.

Fabio Licari (1967, Palermo), giornalista. Sei Europei, quattro Mondiali, un’Olimpiade, non sa più quante Champions e campionati, e il giro del mondo (calcistico) sempre per «La Gazzetta dello Sport», dove è il responsabile della politica internazionale e dove è entrato tanto tempo fa, nel 1988, sognando di fare tutto quello che poi ha fatto. Compreso scrivere di fumetti, l’altra sua grande passione.

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