Musica insieme concerto per violino e pianoforte il 17 maggio a Treviso

Con il concerto Musica insieme con Giada Visentin, violino, e Luca Chiandotto, pianoforte, prosegue, sabato 17 maggio alle ore 18, nella Chiesa di San Teonisto di Treviso, la rassegna Landscapes, il ricco calendario di eventi di musica, teatro, danza e incontri organizzato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e dall’associazione almamusica433, con la direzione artistica di Stefano Trevisi.

Un concerto dedicato alla musica del nostro tempo, realizzato grazie alla collaborazione con Music Ensemble Publishing (MEP), casa editrice fondata da professionisti con una solida esperienza nel panorama della musica contemporanea, e caratterizzata da un diretto coinvolgimento nel percorso creativo dei propri compositori.

In programma un percorso attraverso alcune delle creazioni per violino e pianoforte, selezionate dal catalogo MEP, affiancate da suggestive pagine solistiche per pianoforte e violino. Musiche di Virginio Zoccatelli, Paolo Cavallone, Marcello Appignani, Marino Baratello, Miki Sakata, Corrado Rojac, Andrei Popescu, Mario Pagotto, Andrea Talmelli, Lorenzo Sorgi.

La stagione Landscapes proseguirà sabato 24 maggio nella Chiesa di San Teonisto con un concerto dedicato alla forza drammatica dei Quartetti di Šostakovi? con il Noûs Quartet, che ha da poco concluso l’incisione dell’integrale dei quartetti per la Brilliant Classics; e si concluderà sabato 21 giugno, a Casa Luisa e Gaetano Cozzi (Zero Branco, Treviso) con lo spettacolo di teatro e danza Il respiro delle acque di Laura Boato.

Biglietti

Sabato 17 maggio ore 18, Chiesa di San Teonisto, Treviso
Musica insieme
Concerto con Giada Visentin, violino; Luca Chiandotto, pianoforte.
ingresso unico 10 euro, grazie alla collaborazione di MEP – Music Ensemble Publishing.

Sabato 24 maggio ore 18, Chiesa di San Teonisto, Treviso
Šostakovi?: i Quartetti
con il Noûs Quartet: Ekaterina Valiulina, violino; Alberto Franchin, violino; Sara Dambruoso, viola; Riccardo Baldizzi, violoncello.
ingresso intero 20 euro, ridotto 15 euro
Sabato 21 giugno ore 20.45, Casa Luisa e Gaetano Cozzi, Zero Branco, Treviso
Il respiro delle acque
Spettacolo di teatro e danza di Laura Boato, Lisa Durigon e Cristina Guarnieri
ingresso unico 15 euro

Giada Visentin
«Giada possiede un suono caldo e potente, una tecnica irreprensibile e una musicalità pura. Sono convinto che avrà tutti i successi che merita». Salvatore Accardo. Violinista eclettica, si è diplomata con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore presso il Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste sotto la guida di Massimo Belli e con il massimo dei voti all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma con Sonig Tchakerian. Dal 2018 è allieva del M° Salvatore Accardo all’Accademia Stauffer di Cremona e all’Accademia Chigiana di Siena e ha appena concluso il Master in Performance al Conservatorio della Svizzera Italiana (Lugano), nella classe del M° Massimo Quarta. Vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali, attualmente collabora come primo violino di spalla con l’Orchestra del Teatro Lirico “G. Verdi” di Trieste, l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, ed è solista e spalla della Nuova Orchestra da Camera “F. Busoni”. Ha inciso in anteprima mondiale, per Movimento Classical, i Sei Concertoni a quattro parti di Giulio Meneghini e per Urania Records le prime mondiali dei Quartetti n° 2 e n° 4 di Karl Weigl, con l’Ensemble Mark Rothko. Nel 2020 ha registrato, per Movimento Classical, il Concerto di Mozart n°2 KV 211, allegato anche alla rivista «Suonare News». Appassionata di musica contemporanea, nel 2021 ha ricevuto dall’Accademia Nazione di Santa Cecilia la borsa di studio “Ninì Perno” come primo violino dell’Ensemble Novecento. Nel 2023 ha ricevuto una menzione d’onore al Premio Giovanna Maniezzo dell’Accademia Chigiana per le sue doti artistiche e promozionali. Suona un violino Marino Capicchioni del 1947.

