Il libro: “Caterina, la contrabbandiera friulana”

Un viaggio nel Friuli del ‘700, dai magredi della Meduna al Noncello e alla Val Cellina, dai nevai della Carnia sino a Cividale e alla Carniola, in Slovenia. “Caterina, la contrabbandiera friulana” (Santi Quaranta editore, 11 euro) è il titolo dell’opera di Luigina Battistutta nella quale si narra di una giovane contadina del Friuli che vive in un ambiente famigliare semplice, ancestrale ed agricolo. Una vicenda ambientata nel Settecento in una zona governata dalla Repubblica di Venezia.

Caterina, che vive nella pedemontana friulana, è vittima con i suoi concittadini di una grave carestia. Andrea, suo padre, inizia così a contrabbandare delle merci per poter sfamare la sua famiglia. Un itinerario nel quale si incontrano molti preti, per lo più difensori di questo popolo fiero e rustico che sono i friulani. Al contrabbando si dedica ben presto anche Caterina, che vuole scappare dalle grinfie del conte Mainardo da Spilimbergo e dai suoi sgherri, uno dei quali verrà ucciso dalla stessa Caterina quando questi cercherà di violentarla.

Ma la protagonista non sfugge alla legge: il tribunale di Udine condanna Caterina a morte mediante impiccagione.Un romanzo toccante e coinvolgente, quello raccontato da Battistutta, che rievoca la vita della ragazza e i suoi rapporti con la famiglia, i preti e il fidanzato Daniele, ma anche il mondo bucolico del tempo. Un viaggio nel Friuli del ‘700, dai magredi della Meduna al Noncello e alla Val Cellina, dai nevai della Carnia sino a Cividale e alla Carniola, in Slovenia: un peregrinare in una terra fascinosa dove si respira un’esistenza aspra e dura, ma umana.

Articolo segnalato dal sito web: http://altofriuli.com

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