Immergiamoci nel tesoro tombale della Tarquinia (VT) etrusca!

E’ stata un’estate 2010 all’insegna della cultura e dell’archeologia con gli Etruschi a Tarquinia, in provincia di Viterbo. Ancora fino al 30 settembre 2010, per due giorni a settimana, il martedì e il giovedì, verranno aperte al pubblico due tombe di eccezionale valore: la tomba degli Aninas e la Tomba del Tifone.

La partenza per la visita prevista alle ore 11.00 (ogni martedì e giovedì) davanti alla biglietteria, muniti di biglietto, che da inoltre la possibilità di visitare le altre 19 tombe dipinte, per essere accompagnati dal personale di servizio della Soprintendenza archeologica dell’Etruria Meridionale.

Tomba degli Aninas, IV sec. a.C.
Scoperta nel 1967 la tomba Aninas &eacute soprattutto nota per essere appartenuta alla famiglia aristocratica etrusca di cui porta il nome, il cui capostipite fu Larth Anina,
Situata nel grande complesso della necropoli di Tarquinia, &eacute composta da un’unica grande camera quadrangolare con soffitto piano e grezzo ed ai lati della porta sono dipinte le figure dei due demoni etruschi della morte: Charun, rappresentato con un martello in mano, per infliggere pene alle anime, e Vanth, il principale demone femminile, alato e a seno nudo, con in mano la torcia per rischiarare il cammino verso gli abissi dell’oltretomba. Le figure terrificanti dipinte nella tomba sono il frutto dello stato di angoscia in cui versava il popolo etrusco, ormai vicino al tramonto della sua civiltà.

Tomba del Tifone
La Tomba del Tifone &eacute una delle più grandi rinvenute nella necropoli di Monterozzi. Scoperta nel 1832, risale al II – I secolo a.C., epoca tarda etrusca quando Tarquinia &eacute ormai un municipio di Roma. Lungo le pareti dell’ipogeo scorrono tre file di gradoni che furono utilizzati per scavare ed appoggiare sarcofagi trovati in gran numero e in parte conservati ancora nella tomba. Anche qui, su un robusto pilastro rettangolare, dipinto un gigantesco mostro alato, con viso e corpo di uomo, ma con le gambe trasformate in serpenti. L’essere mostruoso &eacute appunto Tifone e sta a simboleggiare l’Ade terribile e minaccioso così come era ormai concepito dal consumato tempo della civiltà etrusca. Rosoni, onde marine e sagome di delfini ornano la camera sepolcrale.

Estate 2010 quindi con tante opportunità di visita ai siti archeologici di Tarquinia, patrimonio dell’Umanità Unesco e al Museo archeologico nazionale della più antica e importante città etrusca. Nel 2004 le tombe etrusche dipinte di Tarquinia sono entrate a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO perchè “fonte eccezionale di conoscenza della vita, dei costumi e del sentimento religioso degli Etruschi. Esse rappresentano, infatti, la straordinaria testimonianza della pittura antica conservatasi nell’ambito della cultura fiorita in età storica sulle sponde del Mediterraneo”.

Intanto continua con successo l’iniziativa “I colori degli Etruschi” una serie di visite guidate in occasione dell’apertura straordinaria di grande valore storico-archeologico, delle tombe dipinte dei Tori, del Barone, degli Auguri e della Necropoli Scataglini appartenenti alla grande area archeologica di Tarquinia. E’ importante sottolineare che da quest’anno sono possibili, in determinati giorni, visite anche alla tomba delle Pantere e alla Via dei Principi. Per quanto riguarda l’iniziativa “I Colori degli Etruschi”, con l’apertura straordinaria di altre tombe dipinte, la visita va prenotata. Il Museo Archeologico nazionale di Tarquinia

Il Museo Archeologico nazionale di Tarquinia è ospitato presso il rinascimentale palazzo Vitelleschi nel centro storico di Tarquinia. E nel mezzo del cortile si trova un pozzo ottagonale, su cui è scolpito in bassorilievo lo stemma dei Vitelleschi. Nei due ambienti al pianterreno, sono esposti importanti reperti funerari tra cui sarcofagi e sculture appartenenti a importanti famiglie etrusche. Al primo piano è esposta una ricca collezione di reperti, che vanno dal periodo villanoviano a quello romano, con importanti testimonianze di pittura greca ed etrusca: vaso di Bocchoris (VII-Vl secolo a.C.), vasi greci a figure nere del VI secolo a.C. e attici a figure rosse.

