Cultura. Mar in Senato: Venezia ce la fa, date regole per eventi sicuri

Venezia – “Nell’immediato tutta la filiera della cultura e del turismo va supportata anche mediante concessione di finanziamenti diretti e ristori alle attività di quelle città che con la loro capacità attrattiva saranno motori per la prossima ripartenza”, ma serve anche l’attivazione di “un tavolo permanente col ministro della Cultura, ed ora anche del ministro del Turismo, dove, oggetto di discussione, sia non solo la riapertura dei luoghi della cultura, in un contesto che garantisca loro un quadro economico di sostenibilità economica, ma anche protocolli per l’organizzazione in sicurezza di eventi ed iniziative che creano e mantengono vive le nostre comunità”.

Così l’assessore comunale alla Promozione del territorio di Venezia, Paola Mar, interviene oggi in audizione in commissione Cultura del Senato su delega del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. “Chiediamo al nuovo governo Draghi di concentrarsi sulla filiera culturale e turistica, certi di avere l’appoggio anche di tutte le categorie del commercio, industriali, artigianali, dei trasporti e dei servizi, che ne fanno parte integrante”, prosegue Mar nella sua relazione seguita dalla ‘Dire’.

“Crediamo che ogni territorio debba essere riconosciuto responsabile della propria ripartenza, i veneziani non chiedono di vivere di assistenzialismo, ma del proprio lavoro. Dateci la possibilita’ di ripartire e di progettare il futuro”. E quindi servono “subito le risorse per mantenere vivo un settore e non perdere professionalita’ specifiche”, ma vanno anche definiti rapidamente “gli assi prioritari del Recovery plan”, puntando a far partire progetti sui territori per i quali riconoscere ad Comuni e Citta’ metropolitane il ruolo di enti attuatori.

“Ragioniamo in maniera sistemica, tutti gli interventi vanno considerati nella loro interezza: se investo in un nuovo polo culturale, non posso dimenticare di investire anche sulle modalità di accesso o sulle altre infrastrutture correlate”, aggiunge Mar che nel suo intervento ricorda che il prossimo 25 marzo inizieranno le celebrazioni per i 1.600 anni dalla fondazione di Venezia, e rilancia la call internazionale aperta a soggetti pubblici e privati, singoli o in forma associata, che nell’arco del prossimo anno vorranno presentare una loro iniziativa per raccontare la citta’, diventando uno strumento di promozione del territorio.

“Venezia non è solo una città con 11 Musei Civici, cinque teatri e tre cinema comunali, moltissime fondazioni e importantissime Universita’; non e’ solo la città della Biennale di arte, architettura, teatro, cinema, danza, del Salone nautico, ma e’ un luogo in cui riusciamo a coorganizzare con le associazioni del territorio piu’ di 2.100 eventi annuali”, conclude Mar spiegando che l’anno scorso, in piena pandemia covid, gli eventi organizzati e inseriti nel circuito ‘Le città in festa’ sono stati 1.100. “Alla comunità internazionale dimostriamo che Venezia ce la fa e invitiamo gli stranieri a visitarla non appena sarà possibile. Siamo persone che hanno grande fiducia, ma anche grande tenacia. Non possiamo permetterci di fermare ulteriormente una delle locomotive industriali principali del Paese. E se ce la fa Venezia, ce la fanno le altre città d’arte italiane, ce la fa il Paese intero. Da noi si dice duri i banchi”.

Fonte «Agenzia DIRE»

comunicazione@agenziadire.com

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