Il Veneto parla spagnolo attraverso la street art. Per la prima volta due artisti spagnoli, PichiAvo e Dulk, hanno lasciato la loro firma su “The Wallà”, l’innovativo museo all’aperto che ha trasformato un piccolo borgo trevigiano in un punto di riferimento internazionale dell’arte urbana contemporanea.
“The Wallà” è un progetto di rigenerazione urbana partecipata promosso dall’associazione Collettivo BocaVerta, con il supporto del Comune di Riese Pio X, della Regione Veneto e della Provincia di Treviso. Il nome unisce “wall” (muro) e Vallà, la frazione che lo ospita, e sintetizza la missione del progetto: rigenerare aree degradate trasformandole in grandi tele d’autore, capaci di generare identità, cultura ed economia locale. In pochi anni il progetto ha dato vita a 26 murales di grande formato, per oltre mille metri quadrati di superfici riqualificate.
Il duo PichiAvo ha realizzato a Vallà una Nike alata ispirata alla scultura classica greca, rivisitata con il loro inconfondibile linguaggio di Mitologia Urbana. La dea della vittoria si staglia in tutta la sua potenza, in un equilibrio tra arte classica e graffiti contemporanei. L’opera diventa così una metafora di vittoria condivisa, del dialogo tra tradizione e modernità, tra eredità culturale e forza espressiva della strada.
Dulk, invece, ha appena completato una delle sue opere più evocative all’interno del borgo dell’arte urbana di Vallà. “In quest’opera ho riunito un gruppo di personaggi che, come molte specie in via d’estinzione, sono costretti a migrare, lasciando il proprio habitat alla ricerca di un luogo migliore”, ha raccontato l’artista sui suoi social. A guidare la carovana una volpe, simbolo di astuzia e vulnerabilità, affiancata da creature ibride e visionarie: una rana con corpo di dinosauro, un gufo dallo sguardo saggio, una chiocciola che diventa airone. “Sono esseri che rappresentano il tentativo stesso della natura di reinventarsi per sopravvivere. Tutti avanzano insieme, in una sorta di processione simbolica, guidati dallo spirito del viaggio. È un invito a immaginare nuovi percorsi e nuove forme di convivenza”, aggiunge Dulk.
“La presenza contemporanea di due artisti valenciani nello stesso progetto in Italia è non solo un orgoglio per la nostra comunità, ma anche un simbolo di come la street art crei ponti culturali che superano i confini”, spiegano dall’organizzazione. Con nomi come Ericailcane, StenLex, Agostino Iacurci, Vera Bugatti, Franco Fasoli, Tellas e molti altri, “The Wallà” si conferma un laboratorio artistico a cielo aperto, seguito anche dagli studiosi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ne analizzano materiali e processi di conservazione. L’arrivo di PichiAvo e Dulk segna un nuovo capitolo nella vocazione internazionale del progetto e rafforza il legame culturale tra Italia e Spagna, con Valencia protagonista.
Nel frattempo, è stata portata a termine anche l’opera collettiva che quest’anno si è ispirata al libro “Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll ed è la prima opera collettiva “orizzontale”, realizzata su di una superficie in cemento di 15 metri per 15 metri al parchetto pubblico di via Salvo D’Acquisto a Vallà. L’opera, ispirata dai disegni della prima edizione del libro, realizzati da John Tenniel, è stata realizzata con il contributo di giovani artisti locali e la partecipazione di tutta la cittadinanza che si sono cimentati con le tecniche dello stencil e della pittura su cemento. I numeri dell’opera sono imponenti: 36 riquadri da 2,25×2,25 metri; più di 800 stencil, 12 opere (illustrazioni) realizzate con l’aiuto di giovani artisti locali per una superficie complessiva di 225 metri quadrati.
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO – L’ANALISI CRITICA DI ANTONELLA ALBAN SU OPERA PICHIAVO
Una Vittoria contemporanea
Il duo Pichiavo, formato appunto dai maestri valenciani Pichi e Avo, è molto attivo sulla scena artistica fin dal 2077, anno in cui ha iniziato una collaborazione incentrata su uno stile innovativo, derivato dal mix di writing e disegno. E’ il principio fondante dell’opera realizzata a Vallà. Su una base di lettering che riproduce in bianco e nero la tag Pichiavo, è stata in parte sovrapposta l’immagine della Nike classica, simbolo per eccellenza della mitologia, della storia, delle nostre radici culturali. Due anime diverse: il graffito writing più libero, maggiormente legato ai principi e all’essenza della street art, mentre la figura della vittoria definisce l’aggancio con la cultura accademica e con il classicismo greco-romano. Risulta interessante il contrasto tra queste due inclinazioni, sottolineato dall’utilizzo di un cromatismo totalmente diverso, il bianco e nero per il graffito e i colori cladi per la figura mitologica. Il processo creativo è però unico e l’effetto d’insieme che ne deriva è stupefacente, perché convivono in perfetta armonia l’underground e la cultura classica.