Luca Chiandotto
Vincitore del Premio Brunelli 2018 e del Coimbra World Piano Competition 2023, e finalista al Bajic Piano Memorial Competition 2018 di Novi Sad, si è diplomato nel 2019 in pianoforte con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore, con un’esecuzione dell’Offerta Musicale di Bach. Ha frequentato il Conservatorio di Trieste nella classe del prof. F. Zaccaria. Nel 2021 supera con lode il Corso Postgraduate, da allievo della prof.ssa A. Ikeba, presso la Kunst Universität Graz. Si è inoltre formato e perfezionato con M. Mika, B. Lupo, I. Veneziano, F. Libetta.

Si è esibito in prestigiose sale da concerto, tra le quali la Sala del Ridotto del Teatro Verdi di Trieste, il Palazzo Chiericati di Vicenza, il Museo di S. Caterina di Treviso, la Sala dei Giganti di Padova, la Fondazione Grassi di Martina Franca, il Teatro Titano di San Marino. Ha suonato come solista con l’orchestra con l’Orquestra Sinfonica Esproarte nel 2023, con la Belgrade Symphony nel 2018, con l’Orchestra del Conservatorio di Trieste nel 2016. Ha esperienza anche in ambito contemporaneo, avendo eseguito finora sette prime assolute mondiali. Il suo CD di debutto, Miroirs de la musique, è stato pubblicato nel 2021 dalla casa discografica Velut Luna, con musiche del primo Novecento di Skrjabin, Ravel e Barber. Attualmente è docente di Pianoforte presso il Conservatorio di Taranto.

La stagione, promossa dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e da almamusica433, è organizzata dalla società strumentale Culturae srl e si svolge con il patrocinio della Città di Treviso e grazie alla vicinanza e al sostegno di Fondazione CMB, alleato strategico nella proposta di attività culturali per la collettività. Si avvale del contributo di Guain Costruzioni e restauri e Crema Costruzioni snc.

Compositori e programma

1. Virginio Zoccatelli – Calle dei sospiri (per violino e pianoforte – dal CD “Mediterraneo”)
Composti tra il 2012 e il 2014 i brani raccolti in questa antologia sono realizzati con una scrittura che immagina delle sonorità risultanti da linee melodiche dell’Oriente e procedimenti armonici e formali dell’Occidente. Il linguaggio musicale utilizza un patrimonio di “ispirazione popolare” dell’area del Mediterraneo per diventare “simbolo” di scoperta e integrazione tra culture e popoli; tali musiche percorrono attraverso le pratiche antropologiche del rito le sfaccettature dell’animo umano, declinate prevalentemente sul registro tragico dell’esistenza.

Virginio Zoccatelli
Virginio Zoccatelli e? un compositore eclettico che grazie alla sua formazione culturale e musicale poliedrica, e? riconoscibile per aver sviluppato una varietà di stili e linguaggi che mirano a conoscere il mondo e indagare la profonda interiorità umana. Attualmente il suo vasto catalogo, con oltre 700 titoli, comprende lavori orchestrali, per orchestra di fiati, per coro, lavori cameristici, teatrali e balletti fino ad abbracciare la musica per le colonne sonore, per i documentari e le sonorizzazioni audio video. Molte delle sue composizioni sono influenzate e contemporaneamente convivono, con differenti forme d’arte creative, tra cui la poesia, il teatro, la filosofia, il cinema, la danza. I lavori più? recenti raggiungono un’inedita forma linguistica che pone al centro del lavoro poetico l’articolazione di frammenti di melodie inserite in un contesto più ampio di blocchi armonici e tecniche contrappuntistiche. I suoi recenti progetti indagano una sintesi della scrittura tra antico linguaggio retorico e pensiero digitale. Si e? diplomato presso i Conservatori italiani (Verona, Rovigo, Brescia) in Pianoforte, Strumentazione per Banda e Composizione: ha conseguito la laurea in DAMS presso l’Università di Bologna. Docente presso i Conservatori italiani dal 1996, già Direttore del Conservatorio di Udine dal 2017 al 2020, attualmente e? docente di Elementi di Composizione presso il Conservatorio di Trieste.

