Mostra BRASSAÏ. L’occhio di Parigi ad Aosta – Centro Saint-Bénin

L’Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 18 luglio 2025, alle ore 18, verrà inaugurata, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, la mostra Brassaï. L’occhio di Parigi.

La retrospettiva, curata da Philippe Ribeyrolles, studioso e nipote del fotografo, presenta più di 150 stampe d’epoca, oltre a sculture, documenti e oggetti appartenuti a Brassaï, per un approfondito e inedito sguardo sulla sua opera, con particolare attenzione alle celebri immagini dedicate alla capitale francese. Le sue fotografie dedicate alla Ville Lumière – dai quartieri operai ai grandi monumenti simbolo, dalla moda ai ritratti degli amici artisti, fino ai graffiti e alla vita notturna – sono oggi immagini iconiche che nell’immaginario collettivo identificano immediatamente il volto di Parigi.

“L’Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione autonoma Valle d’Aosta ha intrapreso in questi anni un percorso che si è posto obiettivi educativi, culturali e civili, secondo una visione di ampio respiro – sottolinea l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz. Ogni mostra e ogni investimento pubblico che l’accompagna è stata considerata uno strumento per suscitare emozioni, generare conoscenza, stimolare senso critico e competenze, costruire alfabeti comuni. In questo contesto la Struttura Attività espositive e promozione identità culturale ha cercato di porsi come un presidio culturale attivo, in dialogo con la comunità, con il sistema educativo, con la rete delle istituzioni e degli attori culturali del territorio”.

Ungherese di nascita – il suo vero nome è Gyula Halász, sostituito dallo pseudonimo Brassaï in onore di Brassó, la sua città natale -, ma parigino d’adozione, Brassaï è stato uno dei protagonisti della fotografia del XX secolo, definito dall’amico Henry Miller “l’occhio vivo” della fotografia.

In stretta relazione con artisti quali Picasso, Dalí e Matisse e vicino al movimento surrealista, a partire dal 1924 fu partecipe del grande fermento culturale che investì Parigi in quegli anni. Brassaï è stato tra i primi fotografi in grado di catturare l’atmosfera notturna della Parigi dell’epoca e il suo popolo: lavoratori, prostitute, clochard, artisti, girovaghi solitari.

Nelle sue passeggiate il fotografo non si limitava alla rappresentazione delle vedute architettoniche, ma si avventurava anche in spazi interni più intimi e confinati, dove le persone si incontravano e si divertivano. È del 1933 il suo volume Paris de Nuit, un’opera fondamentale nella storia della fotografia francese.

“Esporre oggi Brassaï – afferma Philippe Ribeyrolles – significa rivisitare quest’opera meravigliosa in ogni senso, fare il punto sulla diversità dei soggetti affrontati, mescolando approcci artistici e documentaristici; significa immergersi nell’atmosfera di Montparnasse, dove tra le due guerre si incontravano artisti e scrittori, molti dei quali provenienti dall’Europa dell’Est, come il suo connazionale André Kertész”.

Brassaï appartiene a quella “scuola” francese di fotografia definita umanista per la presenza essenziale di donne, uomini e bambini all’interno dei suoi scatti sebbene riassumere il suo lavoro solo sotto questo aspetto sarebbe riduttivo. Oltre alla fotografia di soggetto, la sua esplorazione dei muri di Parigi e dei loro innumerevoli graffiti testimonia il legame di Brassaï con le arti marginali e l’art brut di Jean Dubuffet.

Nel corso della sua carriera il suo originale lavoro viene notato da Edward Steichen, che lo invita a esporre al Museum of Modern Art (MoMA) di New York nel 1956: la mostra Language of the Wall. Parisian Graffiti Photographed by Brassaï riscuote un enorme successo. I legami di Brassaï con l’America si concretizzano anche in una assidua collaborazione con la rivista “Harper’s Bazaar”, di cui Aleksej Brodovi? fu il rivoluzionario direttore artistico dal 1934 al 1958. Per “Harper’s Bazaar” il fotografo ritrae molti protagonisti della vita artistica e letteraria francese, con i quali era solito socializzare.

Brassaï scompare il 7 luglio 1984, subito dopo aver terminato la redazione di un libro su Proust al quale aveva dedicato diversi anni della sua vita. È sepolto nel cimitero di Montparnasse, nel cuore della Parigi che ha celebrato per mezzo secolo.

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italiano-francese edito da Silvana Editoriale, con testi di Philippe Ribeyrolles, Daria Jorioz, Silvia Paoli e Annick Lionel-Marie, posto in vendita a € 36,00.

Biglietti: Intero 8 euro, ridotto 6 euro. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni.

Mostra inserita nel circuito Abbonamento Musei.

Orari di apertura: martedì-domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.

Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Struttura Attività espositive e promozione identità culturale

Tel. 0165 275937

BRASSAÏ. L’occhio di Parigi

Aosta, Centro Saint-Bénin

19 luglio – 9 novembre 2025

Centro Saint-Bénin

Via Festaz 27 – Aosta

Tel. 0165.272687

www.regione.vda.it

Ufficio stampa

Studio ESSECI di Sergio Campagnolo s.a.s.

Tel. 049663499

Simone Raddi simone@studioesseci.net

Elisabetta Rosa elisabetta@studioesseci.net
?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.