Nella sala posta al secondo piano, che è stata finemente restaurata e aperta al pubblico nel 2002, è possibile ammirare la famosa e armoniosa scultura dei cavalli alati. I cavalli alati rappresentano nel mondo intero l’eleganza dell’arte etrusca e il suo ritrovamento risale al 1936 nei pressi dell’Ara della Regina, nell’antica Civita. Originariamente era collocata sul frontone del tempio dell’Acropoli. In fondo al loggiato si possono ammirare le pitture provenienti da quattro tombe: delle Bighe, del Triclinio, delle Olimpiadi, della Nave.

Info biglietteria: Museo Nazionale Archeologico, p.zza Cavour – Tarquinia (VT), tel. 0766.850080

La necropoli delle tombe dipinte di Tarquinia, la necropoli della Banditaccia di Cerveteri e le archeoguide

L’audioguida accompagna sapientemente alla scoperta di un sito bello e ben curato, dove l’accorto lavoro della Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale permette di ammirare, in modo autonomo, gli ipogei dipinti. L’audioguida li descrive in modo coinvolgente. Scendendo nelle tombe il visitatore può seguire il racconto di un’antica civiltà che gli scavi archeologici arricchiscono anno dopo anno, dischiudendo alla nostra conoscenza i segreti di un popolo che non ha lasciato di sé memorie scritte.

Per i più piccoli è in funzione un’audioguida speciale: l’archeoguida, un nuovo servizio, da poco inaugurato, per la visita audioguidata. L’archeoguida, che incuriosisce anche i grandi, è riservata ai bambini e, proprio da loro, dai “piccoli turisti”, sta ottenendo un grande apprezzamento. Durante la visita si può anche osservare l’ampia e suggestiva veduta verso la collina dove sorgeva la “civita” etrusca. Presso la necropoli di Monterozzi è presente un ampio punto ristoro con degustazione gratuita di prodotti tipici della terra etrusca. Area attrezzata per break all’aperto.

Da non perdere inoltre una visita alla Necropoli Etrusca della Banditaccia di Cerveteri, patrimonio dell’Umanità che, come la necropoli delle tombe dipinte di Tarquinia, fa parte della lista dei siti Unesco. All’interno della necropoli è a disposizione dei visitatori un’ampia struttura di ristorazione, dove degustare prelibati prodotti tipici e rilassarsi nel corso delle visite alle tombe. Una grande novità della necropoli di Cerveteri è rappresentata dalle nuovissime audioguide in 3D della tomba dei Rilievi, in anteprima mondiale, per una full immersion imperdibile nel grande passato etrusco.

Informazioni e biglietteria

Per quanto riguarda la visita al Museo Nazionale Etrusco e alla Necropoli di Monterozzi, ricordiamo che la visita si può effettuare tutti i giorni della settimana, escluso il lunedì. Sono aperte al pubblico 19 tombe dipinte, con orario continuato dalle ore 8.30 alle 19.30.
Le biglietterie chiudono un’ora prima e non è richiesta prenotazione.
Info biglietteria necropoli di Tarquinia , tel. 0766.840000

Costo biglietti di ingresso
Intero 6,00 euro
Ridotto – per cittadini dell’Unione Europea tra 18 e 25 anni e per insegnanti di ruolo nelle scuole statali – 3,00 euro
Cumulativo Necropoli e Museo
Intero 8,00 euro
Ridotto – per cittadini dell’Unione Europea tra 18 e 25 anni, per insegnanti di ruolo nelle scuole statali – 4,00 euro

Ingresso gratuito per:
– cittadini dell’Unione Europea di età inferiore ai 18 anni o superiore ai 65 anni
– studenti e docenti delle Facoltà di Architettura e di Lettere (indirizzo Storia dell’arte)
– dipendenti MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali
– guide turistiche autorizzate dalla Regione Lazio nell’esercizio della propria attività
– appartenenti all’ICOM

Info sul sito http://www.necropoliditarquinia.it

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