2. Paolo Cavallone – En coupe de foudre (per violino e pianoforte)
Una sonata per violino e pianoforte che Ennio Morricone definì come «un brano meraviglioso». Il titolo del brano si riferisce, poeticamente, a quelle emozioni che arrivano all’improvviso (“arriver en coup de foudre”), come un fulmine. Dei “colpi”, delle riverberazioni interiori da cui si staglia il negativo di un’immagine – di una foto o di un ricordo – quasi a impedire il respiro. Da un punto di vista più strettamente musicale, i frammenti motivici, le rifrazioni armoniche e delle figure delineano, formalmente, una sorta di sonata bipartita.

Paolo Cavallone
Compositore, pianista e poeta. Paolo Cavallone (1975) è stato definito come «uno dei talenti più interessanti della scena musicale contemporanea» (Rondò). Suoi brani sono stati eseguiti in Europa, Nord e Sud America e Nuova Zelanda: al Teatro Verdi di Firenze; alla Merkin Hall di New York; alla Zipper Hall a Los Angeles; all’Ilott Theatre di Wellington (Nuova Zelanda) e molti altri. Le sue opere, pubblicate da Rai Com e da Music Ensemble Publishing, sono state radiodiffuse da Radio RAI, Radio New Zealand, Radio Capodistria, Radio da Universidade di Porto Alegre (Brasile) ecc. Sue composizioni sono state registrate su CD Albany Records (USA), Tactus, GuitArt, Domani Musica e Suono Sonda. Ha ricevuto commissioni dalla Siemens Foundation, Dilijan Music Series di Los Angeles, Società Barattelli dell’Aquila ecc. Paolo Cavallone ha insegnato Composizione al Conservatorio “Respighi” di Latina, Composizione e Orchestrazione alla New Zealand School of Music di Wellington (Victoria University, Nuova Zelanda) e in altri istituti. È stato Pianista accompagnatore e Collaboratore di Ricerca alla State University of New York (USA). Inoltre, ha tenuto conferenze sulla sua musica alla Manhattan School of Music, University of Pittsburgh, McMaster University di Hamilton (Canada), Conservatorio “Santa Cecilia” e in altri istituti. La sua musica è stata oggetto di seminari alla National Music Conference di Uberlandia (Brasile), Università di Cambridge e all’Università di Aveiro (Portogallo). Paolo Cavallone è diplomato in Pianoforte, Strumentazione per banda e Composizione al Conservatorio “Casella” dell’Aquila; laureato in Lettere presso l’Università dell’Aquila; e diplomato al corso di perfezionamento in Composizione dell’Accademia di Santa Cecilia. Ha completato un Dottorato (Ph.D.) in Composizione alla State University of New York (USA).

3. Marcello Appignani – Danza macabra (per violino e pianoforte)
Dall’originale per orchestra ascoltiamo qui la trascrizione per violino e pianoforte, a cura dello stesso autore. Questo breve brano, composto per una pièce teatrale, si sviluppa in un incedere incalzante, sempre più veloce e forte: un frenetico valzer con la Morte. Ispirato all’incisione anonima presente nella chiesa di San Virgilio a Pinzolo (TN), fa parte della raccolta Versi diVersi per violino, violoncello e pianoforte.

