“Lettere al centro del mondo”, l’epistolario tra Leonardo Sciascia e Mario La Cava

In occasione del centenario della nascita dello scrittore siciliano, torna in libreria “Lettere al centro del mondo”, l’epistolario tra Leonardo Sciascia e Mario La Cava.

«Caro Sciascia (…) ho parlato a Moravia di te; ma egli disse di non conoscerti. Alvaro mi disse che gli pareva di averti conosciuto una volta e pensava che tu fossi di professione libraio. A Panfilo gentile parlai pure di te e mi disse che avrebbe letto volentieri la tua rivista; la quale fino al giorno della mia partenza da Roma non si trovava nelle librerie. Ho parlato ancora di te ad Achille Fiocco, critico teatrale e a Roberto Rebora, ugualmente critico di teatro».

È un frammento di una delle innumerevoli lettere che Leonardo Sciascia e lo scrittore calabrese Mario La Cava si scambiarono per oltre trent’anni, dal 1951 al 1988 e che l’editore Rubbettino ha raccolto in un volume curato da Milly Curcio e Luigi Tassoni dal titolo “Lettere dal centro del mondo”, pubblicato qualche anno fa e rilanciato oggi in libreria in occasione del centenario della nascita dello scrittore siciliano celebrato il prossimo 8 gennaio.

È una corrispondente fitta, in cui la cortesia cede il passo all’amicizia, quella tra La Cava e Sciascia. Il primo che aveva già pubblicato per Einaudi “I caratteri” aveva avuto modo di conoscere i “nomi che contano” del panorama letterario ed editoriale italiano, il secondo vi si affacciava proprio in quegli anni. Nel lungo susseguirsi di scambi epistolari si assiste a un capovolgimento della situazione, con un La Cava, il cui successo era ormai lentamente svanito, che chiede a Sciascia di intercedere in suo favore in varie occasioni e presso varie personalità.

Ma non è tanto l’osservazione del mutare delle fortune umane a rendere così prezioso questo volume, quanto l’idea, viva e forte in entrambi gli scrittori, che la periferia può diventare centro del mondo e che la scelta di osservare il mondo da un angolo sperduto di Calabria o di Sicilia può trasformarsi in un’occasione irrinunciabile di esercizio della proprio libertà e indipendenza. Una lezione quanto mai attuale in un tempo come quello che viviamo in cui la pandemia ha di fatto bloccato la smania di muoversi e viaggiare che caratterizza la nostra epoca.

tel. 0968 6664209
commerciale@rubbettino.it
www.rubbettinoeditore.it

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