L’abilità di Pichiavo sta nella proposta di una rilettura dei miti nella contemporaneità, attraverso un’enfatizzazione delle civiltà antiche in un contesto urbano. Si tratta quindi di una sorta di disseminazione culturale che trova senso compiuto, perché progettata in modo specifico per il contesto; pertanto, induce la gente a sentirsi in perfetta connessione con l’opera. Il personaggio della Nike è esaltato da una abilità tecnica e stilistica notevolissima che si nota, in particolare, nelle interazioni cromatiche tra le tinte, frutto di uno studio meticoloso sui colori e sulle loro possibili relazioni. La figura emerge in modo potente, sembra quasi una scultura iperrealistica, definita da sovrapposizioni di velature e colorazioni stratificate che suggeriscono una armoniosa naturalezza delle forme. Ben diversa è la parte di parete definita dal writing, essa rappresenta un inno all’indipendenza creativa, una dichiarazione di spontaneità che, partendo dalle radici culturali, vuole spronare le persone al cambiamento, tende ad innescare una riflessione sulla contemporaneità, rapportandola alla storia e al sentire collettivo.
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – La storia di The Wallà
The Wallà è un progetto di rigenerazione urbana partecipata partito a maggio 2021 su iniziativa dell’associazione di promozione sociale “Collettivo BocaVerta”, in collaborazione con il Comune di Riese Pio X e con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Treviso. Il nome unisce in un gioco di parole il termine inglese wall (muro) e il paese in cui ha luogo l’iniziativa, Vallà (frazione di Riese Pio X, nel Trevigiano). Attraverso il linguaggio della street-art si vuole migliorare aree di degrado urbano e creare opportunità culturali ed economiche per il territorio, valorizzando gli immobili oggetto degli interventi degli artisti. The Wallà si propone di trasformare i muri di edifici pubblici e privati in tele per un museo permanente a cielo aperto. Ad oggi sono state realizzate 23 opere in totale: 18 su pareti private (case, capannoni) e 5 su superfici pubbliche (scuola elementare, campo da basket e da pallavolo) e l’iniziativa è in continua espansione.
Ogni opera in media supera i 60 metri quadri, si stima che ad oggi siano stati riqualificati oltre mille metri quadri di pareti. Tra gli altri, hanno partecipato al progetto artisti di fama internazionale come Alicè, Ericailcane, Kraser, Zed1, Zentequerente, Tony Gallo, Vera Bugatti, Alessandra Carloni, Bastardilla, Agostino Iacurci, StenLex, Tellas, Franco Fasoli, Pixel Pancho, Joys e Orion. Il 2024 ha segnato un punto di svolta per The Wallà grazie al successo del Wonderwallà Festival, rassegna di eventi, musica e laboratori organizzato a fine agosto. Momento clou è stata la creazione dell’opera collettiva “Il Piccolo Pixel”, un murale a mosaico ispirato al celebre racconto “Il Piccolo Principe” in occasione degli ottant’anni della sua pubblicazione. Realizzato da centinaia di residenti, artisti e visitatori, il murale è composto da 5.994 tasselli colorati a mano. Nelle edizioni precedenti sono state realizzate due altre opere collettive: nel 2022 la trascrizione integrale delle Avventure di Pinocchio di Collodi su un muro di 50 metri da parte di mille volontari; nel 2023 un murale dedicato a Gianni Rodari con le poesie selezionate dal concorso “Semi DiVersi”, che ha visto la partecipazione di 256 poeti da tutta Italia. L’iniziativa è stata anche oggetto di studio del corso di laurea e del Master di II livello in Design di Prodotto presso la Raffles Milano Istituto Moda e Design, con l’intento di sviluppare progetti per le aziende locali e il paesaggio urbano.