Marcello Appignani
Compositore polistrumentista, ha studiato pianoforte per poi laurearsi in Composizione al Conservatorio di Frosinone. Versatile e innovativo, capace di spaziare tra diversi generi musicali e di creare composizioni che si adattano a vari contesti artistici, si è esibito in numerosi concerti con brani tratti dal proprio repertorio. La sua produzione comprende oltre 200 musiche composte per spettacoli teatrali, documentari, mostre d’arte e film. Ha al suo attivo nove album uno dei quali edito dalla RAI. Vanta diverse interviste su Radio Classica e Radio Vaticana. La sua musica, ricca di atmosfere suggestive, è caratterizzata da componenti moderne (progressive, rock, jazz) che si fondono a richiami classici. Dal 2015 è il Direttore Artistico della divisione Classica di Euromusic e del “Terre di Maremma Classica – Jazz Festival” che ha visto esibirsi artisti prestigiosi come Salvatore Accardo e i solisti dei Berliner Philharmoniker. Dal 2019 è membro della SIMC – Società Italiana Musica Contemporanea, mentre dal 2022 è responsabile editoriale di Music Ensemble Publishing, edizioni musicali che si occupano esclusivamente della promozione della musica contemporanea. È in uscita il suo nuovo album per pianoforte solo.

4. Marino Baratello – Preludio romantico n. 1 Sonetto (per pianoforte)
È un brano che fa parte della composizione Sei preludi romantici del 2014.
Di provenienza lisztiana, è tratto dall’omonimo pezzo da Années de pèlerinage.

5. Marino Baratello – Sweat Suite n. 4 Old Style (per pianoforte)
Old style è il quarto pezzo di Sweat suite scritto nel 2014, sorta di valzerino trasognato dal sapore vintage, donde il titolo.

Marino Baratello
Compositore e Direttore d’orchestra, agli studi artistici (Istituto d’Arte e Accademia di Belle Arti di Venezia) ha affiancato quelli musicali frequentando – negli anni settanta – le classi di Giuseppe Sinopoli ed Ernesto Rubin de Cervin presso il Conservatorio di Venezia.
Ha debuttato alla Biennale di Venezia nel 1979 partecipando da allora a tutte le principali manifestazioni italiane: Biennale Musica, Festival Pontino, Eco e Narciso, Dialogo con Maderna, RomaEuropa, Nuova Consonanza, Settembre Musica, Musica d’Oggi, Antidogma, Trieste Prima, Ex Novo Musica ecc; all’estero: Ferien Kursen Darmastadt, Festival Bartok, Biennale di Berlino, Settembre Musica a Pechino, Expo Aichi, Triennale di Nagoia ecc. È autore di una ottantina di lavori vocali e/o strumentali di musica da camera, sinfonica, teatrale, per la maggior parte editi (Raitrade, MEP, Ricordi, Edipan, Agenda) e di una trentina di trascrizioni.

Tra le sedi in cui è stata eseguita la sua musica figurano il Teatro la Fenice di Venezia, gli auditorium della Rai di Milano e di Torino, Ferien Kursen Darmstadt, Konzerthaus Berlin, Teatro del Banco Central del Paraguay Asuncion, Suntory Hall e Oji Hall Tokio, il Teatro Denki Bunka Kaikan Nagoia. Nell’ autunno 2006 è stato compositore residente presso il Montalvo Arts Center a S. Francisco, in California.
Oltre all’attività di compositore, vanta un’attività quasi ventennale di docente di conservatorio in qualità di insegnante di composizione, armonia complementare e solfeggio, e due esperienze di organizzatore musicale: direzione artistica del Festival Internazionale di Venezia (1997-2002) e direzione artistica del Cimarosa Europe Festival di Aversa (2004).
Come direttore d’orchestra ha diretto una cinquantina di prime assolute in Italia e all’estero.

6. Virginio Zoccatelli – Archè n. 1 (per violino – dal CD “Mediterraneo”)
Composti tra il 2012 e il 2014 i brani raccolti in questa antologia sono realizzati con una scrittura che immagina delle sonorità risultanti da linee melodiche dell’Oriente e procedimenti armonici e formali dell’Occidente. Il linguaggio musicale utilizza un patrimonio di “ispirazione popolare” dell’area del Mediterraneo per diventare “simbolo” di scoperta e integrazione tra culture e popoli; tali musiche percorrono attraverso le pratiche antropologiche del rito le sfaccettature dell’animo umano, declinate prevalentemente sul registro tragico dell’esistenza.

