La street art si naviga da casa. Il borgo di Vallà di Riese Pio X, trasformato dal progetto The Wallà in un museo a cielo aperto, è da oggi visitabile anche online grazie al nuovo virtual tour interattivo disponibile su www.thewalla.it/vt.
È uno strumento pensato per far scoprire – anche da lontano – le 22 opere che dal 2021 stanno ridisegnando il volto del paese. Un modo per esplorare, in pochi clic, oltre mille metri quadrati di pareti trasformate da artisti internazionali in grandi tele d’autore, con la possibilità di camminare virtualmente tra i muri dipinti, scoprirne l’autore, la storia e l’intervento creativo. Un invito alla visita fisica, ma anche un’opportunità per scuole, appassionati d’arte, viaggiatori e curiosi da ogni parte del mondo di visitare il borgo senza muoversi dal proprio pc.
«È un passo importante – commenta Mauro Berti, portavoce del Collettivo BocaVerta – perché raccontare l’arte urbana vuol dire anche renderla accessibile a chi non può raggiungerla. Il virtual tour è il ponte tra la bellezza vissuta nei vicoli e quella condivisa nel digitale. The Wallà non è solo un luogo da visitare, è una narrazione che si apre a tutti, in ogni momento, ovunque ci si trovi. Va precisato che il nostro virtual sarà integrato a breve con le nuove opere e quelle mancanti delle passate edizioni, è un cantiere sempre aperto che sarà aggiornato di anno in anno».
Nei giorni dell’annuncio del virtual tour, la stagione 2025 della street art a Vallà è entrata nel vivo. Dopo l’atteso ritorno dell’artista romana Alice Pasquini, in arte Alicè, che ha appena concluso la sua opera in dialogo con i bambini della scuola dell’infanzia – coinvolti anche in un laboratorio collettivo espositivo – il collettivo è pronto ad accogliere altri due artisti.
Antonio Segura Donat è un artista spagnolo meglio conosciuto come Dulk a cui piace creare personaggi e storie basati sui propri sogni e sugli eventi quotidiani, mescolando realtà e finzione, con un tocco di surrealismo pop sarà nel borgo della street art l’ultima settimana di luglio. I PichiAvo, street artist di Valencia apprezzati e conosciuti in tutto il mondo per il loro stile inconfondibile in cui i graffiti incontrano l’arte classica, lavoreranno negli ultimi giorni di agosto.
«Con l’arrivo di Alicè e adesso dei due artisti spagnoli – aggiunge Berti – The Wallà entra in una nuova fase: il progetto non è solo una galleria d’arte a cielo aperto, ma una piattaforma permanente di produzione culturale, partecipazione e racconto collettivo. Ogni muro dipinto diventa un atto d’amore verso il paese, ogni artista un narratore di bellezza, ogni abitante parte di una storia collettiva che si scrive con i colori. Con queste scelte confermiamo il livello internazionale degli artisti, anzi: lo eleviamo e ciò ci riempie di orgoglio».
In attesa delle nuove opere, fervono già i preparativi per Wonderwallà, il grande festival che chiuderà la stagione estiva dal 29 al 31 agosto. Dopo il successo dell’edizione 2024 – che ha visto la partecipazione di migliaia di persone, la creazione dell’opera collettiva “Il Piccolo Pixel” e decine di laboratori, concerti, tour e performance – il festival tornerà con una nuova edizione all’insegna dell’incontro tra arte, comunità e creatività urbana.
«La street art crea comunità – conclude Mauro Berti – e il Wonderwallà ne è la prova più viva. Ogni anno cresce il numero di artisti e volontari che si mettono in gioco per rendere il borgo un luogo d’incontro, bellezza e riflessione. Stiamo dimostrando che il cambiamento può partire da un muro. Anzi, da tanti muri, uno dopo l’altro».
