Mostra: MUNCH. La rivoluzione espressionista a Mestre

Edvard Munch, oltre Munch. Una mostra per raccontare l’uomo del suo tempo, che vive e lascia un segno nella società. Introspettivo certo, ma anche partecipativo; solo, nella sua inquietudine, ma non isolato; tanti i suoi legami con autori, artisti, letterati contemporanei – Ibsen fra tutti, di cui illustra le opere teatrali – che concorrono alla formazione del suo pensiero, alla sua rivoluzione grafica e iconografica, la sua vita.

Munch è specchio della cultura mitteleuropea e cittadino del mondo; tra i lunghi viaggi e soggiorni a Parigi, in Germania, in Belgio, in Italia, in una Europa esplosiva, raccoglie le tra le influenze del Simbolismo e Postimpressionismo per poi lasciare il suo inconfondibile segno: eredità e contaminazioni raccontate in mostra nelle opere di Franz von Stuck, Odilon Redon, Pierre Bonnard, Félicien Rops, James Ensor, Max Klinger e Arnold Böcklin, Arturo Martini, Adolf Wildt.

E poi, le nuove sonorità pittoriche, lo spirito nordico che entra in Europa e influenza le secessioni di Monaco, Vienna, Berlino, di cui Munch è protagonista, influenzando la seconda generazione di autori: Otto Dix e Max Beckmann.

Ne L’urlo contemporaneo riverbera la lezione di Munch e le ricadute nella sensibilità degli autori del Novecento; dal primo dopoguerra con Renato Guttuso, Zoran Musi?, Emilio Vedova, fino alle tragedie dell’attualità nelle opere di Brad Kahlhamer e Tony Oursler, Marina Abramovi?, Shirin Neshat, vive testimonianze dei nostri giorni.

MUNCH. La rivoluzione espressionista è l’ultimo capitolo di una rassegna di mostre di MUVE che, partendo da capolavori delle collezioni di Ca’ Pesaro dei maestri dell’arte moderna e contemporanea, ne racconta le contaminazioni, le prossimità, il proprio tempo, le vicende artistiche e soprattutto, l’eredità contemporanea attraverso il Novecento.

Centro Culturale Candiani
P.le Luigi Candiani
30174, Venezia – Mestre

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