7. Miki Sakata – Murasaki Tsuki (“Luna viola”, per pianoforte)
La compositrice racconta che: «Una notte mi trovavo nel mio studio a Tokyo. La mia mente era così instabile che quando uscii vidi una luna strana e sospettosa. Ipnoticamente mi condusse al pianoforte. Le mie mani si muovevano automaticamente, senza intenzione. Un’esperienza davvero particolare».

Miki Sakata
Ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di tre anni. Ha continuato a studiare pianoforte e filosofia musicale al Senzoku Gakuen College of Music sotto il professor Jun Fukamachi e si e? laureata in musica classica. Dopo la laurea, Miki e? stata una compositrice e pianista attiva. Ha imparato l’antico strumento, di origine ebraica, salterio ad arco e ha ricevuto plauso universale. La sua musica originale Kibow (Speranza) e? stata apprezzata dopo un’esibizione con Riadh Fehri. Kibow e? stata inclusa in un progetto vincitore del Grammy Award dell’artista Jim O’Rouke. Le sue avventure musicali non hanno confini mentre continua a sviluppare le sue capacita? e la sua disponibilità a nuove esperienze. Fa pieno uso del pianoforte e del salterio ad arco nelle sue esibizioni ed e? ammirata a livello internazionale come musicista creativa, colorata, lirica, bella, pacifica, poetica.

8. Corrado Rojac – Come sospeso (per pianoforte)
Come sospeso è un brano scritto di getto, un’esposizione di alcune idee musicali, destinate, quest’ultime, a rimanere sospese, senza ulteriori sviluppi. Dedicato alla memoria di Marij Kogoj, singolare figura di musicista ribelle vissuto tra Ottocento e Novecento, incompreso dal milieu in cui si trovò a operare (nella Slovenia che, ai primi del Novecento, non seppe aprirsi alle innovative suggestioni musicali proposte da Kogoj, appunto), Come sospeso riflette l’apparente volatilità della figura di questo compositore.

Corrado Rojac
Nato a Trieste, ha studiato fisarmonica nella sua citta? con Eliana Zjec. Primo Italiano a diplomarsi in fisarmonica presso un Conservatorio di Stato, e? anche uno dei primi docenti di tale strumento presso Istituzioni Statali. Ha suonato al Teatro Regio di Torino, l’Arena di Verona, gli Amici della musica di Padova, La Fenice di Venezia, la Società dei concerti di Trieste, l’Accademia Filarmonica di Bologna, lo IUC di Roma. Numerose anche le affermazioni all’estero (Aspekte Salisburgo, Biennale di Zagabria, Rassegna a Bucarest, Conservatorio di Pechino). Corrado Rojac si diploma in Composizione presso il Conservatorio Verdi di Milano sotto la guida del M° Alessandro Solbiati. Svolge anche attività compositiva. Nel 2003 e? fisarmonicista in residence per il Laboratorio di Musica Contemporanea del M° Azio Corghi presso l’Accademia Chigiana di Siena. Nel 2010 e 2011 e? invitato negli Stati Uniti, alla Harvard University di Boston, dove tiene una conferenza-concerto sulla musica contemporanea per fisarmonica. E? diplomato anche in pianoforte e violoncello, nonché laureato in Storia della musica.

9. Andrei Octavian Popescu – Aforismi zodiacali – Serie III – Segni di aria (per violino e pianoforte)
I tre brevi brani (Gemini, Libra, Aquarius), che costituiscono la Serie dei Segni d’Aria, si inseriscono in un lavoro più ampio dedicato ai quattro strumenti a arco e incentrato sulle dodici costellazioni dello zodiaco. Il materiale sonoro, a partire dal quale ogni brano è composto, viene ricavato dal disegno di ciascuna costellazione dello zodiaco, che, sovrapposta a una “ruota cromatica” contenente i dodici suoni della scala disposti secondo una geometria di tipo polare, dà luogo, percorrendo idealmente il disegno della costellazione, a una serie di altezze, o se si vuole a una melodia, corrispondente al disegno di ciascuna costellazione dello zodiaco.

