La fragile bellezza. Ceramiche italiane d’arte tra Liberty e Informale

La fragile bellezza. Ceramiche italiane d'arte tra Liberty e Informale

Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio), Canton Ticino, Svizzera dal 6 aprile al 17 agosto 2014. La mostra, che espone opere provenienti da un’importante collezione privata, si configura come un viaggio attraverso il Novecento da un punto di vista del tutto nuovo e originale: la ceramica d’arte prodotta da designer, artisti e manifatture italiane tra gli ultimi anni dell’Ottocento e gli anni cinquanta del Novecento.

Dalle sinuose forme art nouveau proposte da Galileo Chini e dalla manifattura della Ceramica Italiana di Laveno si passa alle invenzioni informali di Antonia Campi, Carlo Zauli e Lucio Fontana, senza dimenticare il gusto piccolo borghese della manifattura torinese Lenci. Elemento unificante tra le diverse opzioni stilistiche che queste ceramiche esibiscono è la ricerca di una linea moderna del design italiano che, come una forza inarrestabile, attraversa le arti decorative della Penisola tra gli esordi degli anni venti e i primissimi anni cinquanta.

In mostra sono presentati sia pezzi unici, vere e proprie sculture e invenzioni decorative di una tale raffinatezza da configurarsi come capolavori dell’arte italiana novecentesca, sia pezzi seriali, ossia oggetti domestici e ornamentali prodotti industrialmente, ma sulla base di un progetto artistico ben riconoscibile, adatti a una larga diffusione di mercato. Tra gli artisti esposti si segnalano: Galileo Chini, Gio Ponti, Guido Andlovitz, Giovanni Gariboldi, Arturo Martini, Fausto Melotti, Angelo Biancini, Antonia Campi, Lucio Fontana. Attraverso le loro opere si comprende come la ceramica sia una vera e propria “cartina di tornasole” che ci consente di leggere l’arte italiana del Novecento.

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