AMART, la mostra dell’antiquariato organizzata dall’Associazione Antiquari Milanesi e Promo.Ter, si prepara al suo settimo atteso ritorno dal 5 al 9 novembre (con vernice stampa e inaugurazione il 4 novembre) al Museo della Permanente di Milano.
L’evento trasformerà il capoluogo lombardo nel crocevia della storia dell’arte, dall’antichità fino ai giorni nostri, mettendo in mostra opere di ogni epoca, dai dipinti degli Antichi Maestri fino a pezzi unici di design. 61 espositori sia italiani che internazionali, tra cui 13 nuovi partecipanti, porteranno ad AMART il meglio delle loro offerte antiquarie: ogni stand rappresenterà un piccolo universo di bellezza, frutto dell’esperienza dei galleristi e della qualità della loro selezione. Di seguito alcuni degli highlight di questa settima edizione.
Altomani & Sons, Milano/Pesaro, esporrà Madonna col Bambino, 1435-1440 circa, bassorilievo in stucco dipinto e dorato di Andrea di Lazzaro Cavalcanti detto il Buggiano (Borgo a Buggiano, 1412 – Firenze, 21 febbraio 1462), figlio adottivo di Filippo Brunelleschi. In una cornice a tabernacolo alta 126 cm, l’opera reca l’iscrizione ‘AVE MARIA GRATIA PLENA DOMINUS ISTE(?)…’ e si presenta in ottimo stato di conservazione. Carlo Orsi, Milano, porterà due riscoperte tempere su tavola di Zanetto Bugatto (Milano, 1440-1476), raffiguranti rispettivamente San Paolo e San Pietro su fondo oro punzonato, appartenenti a un secondo polittico del pittore oltre a quello già noto della Madonna Cagnola. Lorenza Salamon, Milano, esibirà La Vergine sulla proda erbosa, 1503, di Albrecht Dürer (Norimberga, 1471-1528), bulino originale, monogrammato e datato in lastra.
Apolloni, Roma, inaugurerà la mostra Francesco Hayez tra pittura, storia e letteratura. Dipinti e disegni. Allestita in collaborazione con la londinese Laocoon Gallery, includerà l’olio su tela Testa tagliata del Conte di Carmagnola, 1834, in cornice originale. Un’opera di forte potenza drammatica e realismo, in quanto ritrae la testa di un brigante decapitata, probabilmente per mezzo di ghigliottina, dipinta dal vero con velocità e sicurezza. Il blocco di legno su cui giace la testa riporta lo stemma della Repubblica Veneta, mentre il drappo bianco frapposto presenta la scritta ‘Generale Carmagnola Tragedia’ in riferimento all’opera di Manzoni. Tornabuoni Arte, Firenze, esibirà l’olio su tela Il naufragio di Camoens di Mauro Conconi (Milano, 1815-1860). Raffigurante il navigatore e poeta Luís Vaz de Camões, tra i padri della letteratura portoghese, apparteneva già negli anni Sessanta dell’Ottocento alla collezione dell’influente editore e politico milanese Conte Cesare Giulini della Porta. Fu realizzato tra le prime due Guerre d’Indipendenza che portarono all’unificazione d’Italia nel 1861.
Sempre dell’Ottocento è una delle opere proposte da Paolo Antonacci, Roma: Studi di gatti di Ferdinand-Victor-Eugène Delacroix (Charenton-Saint-Maurice, 1798 – Parigi, 1863), penna e inchiostro bruno su carta, timbro d’atelier in basso a sinistra e iscrizione ‘jambe de derrière droite’ in basso a destra.
Il richiamo di AMART scavalca i confini italiani, come dimostrano i nomi internazionali presenti all’edizione 2025. Tra questi, Lampronti Gallery, Monaco, specializzata in dipinti di vedute, paesaggi e nature morte dei Grandi Maestri del diciottesimo e diciannovesimo secolo, esporrà l’olio su tela Il Canal Grande, veduta da Ca’ Foscari e il Palazzo Moro Lin, di Bernardo Bellotto (Venezia, 1722 – Varsavia, 1780). M. F. Toninelli Art Moderne, Monte Carlo, porterà invece due opere di André Masson (Balagny-sur-Thérain, 1896 – Parigi, 1987) tra cui La Victime, 1942, gouache e sabbia su legno, proveniente dalla Die Galerie di Francoforte. Callisto Fine Art, Londra, esibirà un porta stendardo dalle fattezze di diavolo, XIX secolo, copia in marmo bianco che sostituì il Diavolino in bronzo realizzato da Giambologna per la cantonata di Palazzo Vecchietti a Firenze, e nelle cui forme è evidente l’influenza delle decorazioni a grottesca che lo scultore fiammingo studiò nella città toscana e a Roma.