Andrei Octavian Popescu
Compositore, violinista, ingegnere, nato a Bucarest nel 1978. Al Conservatorio Casella dell’Aquila ha completato il percorso di studi in violino diplomandosi nel 1998. Agli studi musicali ha affiancato quelli scientifici, laureandosi nel 2005 in Ingegneria Edile Architettura con il massimo dei voti e la lode, e sviluppando come tesi il progetto architettonico di un auditorium per la musica sinfonica. L’interesse per la composizione nasce durante gli anni della scuola media, e gradualmente si sviluppa, seppure con un percorso da autodidatta, e rimanendo quasi sempre relegato sullo sfondo delle altre attività intraprese. Nel 2021 consegue anche la Laurea specialistica in Composizione con il massimo dei voti, la lode e la menzione. Ha collaborato come violinista con diversi gruppi strumentali: gli “Archi Del Cherubino”, l’Orchestra MoviMus, “l’Orchestra da Camera Aquilana” e l’Orchestra Giovanile Abruzzese. Diverse sue composizioni sono state eseguite sia in Italia che all’estero, in rassegne musicali e Festival. Nel 2016 risulta vincitore del 4th International Competition of Sacred Music Composition Papa Benedetto XVI con il brano Misericordia per mezzosoprano, violino e pianoforte.

10. Mario Pagotto – Il volo del pettirosso (per violino e pianoforte)
Il compositore racconta che: «Il volo del pettirosso nasce nel 2001 da un curioso episodio autobiografico. Un pettirosso volato all’interno del mio studio una sera di primavera, mentre mi trovavo al lavoro. La piacevole sorpresa è stata bruscamente interrotta dal sopraggiungere del mio gatto, con intenzioni non precisamente amichevoli. Dopo un leggero trambusto però sono riuscito a liberare il pettirosso che ha ripreso il suo volo».

Mario Pagotto
Laureato presso l’Universita? di Bologna in Discipline Musicali con tesi su Igor Stravinskij, e? inoltre diplomato in Musica Corale e Direzione del Coro, e in Armonia, Contrappunto, Fuga e Composizione sotto la guida di Alessandro Solbiati. In seguito si perfeziona con Franco Donatoni e inizia la sua attività compositiva affermandosi in concorsi nazionali e internazionali di composizione. Numerose sue composizioni sono state eseguite da importanti associazioni concertistiche in Italia e all’estero e programmate in festival di musica contemporanea. Si dedica alla direzione orchestrale di propri lavori o di autori della più recente storia della musica. Ha tenuto masterclass di composizione presso Universita?t Mozarteum di Salisburgo, il Conservatorio Superiore de Musica di Castilla y Le?on di Salamanca e alla Cracovia Music Academy di Cracovia. È titolare della cattedra di Composizione presso il Conservatorio Statale di musica «J. Tomadini» di Udine.

11. Andrea Talmelli – Luna nella neve (per violino e pianoforte)
«Luna come caravella attraversava innevate quinte misteriose del cielo latteo nevoso…». Un gioco d’immagini riflesse tra praterie che nascondono l’ombra del cielo, la poesia di Evelina Schatz si colora di un lento candore. La caravella si muove solenne come il tema autorevole che il violino scandisce sulle note del tema regio dell’Offerta musicale bachiana. Ben presto la linea dell’orizzonte confonde le due figure leggere, il pianoforte scherzoso e il violino solenne danzano ora in un bizzarro intreccio di rami innevati.