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – La storia di The Wallà
The Wallà è un progetto di rigenerazione urbana partecipata partito a maggio 2021 su iniziativa dell’associazione di promozione sociale “Collettivo BocaVerta”, in collaborazione con il Comune di Riese Pio X e con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Treviso. Il nome unisce in un gioco di parole il termine inglese wall (muro) e il paese in cui ha luogo l’iniziativa, Vallà (frazione di Riese Pio X, nel Trevigiano). Attraverso il linguaggio della street-art si vuole migliorare aree di degrado urbano e creare opportunità culturali ed economiche per il territorio, valorizzando gli immobili oggetto degli interventi degli artisti. The Wallà si propone di trasformare i muri di edifici pubblici e privati in tele per un museo permanente a cielo aperto. Ad oggi sono state realizzate 23 opere in totale: 18 su pareti private (case, capannoni) e 5 su superfici pubbliche (scuola elementare, campo da basket e da pallavolo) e l’iniziativa è in continua espansione.
Ogni opera in media supera i 60 metri quadri, si stima che ad oggi siano stati riqualificati oltre mille metri quadri di pareti. Tra gli altri, hanno partecipato al progetto artisti di fama internazionale come Alicè, Ericailcane, Kraser, Zed1, Zentequerente, Tony Gallo, Vera Bugatti, Alessandra Carloni, Bastardilla, Agostino Iacurci, StenLex, Tellas, Franco Fasoli, Pixel Pancho, Joys e Orion. Il 2024 ha segnato un punto di svolta per The Wallà grazie al successo del Wonderwallà Festival, rassegna di eventi, musica e laboratori organizzato a fine agosto. Momento clou è stata la creazione dell’opera collettiva “Il Piccolo Pixel”, un murale a mosaico ispirato al celebre racconto “Il Piccolo Principe” in occasione degli ottant’anni della sua pubblicazione. Realizzato da centinaia di residenti, artisti e visitatori, il murale è composto da 5.994 tasselli colorati a mano. Nelle edizioni precedenti sono state realizzate due altre opere collettive: nel 2022 la trascrizione integrale delle Avventure di Pinocchio di Collodi su un muro di 50 metri da parte di mille volontari; nel 2023 un murale dedicato a Gianni Rodari con le poesie selezionate dal concorso “Semi DiVersi”, che ha visto la partecipazione di 256 poeti da tutta Italia. L’iniziativa è stata anche oggetto di studio del corso di laurea e del Master di II livello in Design di Prodotto presso la Raffles Milano Istituto Moda e Design, con l’intento di sviluppare progetti per le aziende locali e il paesaggio urbano.
Contatti e informazioni per conoscere le location delle opere e le biografie dei singoli artisti: www.thewalla.it; Facebook: www.facebook.com/thewalla.bocaverta; Instagram: www.instagram.com/the.walla
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – Dulk1
Antonio Segura Donat è un artista spagnolo meglio conosciuto come Dulk a cui piace creare personaggi e storie basati sui propri sogni e sugli eventi quotidiani, mescolando realtà e finzione, con un tocco di surrealismo pop. Dulk è una delle figure di spicco del panorama dell’illustrazione spagnola. I suoi mondi naturalistici ci mostrano un paesaggio tematico tragicomico e surreale ricco di dettagli, a volte reali e a volte immaginari ma sempre invitanti a immergersi in essi. Le sue composizioni ricreano ambienti biologici coinvolti in concetti antagonisti. Con una tavolozza cromatica tenue, Dulk crea uno scenario narrativo onirico ricco di personaggi, che alla prima visione trasmette bellezza e calma ma che ci porterà ad un significato più profondo nelle osservazioni successive. L’evoluzione artistica dell’opera si proietta oltre la perfezione della tecnica e dei dettagli che invitano a perdersi o degli spazi in cui lasciarsi trasportare. Lo studio ha portato ad un successivo inserimento in un linguaggio plastico, conferendo alle creazioni quell’autonomia che consente allo spettatore di essere libero nel dialogo con l’opera e di condividere con essa un racconto aperto.
