Al via le prenotazioni da venerdì 5 settembre per Gianni Schicchi di Giacomo Puccini, in scena sabato 20 e domenica 21 settembre 2025, ore 17.30, nella splendida cornice della Sala dei Giganti di Padova, con due cast di giovani artisti internazionali.
Sabato 20 e domenica 21 settembre 2025, ore 17.30, nella splendida Sala dei Giganti del Liviano di Padova andrà in scena l’opera Gianni Schicchi di Giacomo Puccini con l’accompagnamento della Venice Chamber Orchestra diretta dal M. Nicola Simoni. La regia sarà affidata al M. Pablo Maritano (ingresso libero con prenotazione obbligatoria a partire dal 5 settembre). Un’anteprima dell’opera andrà in scena giovedi 18 settembre, ore 21, al Teatro Filarmonico di Piove di Sacco (Pd) con l’accompagnamento al pianoforte (ingresso libero).
Due cast internazionali di artisti si esibiranno a Piove di Sacco e Padova: Gianni Schicchi sarà interpretato da Juneyeon Yoon, nel ruolo di Lauretta si alterneranno Iris Kwon e Giulia De Stasio, Zita detta la Vecchia sarà Elena Antonini, Rinuccio sarà affidato a Manuel Amati, Ling Nie sarà Gherardo, Yuka Wada e Kasumi Hiyane si alterneranno nel ruolo di Nella, Gherardino (da definire), Betto di Signa sarà Giulio Alessandro Bocchi, Simone sarà Michele Gianquinto, Yuerui Cheng nei panni di Marco, Dora Egerland e Alessandra Marangon interpreteranno La Ciesca, Tommaso Quanilli vestirà i panni di Maestro Spinelloccio e di Ser Amantio di Nicolao, Francesco Toso sarà Pinellino, Xianzhi Wang sarà Guccio e Buoso Donati sarà Giovanna Senatore. Maestri collaboratori saranno Manuel Dudau e Tongyu Liu, assistente alla regia Irina Solomonoff.
Il cast è stato selezionato nell’ambito della XV edizione dell’opera studio intenzionale rivolta a cantanti registi e maestri accompagnatori.
Oltre 30 artisti provenienti da oltre 15 Paesi (Italia, Cina, Corea del Sud, Ungheria, Svizzera, Romania, Regno Unito, Finlandia, Giappone, Canada, Repubblica Ceca e altri ancora) hanno preso parte a questo importante progetto iniziato lo scorso giusto a Padova.
Il progetto Opera Studio promosso dal Circolo della lirica di Padova Aps, in collaborazione con la Fondazione Ferrari Salimbeni di Venezia, Venice Chamber Orchestra, Associazione Artes, con il patrocinio della Regione del Veneto, del Comune di Padova, e la Provincia di Padova, ha trasformato la città in un crocevia di talenti e culture. Una vera e propria fucina internazionale in cui si incontrano esperienze, lingue e tradizioni vocali differenti, unite da un’unica passione: il teatro musicale.
Questo percorso di alta formazione e crescita per i giovani artisti coinvolti, ha preso il via lo scorso 22 giugno giugno a Padova, presso la Casa della Rampa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, a Padova, con sette giornate di lezioni, prove, conferenze e momenti di confronto tra artisti provenienti da tutto il mondo e si è conclusa il 28 giugno con un Gala lirico a Palazzo Zacco Armeni.
ed E’ stata un’esperienza resa unica dall’altissimo livello del corpo docente formato dai registi Stefano Poda, Paolo Giani Cei e Pablo Maritano, Alessandro Trebeschi, casting manager del Festival della Valle d’Itria e segretario artistico del Teatro Grande di Brescia, in veste di maestro collaboratore, il tenore Carlos Natale come docente di canto, il direttore d’orchestra Nicola Simoni e Marco Zelaya, agente e consulente in management artistico.
L’Accademia Lirica internazionale di Padova
Fondata nel 2011 dalla presidente, dott.ssa Nicoletta Scalzotto con il M° Nicola Simoni, L’Accademia lirica internazionale di Padova, è divenuta lo spin-off educational della tradizionale Stagione musicale dell’Associazione oggi alla sua XXXXII edizione. L’Accademia promuove iniziative dedicate alla formazione e al perfezionamento di giovani talenti – cantanti lirici, pianisti accompagnatori e registi – in possesso di spiccate qualità artistiche. Talenti emergenti da accompagnare nella fase iniziale della carriera e avviare ai mestieri del teatro d’opera, grazie alle attive collaborazioni del Circolo della Lirica con docenti/figure di eccellenza nel panorama operistico e con prestigiose Istituzioni musicali, quali il Gran Teatro La Fenice, il Teatro comunale di Ferrara e i conservatori della regione. Questo progetto oggi gode di ampia notorietà e prestigio internazionale, tanto da proporsi come interessante punto di riferimento per la formazione della cultura lirica di tradizione italiana ed europea.
