Pordenone Music Festival Concerto per Pordenone – il violino romantico

E’ dedicato al 30° anniversario del crollo del muro di Berlino il Concerto per Pordenone, che martedì 30 aprile alle 21 nell’auditorium Concordia con ingresso libero apre il Pordenone Music Festival di Farandola firmato da Filippo Michelangeli, realizzato col sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Uti del Noncello, Comune di Pordenone, BCC Pordenonese, CCIAA Pordenone, con la la collaborazione del Cidim, di Fazioli e dei Comuni di Maniago, Polcenigo, San Quirino, Sesto al Reghena, Spilimbergo, Valvasone-Arzene.

A salire sul palco assieme all’ormai affezionata Filarmonica “Mihail Jora” di Bacau diretta da Ovidiu Balan, sarà il magnifico violinista palermitano Davide Alogna, in un programma che trabocca passioni romantiche. A rappresentare tre delle nazioni coinvolte dalla Seconda Guerra Mondiale – Francia, Germania e Russia – saranno infatti tre dei loro massimi autori romantici: Camille Saint-Saëns, di cui verrà eseguito l’Introduction et Rondò capriccioso op. 28, Max Bruch, di cui è stata scelta la Romanza in Fa maggiore op. 85 e Ciaikovski col suo Concerto in Re maggiore op. 35.

Germania-Francia-Russia, tre grandi nazioni, diverse, ma unite dall’arte dei suoni. Differenze che in musica vengono considerate una ricchezza e una straordinaria risorsa artistica e culturale, sottolineata anche dall’eterogeneità degli interpreti. Del muro verrà proposta brevemente la storia accompagnata da spezzoni video dell’epoca, divenuti iconici nella storia contemporanea, così come è rimasto nella memoria collettiva l’improvvisato concerto che la mattina dell’11 novembre 1989, due giorni dopo l’abbattimento, tenuto sulle macerie berlinesi dal grande violoncellista russo Mstislav Rostropovich, suonando un movimento di una suite di Johann Sebastian Bach.

Il muro di Berlino è diventato il muro per antonomasia, ovvero il simbolo non solo dei lunghi anni di guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica, ma anche di una scelta brutale e miope per risolvere le differenze sociali e culturali tra gli uomini. Il mondo della musica ha sempre avuto sufficienti anticorpi per resistere a qualsiasi muro ideologico. L’arte dei suoni utilizza un linguaggio universale, comprensibile da tutti, e persino una scrittura in uso in tutto il mondo. “La musica – sottolinea Michelangeli – non potrà mai festeggiare muri, perché ha sempre costruito ponti”. La serata si presenta dunque particolarmente coinvolgente, anche grazie al carisma di Davide Alogna, fresco reduce da una tournée in Corea col Quintetto Santa Cecilia e di cui è prossima l’uscita del suo primo album con Warner Classics con le Sonate per pianoforte e violino di Mozart, eseguite col pianista Fiorenzo Pascalucci.

Alogna tiene regolarmente concerti solistici delle sale da concerto più importanti del mondo quali la Carnegie Hall di New York, il Teatro alla Scala di Milano, Berliner Philarmonie, Smetana Hall di Praga, Salle Cortot di Parigi, Herkulesaal in der Residenz, Gasteig e Kunstlerhalle di Monaco di Baviera, Auditorium Verdi di Milano, Palau de Bellas Artes in Città del Messico, Teatro Colon di Buenos Aires, Prince Mahidol Hall di Bangkok. Ha collaborato, anche in qualità di prima parte con prestigiose istituzioni tra cui l’orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Teatro comunale di Bologna, orchestra Haydn di Bolzano. Suona un violino Carlo Antonio Testore – ex Wilhelmji del 1715.

Clelia Delponte 3470349679

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