Vinitaly, la sfida di Hans Terzer con “la diva della Borgogna” (VR)

La The Wine Collection “si tinge di rosso”. Dopo due Sauvignon blanc, è la volta di un Pinot Nero dell’annata 2015. Il più nobile dei vitigni borgognoni, da sempre amato dal winemaker Hans Terzer, entra nell’esclusiva linea dei vini top dell Cantina San Michele-Appiano. Pregiato e ineguagliabile quanto difficile e intemperante, il Pinot Nero ha rappresentato per Hans Terzer una vera sfida.

«Sono sempre stato affascinato dalla Borgogna, dal Pinot Noir, da questo vitigno dal carattere difficile come quello di una diva. Ogni enologo vorrebbe misurarsi con un grande Pinot, perché è una sfida che non ammette decisioni sbagliate. Ho atteso 20 anni prima di decidere di selezionare una micro-partita in due aree molto vocate. Volevo dimostrare che un Pinot Nero importante si può produrre anche in una zona abbastanza giovane e ancora non riconosciuta come meriterebbe».

A San Michele-Appiano vi sono oltre 30 ettari di Pinot Nero, sui 385 totali, in crescita, e a detta di Hans Terzer tutti gli impianti in patria, in parte ancora giovani, dovrebbero dare grandi risultati in futuro. Le uve selezionatissime che compongono il Pinot Nero TWC provengono da due distinti vigneti della parte settentrionale dell’Oltradige, “Rungg”- Cornaiano e Appiano Monte, zone vocate e con un microclima che permette al Pinot Nero di esprimersi al meglio. La qualità eccellente è ottenuta anche attraverso il lavoro attento e scrupoloso da parte dei viticoltori: «Il Pinot Nero è un vitigno che vuol essere quasi coccolato; ha frutti a buccia sottile, molto fragile, che devono essere portati in cantina nel modo più sano. Grazie ai piccoli poderi gestiti dalle famiglie che da secoli lavorano in vigna, abbiamo la garanzia di risultati eccellenti».

Dal bel colore rosso rubino, il Pinot Nero TWC restituisce all’olfatto un immediato richiamo alla gamma dei frutti di bosco, in particolare a bacca nera, come mora, mirtillo e ribes, per poi aprirsi a sensazioni muschiate, resinose e finanche fungine. Al palato si esprime con una beva sontuosa, calda, quasi masticabile e totalmente avvolgente, con un finale abbastanza persistente e aromatico. La vinificazione avviene con preliminare macerazione a freddo in contenitori di acciaio inox. Segue la fermentazione a temperatura controllata per ca. 20 giorni con diverse follature soffici. I vini vengono poi affinati, secondo la qualità, in barrique/tonneaux per 12 mesi, poi passano in botti da 12hl. L’imbottigliamento si riferisce ad appena 2500 bottiglie in tutto.

In merito ai cambiamenti climatici che hanno interessato negli ultimi tempi gran parte dei dibattiti sul futuro del vino e che, in un certo senso, potrebbero interessare proprio la coltivazione del Pinot Nero, Hans Terzer si dimostra sereno: «In vista dell’innalzamento delle temperature, stiamo salendo in quota con i nuovi impianti. Alcuni sono stati collocati a 650 metri di altitudine. In zona Appiano Monte, inoltre, è presente un’escursione termica favorevole, con la discesa di venti freddi durante la notte dal massiccio della Mendola».

Vinitaly, Pad. 6 Stand D1

Link alla cartella stampa bit.ly/2G0uJZT

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