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – PICHIAVO
I PichiAvo sono due street artist di Valencia apprezzati e conosciuti in tutto il mondo per il loro stile inconfondibile in cui i graffiti incontrano l’arte classica. I PichiAvo, artisti nati a Valencia rispettivamente nel 1977 Pichi e nel 1985 Avo, si sono conosciuti nel 2007 sulla scena dei graffiti della città spagnola e da quel momento hanno dato vita a un sodalizio artistico che dura ancora oggi. Entrambi hanno studiato Belle Arti e Design e, fin da giovani, si sono formati artisticamente frequentando il panorama urbano valenciano. I PichiAvo condividono l’idea di privilegiare l’opera d’arte, che sia essa un murales o un lavoro creato in studio, evitando, di conseguenza, l’individualismo artistico. I due artisti urbani spagnoli hanno scelto Valencia come fulcro vitale delle loro creazioni, seguendo il desiderio di non perdere le proprie radici e rimanere a stretto contatto con la propria città. In più di un’occasione Pichi e Avo hanno affermato quanto sia di ispirazione per la loro creatività l’atmosfera che quotidianamente si respira a Valencia, in particolare durante il periodo di Las Fallas (feste tradizionali che si svolgono ogni anno da fine febbraio a metà marzo).
Proprio in occasione di Las Fallas del 2019, i due artisti hanno lavorato per un anno alla progettazione e alla realizzazione del monumento “Procés Creatiu”, una statua monumentale alta più di 26 metri che è stata installata nella Plaza del Ayuntamiento di Valencia e dopo tre giorni, come da tradizione, è stato incenerita. Nelle loro opere PichiAvo sono soliti fondere in maniera armonica due movimenti artistici estremamente diversi, l’arte classica e quella urbana: la prima collocata nei luoghi istituzionali, la seconda invece generalmente identificata con la cultura underground. Questa unione dà vita a un’arte che gli artisti stessi definiscono Mitologia Urbana. Attraverso soggetti appartenenti alla mitologia greco-romana, PichiAvo vogliono trasmettere allo spettatore un senso di comunità e unione al di là della propria cultura di appartenenza. Le opere dei PichiAvo, oltre a denotare una straordinaria abilità tecnica, sono caratterizzate da una palette cromatica esplosiva e sgargiante. Gli street artist PichiAvo inizialmente distendono diversi strati di vernice colorata sulla superficie prescelta, dopodiché inseriscono i riferimenti al writing e all’universo dei graffiti ed, infine, raffigurano una rappresentazione iperrealistica e scultorea del personaggio mitologico scelto. Nella fase conclusiva aggiungono dei livelli di pittura più leggera al fine di dare un effetto di trasparenza ai protagonisti dei loro lavori.
Negli ultimi anni l’arte dei PichiAvo ha conosciuto una naturale evoluzione verso la scultura e le opere 3D che li ha portati a sperimentare con il cartongesso, uno dei materiali più affini a quelli con cui si confrontano durante la produzione nello spazio urbano. Attualmente riconosciuti internazionalmente e acclamati dalla critica, i PichiAvo hanno esordito a livello internazionale nel 2015 con la realizzazione del primo grande murale al North West Walls Festival in Belgio. Durante la loro quindicennale carriera i PichiAvo hanno esposto le loro opere in numerose gallerie di tutto il mondo e risale al 2019 la loro prima mostra museale EVREKA presso il CCCC (Centro del Carmen de Cultura Contemporánea). I loro murales si possono trovare in oltre 20 Paesi, dagli Stati Uniti all’Europa,dall’Australia alla Polinesia e dall’America del Sud al Canada. Gli artisti PichiAvo non si limitano a dipingere i muri nelle grandi metropoli, ma spesso intervengono anche nei piccoli centri urbani, per fare in modo che la Street Art e il loro messaggio arrivino ovunque. Un esempio è Montecosaro, paesino delle Marche in Italia, dove il duo artistico spagnolo ha realizzato un enorme muro dedicato a Cupido.
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