Nota di regia – Gianni Schicchi
Comicità, dinamismo e storia in dialogo per una commedia pungente
In questa messinscena di Gianni Schicchi, l’approccio registico punta su un ritmo serrato e una teatralità vivace, che valorizzano la natura comica e satirica dell’opera. Il dinamismo scenico accompagna i giochi d’inganno e le tensioni familiari con precisione coreografica e una forte componente fisica, accentuando le crepe comiche che si aprono all’interno della famiglia Donati. Gianni Schicchi emerge come figura centrale e attivissima: la sua intelligenza e la capacità di leggere le persone diventano strumenti di potere e fonte di irresistibile umorismo. Ogni gesto e sguardo contribuisce a smascherare l’avidità e l’ipocrisia degli altri personaggi. La scelta di ambientare l’opera nella storica Sala dei Giganti di Padova apre un dialogo diretto con lo spazio e la memoria collettiva. I personaggi si muovono in un luogo carico di storia e autorità culturale, generando un cortocircuito ironico tra il dramma buffo e l’austera monumentalità della sala. Questa tensione arricchisce la messinscena, conferendo all’opera una dimensione metateatrale. Composta nel primo Novecento, Gianni Schicchi si configura come un omaggio arguto all’opera comica italiana: una satira viva e attuale, che trova nella grande famiglia disfunzionale il suo specchio più efficace e universale.
Gianni Schicchi
Persuaso da Giovacchino Forzano alla composizione di un’opera d’ispirazione dantesca, Puccini vi lavora tra 1917 e 1918. Preceduto da Il tabarro e Suor Angelica, prime due parti del Trittico, Gianni Schicchi va inscena alla Metropolitan Opera House di New York il 14 dicembre 1918 e a riscuotere il maggior successo è proprio il terzo dei tra atti unici.
Prima d’allora il musicista non aveva mai affrontato il genere comico, nonostante nelle sue precedenti opere avesse inserito alcune macchiette dipinte con umoristica cattiveria; quello stesso umorismo venne impiegato nel Gianni Schicchi per ritrarre tutta una galleria di personaggi. L’opera è contraddistinta dalla pressoché costante presenza di una sorta di coro da camera, composto dai parenti del defunto Buoso Donati, che si sono riuniti per vegliare la salma. I pianti ipocriti per la scomparsa del vecchio s’interrompono non appena si scopre che egli ha lasciato tutte le ricchezze in beneficenza. Il nipote di Buoso, Rinuccio, propone di chiedere consiglio a un uomo pieno di risorse, Gianni Schicchi, padre della sua fidanzata Lauretta. Al suo arrivo, Schicchi fa subito nascondere il cadavere e, mettendosi a letto travestito da Buoso, fa chiamare il notaio per dettare un nuovo testamento. I Donati, a turno, cercano di corrompere Schicchi per ottenere le migliori proprietà del defunto ma, all’ultimo, capiscono che l’uomo ha truffato tutti riservando quei beni per sé nel nuovo testamento. Temendo di essere condannati come complici dell’imbroglio, i famigliari di Buoso decidono di ritirarsi senza protestare. Schicchi ha in realtà agito a fin di bene: tutti i suoi averi saranno un giorno di sua figlia e del suo promesso sposo, Rinuccio.
Giacomo Puccini
Giacomo Puccini nasce a Lucca il 22 dicembre 1858 da una famiglia di musicisti da cinque generazioni. Impressionato dall’Aida di Verdi – che si reca ad ascoltare a piedi fino a Pisa – rivolge il suo interesse all’Opera. Con l’aiuto dei familiari e grazie ad una borsa di studio della Regina Margherita, si iscrive al Conservatorio di Milano, dove dal 1880 al 1883 studia con Amilcare Ponchielli. La sua prima opera, Le Villi, viene rappresentata a Milano nel 1884, incontrando il favore del pubblico. La stessa fortuna non tocca, cinque anni dopo, a Edgar. È con Manon Lescaut nel 1893 e La bohème nel 1896 che Puccini conquista la fama. Seguono Tosca, l’opera che inaugura il nuovo secolo, Madama Buttefly (1904), La Fanciulla del West (1910), La rondine (1917) e il Trittico (1918). Gravemente malato, la morte lo coglie nel 1924, mentre lavora alla partitura di Turandot, completata da Franco Alfano e andata in scena due anni dopo.
Per informazioni e prenotazioni
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Per i tamburini
Giovedì 18 settembre, ore 21
Teatro Filarmonico, Piove di Sacco (ingresso libero).
Sabato 20 e domenica 21 settembre 2025, ore 17.30
Sala dei Giganti, Padova (ingresso libero con prenotazione obbligatoria a partire dal 5 settembre)
Gianni Schicchi
Dramma in un atto
Musica di Giacomo Puccini
Libretto di Giovacchino Forzano
VENICE CHAMBER ORCHESTRA
Maestro concertatore e direttore, NICOLA SIMONI
Regia, PABLO MARITANO
Personaggi ed interpreti
Gianni Schicchi Juneyeon Yoon
Lauretta Iris Kwon/ Giulia De Stasio
Zita detta la Vecchia Elena Antonini
Rinuccio Manuel Amati
Gherardo Ling Nie
Nella Yuka Wada/Kasumi Hiyane
Gherardino Davide Bellemo/Cesare Panizzolo
Betto di Signa Giulio Alessandro Bocchi
Simone Michele Gianquinto
Marco Yuerui Cheng
La Ciesca Dora Egerland/Alessandra Marangon
Maestro Spinelloccio Tommaso Quanilli
Ser Amantio di Nicolao Tommaso Quanilli
Pinellino Francesco Toso
Guccio Xianzhi Wang
Buoso Donati Giovanna Senatore
Maestri collaboratori: Manuel Dudau, Tongyu Liu
Assistente alla regia. Irina Solomonoff
Produzione del Circolo della Lirica di Padova Progetto XV Opera studio e Fondazione Ferrari e Salimbeni