L’Oratorio dell’Annunziata di Vascon di Carbonera ha retto al maltempo

Il maltempo che ha flagellato la Marca nelle scorse settimane non ha risparmiato nemmeno la sede di Alternativa Ambiente cooperativa sociale, in via Callegari a Vascon di Carbonera dove, oltre agli inevitabili danni alle colture agricole, si è registrato anche qualche guasto, in via di risanamento, alla bottega di Colonia Agricola.

Ma la preoccupazione più grande durante le violente precipitazioni è stata la resistenza dell’antico Oratorio dell’Annunziata che sorge all’interno del complesso, oggi inagibile e pericolante ma provvidenzialmente rinforzato dagli “ex allievi” dell’Opera Pia Colonia Agricola Vittorio Emanuele III con l’aiuto della cooperativa stessa.

«Le impalcature esterne ed interne hanno svolto bene il loro lavoro. Altrimenti il tetto non avrebbe retto al maltempo delle scorse settimane», commentano i due coordinatori del gruppo, Francesco Merlo, geometra che ha anche predisposto un progetto di intervento per il restauro dell’edificio, e Gabriele Vidali. «Fortunatamente con i fondi che abbiamo raccolto lo scorso anno e con il sostegno di Alternativa Ambiente siamo riusciti a puntellare l’edificio e preservare dal crollo questo prezioso punto di riferimento della comunità di Vascon che per noi è ancora più prezioso. Per noi è “la chiesetta” che frequentavamo da bambini, quando qui eravamo ospiti del collegio condotto da don Raffaele Crosato. Sulla carta eravamo bambini molto sfortunati, senza famiglia, ma in questi luoghi, gli stessi che oggi ospitano la cooperativa, siamo invece cresciuti in serena fortezza diventando giovani uomini che proprio qui hanno anche imparato un mestiere nelle prime scuole professionali della provincia di Treviso, volute proprio da don Raffaele. Questa chiesetta è un simbolo di solidarietà, di inclusività e di costruttiva progettualità. Oltre al suo valore storico e artistico ha quindi un valore morale che sentiamo il dovere di consegnare al futuro».

Marco Toffoli, presidente di Alternativa Ambiente cooperativa sociale, puntualizza: «Siamo ovviamente vicini agli ex allievi che rappresentano la storia di questo luogo. Dal 1927, quando fu fondata la prima Colonia Agricola per accogliere gli orfani della Grande Guerra, in questo luogo i progetti sociali si sono evoluti per rispondere alle diverse esigenze dei tempi così come il tempo ha cambiato gli edifici del complesso: alcuni sono scomparsi, altri sono stati restaurati. Negli ultimi decenni, però, la chiesetta – anche per i vincoli che gravano su di essa – è stata dimenticata e ora è in grave pericolo. Assieme agli ex allievi stiamo cercando di risolvere i vincoli e di trovare i fondi per procedere all’oneroso restauro di cui comprendiamo l’importanza e che faremo il possibile per agevolare».

Intanto gli ex allievi stanno già programmando il loro raduno annuale che come sempre si svolgerà nella sede della cooperativa. Spiegano Merlo e Vidali: «Continuiamo a ritrovarci ogni anno, e questa volta sarà domenica 1 ottobre, anche se siamo sempre meno. Noi, infatti, siamo tra i più giovani ragazzi di allora ed ogni anno vediamo, purtroppo, assottigliarsi il gruppo. Consapevoli che questo è il ciclo naturale della vita vogliamo, però, sperare che la memoria di quell’esempio straordinario che è stata la Colonia Agricola, cui dobbiamo tanto, non si disperda assieme a noi. Anche per questo vogliamo iniziare il restauro della chiesetta nei prossimi mesi: se non faremo presto perderemo un punto di riferimento e di identità, ieri come oggi».

FOTO ALLEGATE: FRANCESCO MERLO, GABRIELE VIDALI E MARCO TOFFOLI IN SOPRALLUOGO ALL’ORATORIO + IL TETTO GRAVEMENTE DANNEGGIATO DELLA STRUTTURA

L’oratorio dell’Annunziata, la cappella di Villa Callegari, è il più antico edificio sacro di Vascon, citato dal vescovo Fortunato Morosini nel 1717 come unica chiesa campestre del paese. Dal 1826 fu di proprietà della famiglia Callegari e nella seconda metà dell’Ottocento Marianna Callegari vi ospitò spesso il nipote sacerdote, Giuseppe Callegari (nato a Venezia nel 1841) divenuto vescovo di Treviso nel 1880 e ordinato cardinale nel 1903 da papa Pio X, che era stato a lungo suo collaboratore, frequentando anche la villa di Vascon.

Villa Callegari e le sue pertinenze, all’inizio del XX secolo risultano piuttosto cambiate e compromesse, con l’Oratorio ampliato nella parte del presbitero e dell’altare. I continui cambi di proprietà non ne favorirono la conservazione, tanto che anche della “Pala del Tiepolo di buona forma” custodita nella chiesetta, descritta dal vescovo Federico Zinelli in un documento del 1867, si sono perse le tracce.

Con il generoso lascito del cav. Ernesto Dartora da Onigo (1858-1939), il complesso divenne di proprietà provinciale per essere destinato, a partire dal 1927, a sede dell’Opera Pia Colonia Agricola Vittorio Emanuele III gestita dai Padri Giuseppini, che vi accolsero centinaia di orfani della I e della II Guerra Mondiale: giovani e giovanissimi che trovarono ospitalità nella Colonia e che impararono un mestiere in quelle che furono le prime scuole di formazione professionale della provincia di Treviso, nate proprio dall’esperienza della Colonia.

Negli anni Sessanta, dopo che le scuole di formazione professionale furono trasferite nell’attuale sede di Lancenigo, l’oratorio e la villa caddero in abbandono fino a quando, negli anni Settanta, l’area ricominciò a vivere con la nascita della Cooperativa Alternativa, poi divenuta Alternativa Ambiente cooperativa sociale. Grazie a quella ritrovata vitalità, nel 1979 gli abitanti di via Callegari e di via Valier restaurarono volontariamente la chiesetta, festeggiando poi la loro opera con la Festa di Primavera il 25 marzo di ogni anno, con incontri molto sentiti e partecipati che si sono ripetuti fino a pochi anni or sono.

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