All’inizio del millennio, molti politologi prevedevano che le ultime dittature del mondo sarebbero crollate rapidamente, lasciando spazio a democrazie parlamentari di mercato. Tuttavia, venticinque anni dopo, ci troviamo a riflettere su quali democrazie sopravvivranno di fronte alla crescente ascesa dell’estrema destra e dei regimi autoritari. Come si spiega un simile fenomeno?
Il saggio di Alain Caillé esplora le radici di questa realtà, suggerendo la necessità di considerare la relativa indeterminatezza dell’ideale democratico e le esperienze dei totalitarismi del XX secolo. Caillé sostiene, infatti, che la democrazia, pur essendo un obiettivo universale, si è evoluta in modo complesso e talvolta contraddittorio. Le fragilità intrinseche delle istituzioni democratiche e l’insoddisfazione crescente verso le promesse di democrazie liberali hanno così alimentato il ritorno di visioni autoritarie.
L’autore invita dunque a riflettere sulla vulnerabilità delle democrazie moderne e sul futuro incerto e ambiguo che queste potrebbero avere in un contesto di crisi ormai a livello globale.
Alain Caillé è un sociologo e filosofo di fama internazionale. Fondatore de “La Revue du MAUSS”, è stato una figura centrale nel rinnovamento della sociologia francese. La sua riflessione si concentra sulle dinamiche legate alla reciprocità, all’altruismo e al concetto di dono di Marcel Mauss come fondamento delle relazioni sociali, opponendosi a una visione puramente economica della società. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il terzo paradigma (1998); L’urgenza di un moderatismo radicale (2022); Il dominio del dono (2024).
Dal 13 giugno in libreria
Ufficio Stampa Meltemi
Clarissa Greta Gibella
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