Andrea Talmelli
Si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Parma. Dopo il diploma in pianoforte conseguito al Conservatorio A. Boito con Lino Rastelli, ha frequentato i corsi di composizione con Dario Rossi, Franco Margola, Carlo Napoli, diplomandosi infine con Azio Corghi. Ha inoltre seguito i corsi di direzione d’orchestra di Piero Guarino. Organizzatore di attività musicali del Conservatorio, è stato direttore artistico delle rassegne L’Ora della musica e Compositori a Confronto. La sua attività ha sviluppato importanti collaborazioni con Conservatori e Accademie europee.
È stato direttore della rivista «Musica Domani», organo della SIEM edita da Ricordi. Ha coordinato per l’Orchestra Toscanini corsi di formazione orchestrale.
Autore di oltre 140 opere musicali, ha all’attivo numerose esecuzioni in Italia e in tutto il mondo. Dal 1982 Talmelli collabora con la poetessa di Odessa Evelina Schatz con la quale ha realizzato numerosi progetti compositivi, spettacoli teatrali o multimediali e alcuni film. È autore di opere teatrali e per l’infanzia: Pinocchio un miùsicol, 1999, su testo di Franco Sgrignoli, realizzato al Teatro Regio di Parma; La strada che non andava in nessun posto, 2002, da G. Rodari; Storia di Tawaddud, 2005, da Le Mille e una notte, commissionata dal Teatro Stabile delle Marche e realizzata a Lunano, Recanati (Centro Mondiale della Poesia), Sarmato (Festival Valtidone 2006) e al Teatro Nazionale di Roma (Stagione del Teatro dell’Opera 2007).
Talmelli coniuga le esperienze delle poetiche del dopoguerra con le esigenze di espressività e di comunicazione emerse soprattutto a partire dagli anni ottanta. «Su premesse linguistiche che si rifanno alle esperienze sperimentali del dopoguerra, la musica di Talmelli» ha scritto Renzo Cresti «possiede una forte carica immaginifica, dalla quale rimbalzano riverberi visionari che illuminano un fantasioso viaggio nel tempo/spazio, percorso realizzato grazie a una fantasia liberata».

12. Lorenzo Sorgi – Rapsodia (per violino)
Rapsodia nasce liberamente ispirata a Le Ceneri di Gramsci di Pasolini. L’atmosfera drammatica e cimiteriale è raccontata dalla passacaglia sussurrata nelle corde gravi del violino, che scandisce inesorabilmente il tempo; tra questa e le voci di soprano evocate come echi nei sovracuti nasce un canto, una voce di contralto che si espande nello spazio fino a culminare nell’acme finale.

Lorenzo Sorgi
Lorenzo Sorgi consegue il diploma di Laurea Triennale in D.A.M.S. nel 2013 presso l’Università di Roma Tor Vergata. Si diploma a pieni voti in chitarra presso il Conservatorio di Frosinone, poi consegue il diploma di Laurea Triennale in Composizione con lode. Attualmente frequenta il Biennio di Composizione presso lo stesso Conservatorio. Si esibisce come solista. Nel 2018 tiene un seminario-concerto presso il Conservatorio di Frosinone, dal titolo Comporre per chitarra, oggi, ed eseguendo inoltre la sua composizione Recitativo e Aria. Nel 2017 fonda il duo Seicordeunancia insieme al clarinettista Massimo Caturelli. Nel 2017 entra a far parte dell’Ensemble di chitarre E-cetra, per il quale compone due brani originali. Nel 2021 si aggiudica il primo premio al concorso European Composer Competition, indetto dal Conservatorio Franz Schubert di Vienna, nella sezione dedicata all’orchestra, il terzo premio alla prima edizione del concorso Academia Musica di Vienna, nella sezione brano per strumento solista, e il secondo premio alla seconda edizione del concorso Academia Musica di Vienna, nella sezione brano per organico da camera. A febbraio 2022 ottiene il secondo premio al concorso VIII Odin International Music Online Competition. A maggio 2022 viene messa in scena presso il Conservatorio di Frosinone la sua opera Etty Hillesum, poi replicato a giugno al Teatro di Documenti a Roma.

13. Marino Baratello – Lo spirito dell’insoddisfazione (per violino e pianoforte)
Lo spirito dell’insoddisfazione (in memoriam di Jeff Beck) è un omaggio scritto immediatamente dopo la morte del chitarrista britannico avvenuta all’inizio del 2023.

Silvia Cacco
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