Anche gli arredi occuperanno un posto di rilievo all’interno della manifestazione. Galleria Luciano Colantonio, Brescia, presenterà una coppia di lampade da parete di Nino Franchina (Palmanova, 1912 – Roma, 1987) realizzate in tubolari d’argento sbalzati e lavorati con fiamma ossidrica, anni Settanta, firmate e in ottimo stato conservativo. inOpera Italian Arts, Milano, esibirà una coppia di tavoli da gioco con piani reversibili, 1805 circa, di Giuseppe Maggiolini (Parabiago, 1738-1814), caratterizzati da fusti in legno di abete, noce e pioppo intarsiati in noce d’India, mogano, palissandro, bosso, ciliegio, frassino, acero, acero tinto verde e ulteriori legni.
La proposta espositiva di Mirco Cattai, Milano, includerà l’importante tappeto Ushak Lotto del XVI secolo, raro esemplare in stile anatolico connotato da arabeschi centrali blu disposti a coppie, difficilmente reperibili in mescolanza con quelli gialli.
Un mirabile esempio di artigianato artistico veneziano di metà del XVIII secolo sarà tra i protagonisti dello stand di Piva & C., Milano: un cannocchiale decorato in lacca policroma e arte povera su sfondo rosso, raffigurante paesaggi e figure entro cornici gialle. Lungo 62 cm (chiuso), è dotato di una sezione interna estraibile caratterizzata da una decorazione floreale dentro una grata ornamentale, con applicazioni in ottone. Subert, Milano, esporrà invece una cioccolatiera in porcellana decorata in policromia e oro, 1740 circa, attribuibile con sicurezza alla manifattura sassone di Meissen, come testimonia la marca con le spade incrociate sotto la base. Il motivo floreale del decoro, ispirato alle porcellane giapponesi Imari e Kakiemon, si sviluppò negli anni iniziali della produzione della porcellana europea: Meissen fu una delle prime ad adottare e interpretare tale stile in modo originale. Raffaello Pernici, Rosignano Marittimo (LI), specializzato in ceramiche e porcellane, porterà all’evento la scultura d’arredo Le due tigri, 1929, di Sandro Vacchetti (Carrù, 1889 – Torino, 1976), Manifattura Lenci, già esposta a Palazzo Reale a Milano.
La selezione di Società di Belle Arti, Viareggio/Milano, comprenderà l’olio su tavola Dalie, 1936, di Bruno Croatto (Trieste, 1875 – Roma, 1948), firmato e datato in alto a sinistra ‘Bruno Croatto / Roma 1936’ e ottimamente conservato. L’opera racchiude tutti gli elementi caratteristici dell’ultimo periodo di produzione dell’artista triestino: da una parte una raffigurazione quasi iperrealistica del soggetto, dall’altra un impulso all’astrazione verso uno spazio senza tempo abitato da incanto e perfezione. M45, Milano, esibirà Shoes, 1980, di Andy Warhol (Pittsburgh, 1928 – New York, 1987), serigrafia su carta Arches Aquarelle pressata a freddo, versione unica.
La settima edizione di AMART darà il benvenuto a 13 espositori che prenderanno parte alla manifestazione per la prima volta. Tra questi, Galleria Giampaolo Abbondio, Milano, proporrà un’opera di Marco Paganini, Inside 5, 2014, parte di una serie di contenitori in legno e cartone con all’interno uno spolvero non fissato (qui di un corallo), gli strumenti utilizzati per la sua realizzazione, e un elemento estraneo (qui un uovo) al fine di creare una relazione tra oggetti capace di dar vita a un racconto. Sempre tra i nuovi partecipanti all’evento, lo stand di BKV Fine Art, Milano, presenterà una riunione delle due tele monumentali di Giovan Battista Discepoli (Castagnola, 1595-1654) che adornavano le ante esterne dell’organo della chiesa milanese di Sant’Anna: l’olio su tela della Sacra Famiglia (1647 ca.), notificato dallo Stato italiano come bene di interesse storico per via della sua eccezionale provenienza, sarà accostato alla riproduzione fotografica della tela delle medesime dimensioni (308×149 cm) con il soggetto di Sant’Anna, conservata attualmente presso la Basilica di San Nazaro in Brolo.
Non solo nuovi arrivi, ma anche graditi e interessanti ritorni alla manifestazione, come Gian Enzo Sperone, Gilistra Japanese Art, Attilio Cecchetto Antiquario, e Reve Art. Quest’ultima porterà da Bologna il bronzo Urlatrice Rossa, 1945, di Angelo Camillo Maine (Quarto, 1892 – Genova, 1969), proveniente dagli eredi stessi dell’artista.
Per info: https://www.amart-milano.com/
ORARI:
Martedì 4 novembre Preview a invito, dalle h. 13.00 alle h. 18.00
Inaugurazione a invito, dalle h. 18.00 alle h. 22.00
Da mercoledì 5 a sabato 8 novembre, dalle h. 11.00 alle h. 20.30; domenica 9 novembre dalle h. 11.00 alle h. 19.30
Biglietto: euro 10; ridotto under 26 e over 70 euro 5;
gratuito Amici del Poldi Pezzoli, Museo Bagatti Valsecchi, FAI, MuseoCity e Soci FIMA
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