Quant’è difficile il mestiere di crescere. E ancor più arduo quello di credere. Tanti, troppi ragazzi, travolti da tristi esperienze esistenziali, smarriscono il senso della fede e perdono la fiducia nel loro futuro: vivono “alla cieca”, zigzagando tra vizi ed eccessi, incuranti di frantumare ogni etica e rispetto verso di sé. E’ ciò che succede a Cristiana, inquieta protagonista, poco più che ventenne, de “La stanza del cuore” (pp. 177, edizioni Santi Quaranta, costo 11.00 €), corposa prova narrativa del vicentino Luciano Marigo, autore avvezzo a romanzi di notevole attrattiva tematica.
Ne è un’ennesima e consistente conferma “La stanza del cuore”, romanzo tra lo psicologico-introspettivo e il giallo spirituale, ambientato nel Basso Veneto, che si fa testimonianza viva del travaglio di una giovane anima, quella di Cristiana, arresasi alle lusinghe dell’ateismo e in aperto conflitto con la fede. Nella prima parte dell’opera, tutta giocata sui toni crepuscolari e sofferti, è Cristiana stessa a raccontare di sé, della sua insidiosa e corrosiva normalità , fatta di tutto e di niente, costruita sulle sabbie mobili e su false chimere materialistiche. Narra dei pesanti dolori che l’hanno incattivita e riempita di sarcasmo verso il prossimo: gli abusi del padre appena dodicenne: le assenze della madre; la disgregazione familiare; il fallimento scolastico; il dramma quotidiano del rifiuto del cibo. Un monologo “fiume”, una coscienza ignobilmente sfregiata che esce allo scoperto, un’autoconfessione interminabile che Cristiana affronta, per imposizione materna, dinnanzi allo psichiatra, ostentando cinismo e chiusura a qualsiasi prospettiva di guarigione. Uniche note positive lungo i suoi vent’anni, freddi dentro e fuori di sé, l’incontro con una compagnia teatrale del Terraglio diretta dal regista Simone e, la scoperta salvifica di un naturale talento per la recitazione. Sarà proprio il progetto di portare sul grande schermo la santità di suor Crocifissa, a dominare la seconda parte della vicenda narrativa, densa di colpi di scena e d’intensità emotiva. Per Cristiana si aprono le porte del convento di Santo Spirito, dove si reca, in qualità di aspirante attrice, per immergersi completamente nella vita della santa teologa. Contingenze straordinarie, cariche di una certa sospensione soprannaturale, accadono nel monastero. Fatti emblematici che educano la protagonista, stupefatta ed incredula, ad una gioiosa accettazione della vita e dei suoi più sani principi. Incontri incisivi e determinanti (l’amorevole madre Costanza, l’anziana e “colorita” suor Benedetta, la novizia-assistente che porta il nome della santa), che conducono Cristiana, per mano spirituale, nella sua “stanza del cuore”, sacra e profonda. Qui l’anima non battezzata, tagliente e ruvida della Cristiana di un tempo scoprirà il Mistero più edificante ed immenso e ritroverà se stessa. Pagine magnifiche ed appassionate, supreme gemme per tutte le creature non credenti e lontane da Dio: Marigo non vi lascerà indifferenti e vi rapirà nel profondo! Parola di una cattolica fiera e felice, fin dal suo primo vagito. Alle prossime parole su carta e su video! Elena Pilato.