Contatti e informazioni per conoscere le location delle opere e le biografie dei singoli artisti: www.thewalla.it; Facebook: www.facebook.com/thewalla.bocaverta; Instagram: www.instagram.com/the.walla
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – Dulk1
Antonio Segura Donat è un artista spagnolo meglio conosciuto come Dulk a cui piace creare personaggi e storie basati sui propri sogni e sugli eventi quotidiani, mescolando realtà e finzione, con un tocco di surrealismo pop. Dulk è una delle figure di spicco del panorama dell’illustrazione spagnola. I suoi mondi naturalistici ci mostrano un paesaggio tematico tragicomico e surreale ricco di dettagli, a volte reali e a volte immaginari ma sempre invitanti a immergersi in essi. Le sue composizioni ricreano ambienti biologici coinvolti in concetti antagonisti. Con una tavolozza cromatica tenue, Dulk crea uno scenario narrativo onirico ricco di personaggi, che alla prima visione trasmette bellezza e calma ma che ci porterà ad un significato più profondo nelle osservazioni successive. L’evoluzione artistica dell’opera si proietta oltre la perfezione della tecnica e dei dettagli che invitano a perdersi o degli spazi in cui lasciarsi trasportare. Lo studio ha portato ad un successivo inserimento in un linguaggio plastico, conferendo alle creazioni quell’autonomia che consente allo spettatore di essere libero nel dialogo con l’opera e di condividere con essa un racconto aperto.
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – PICHIAVO
I PichiAvo sono due street artist di Valencia apprezzati e conosciuti in tutto il mondo per il loro stile inconfondibile in cui i graffiti incontrano l’arte classica. I PichiAvo, artisti nati a Valencia rispettivamente nel 1977 Pichi e nel 1985 Avo, si sono conosciuti nel 2007 sulla scena dei graffiti della città spagnola e da quel momento hanno dato vita a un sodalizio artistico che dura ancora oggi. Entrambi hanno studiato Belle Arti e Design e, fin da giovani, si sono formati artisticamente frequentando il panorama urbano valenciano. I PichiAvo condividono l’idea di privilegiare l’opera d’arte, che sia essa un murales o un lavoro creato in studio, evitando, di conseguenza, l’individualismo artistico. I due artisti urbani spagnoli hanno scelto Valencia come fulcro vitale delle loro creazioni, seguendo il desiderio di non perdere le proprie radici e rimanere a stretto contatto con la propria città.
In più di un’occasione Pichi e Avo hanno affermato quanto sia di ispirazione per la loro creatività l’atmosfera che quotidianamente si respira a Valencia, in particolare durante il periodo di Las Fallas (feste tradizionali che si svolgono ogni anno da fine febbraio a metà marzo). Proprio in occasione di Las Fallas del 2019, i due artisti hanno lavorato per un anno alla progettazione e alla realizzazione del monumento “Procés Creatiu”, una statua monumentale alta più di 26 metri che è stata installata nella Plaza del Ayuntamiento di Valencia e dopo tre giorni, come da tradizione, è stato incenerita. Nelle loro opere PichiAvo sono soliti fondere in maniera armonica due movimenti artistici estremamente diversi, l’arte classica e quella urbana: la prima collocata nei luoghi istituzionali, la seconda invece generalmente identificata con la cultura underground. Questa unione dà vita a un’arte che gli artisti stessi definiscono Mitologia Urbana.
Attraverso soggetti appartenenti alla mitologia greco-romana, PichiAvo vogliono trasmettere allo spettatore un senso di comunità e unione al di là della propria cultura di appartenenza. Le opere dei PichiAvo, oltre a denotare una straordinaria abilità tecnica, sono caratterizzate da una palette cromatica esplosiva e sgargiante. Gli street artist PichiAvo inizialmente distendono diversi strati di vernice colorata sulla superficie prescelta, dopodiché inseriscono i riferimenti al writing e all’universo dei graffiti ed, infine, raffigurano una rappresentazione iperrealistica e scultorea del personaggio mitologico scelto. Nella fase conclusiva aggiungono dei livelli di pittura più leggera al fine di dare un effetto di trasparenza ai protagonisti dei loro lavori. Negli ultimi anni l’arte dei PichiAvo ha conosciuto una naturale evoluzione verso la scultura e le opere 3D che li ha portati a sperimentare con il cartongesso, uno dei materiali più affini a quelli con cui si confrontano durante la produzione nello spazio urbano.
Attualmente riconosciuti internazionalmente e acclamati dalla critica, i PichiAvo hanno esordito a livello internazionale nel 2015 con la realizzazione del primo grande murale al North West Walls Festival in Belgio. Durante la loro quindicennale carriera i PichiAvo hanno esposto le loro opere in numerose gallerie di tutto il mondo e risale al 2019 la loro prima mostra museale EVREKA presso il CCCC (Centro del Carmen de Cultura Contemporánea). I loro murales si possono trovare in oltre 20 Paesi, dagli Stati Uniti all’Europa,dall’Australia alla Polinesia e dall’America del Sud al Canada. Gli artisti PichiAvo non si limitano a dipingere i muri nelle grandi metropoli, ma spesso intervengono anche nei piccoli centri urbani, per fare in modo che la Street Art e il loro messaggio arrivino ovunque. Un esempio è Montecosaro, paesino delle Marche in Italia, dove il duo artistico spagnolo ha realizzato un enorme muro dedicato a Cupido.
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