Le dimore storiche del Veneto soffrono la pandemia

Le dimore storiche del Veneto soffrono la pandemia. Un problema nazionale che si ripercuote con forza a Nordest, terra ad alta concentrazione di Ville Venete e Palazzi che caratterizzano soprattutto i piccoli centri ed il paesaggio; secondo i dati della Fondazione Visentini, in una ricerca sviluppata per Adsi Associazione delle Dimore Storiche Italiane, i visitatori di ville e palazzi di proprietà privata in Veneto nel 2019 hanno generato 17.8 milioni di ingressi a fronte di 106.8 milioni di euro di fatturato.

“Si tratta di numeri che ad oggi non esistono più: spazzati via dalla pandemia. Un problema territoriale portato all’attenzione dall’Adsi del Veneto ma di rilevanza nazionale. L’abbandono di queste dimore, parte essenziale dell’intero patrimonio del Belpaese, non é astrusa teoria ma concreta realtà: è occupazione ed indotto che si riversa nei territori, nei centri storici dei tanti paesi dove il patrimonio culturale resta uno dei pochi fattori d’attrazione dato che le attività direzionali e commerciali si spostano sempre più verso le aree industriali o i centri commerciali” sottolinea Giulio Gidoni, Presidente Adsi Veneto. Della questione se ne discuterà in Parlamento, il Ministro Franceschini é stato informato attraverso l’Adsi nazionale e, anche se il decreto Ristori potrebbe aprire a qualche aiuto per superare l’emergenza, è con la legge di bilancio che si spera di poter porre le basi per un progetto a medio termine che possa consentire di superare un 2021 che si prospetta analogo all’anno in corso. Va sempre ricordato che è il patrimonio culturale a rendere il nostro Paese unico dal punto di vista turistico ed il Veneto la quinta regione in Europa per numero di turisti.

Francesca di Thiene è compropietaria del Castello di Thiene: l’antica dimora quattrocentesca passò un secolo fa alla sua famiglia ed é in parte adibita a casa privata. Va detto che la parte monumentale è sostanzialmente impossibile da abitare, a causa degli spazi enormi e delle limitazioni legate alla tutela di affreschi e dipinti; il Castello quindi si mantiene in piedi grazie ad eventi, visite e soggiorni nel vasto appartamento sito in una delle torri. “Di tutto questo – spiega Francesca – oggi non esiste nulla: niente visite, niente eventi, niente soggiorni. Tutto chiuso qui come in tante altre dimore. Triste per noi che viviamo la casa ma anche per chi ci viene a visitare. A molte ragazze che si vogliono sposare offriamo il sogno del matrimonio in un Castello, anzi nel Castello del film il Mercante di Venezia, ma si tratta di un sogno che con la pandemia molte coppie sono state costrette a rinviare. A quando? Non si sa. O rinvii sono senza data. È l’incertezza una delle cose piu complesse da gestire di questi tempi”.

Questa primavera dal Castello di Thiene è stato lanciato il progetto Dimore Amiche “e parlando con gli aderenti all’Iniziativa il problema della carenza di attività si sta facendo sempre più serio. Il vaccino ci dà una nuova speranza e speriamo presto di poter abbracciare, nel vero senso della parola, una nuova normalità”.

In Italia a causa delle chiusure legate alla pandemia, il settore del patrimonio culturale privato ha perso fatturato per circa 1,8 miliardi di euro con circa 30.000 posti di lavoro a rischio. Il settore maggiormente danneggiato é quello vitivinicolo, segue quello degli eventi e quello delle visite in dimora. Più l’indotto che la fondazione Symbola valuta essere pari a più del doppio.

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