Il nuovo incubo americano. Gli USA rischiano di tornare agli anni Sessanta

Il nuovo incubo americano. Gli USA rischiano di tornare agli anni Sessanta. Secondo Matteo Laruffa autore di un libro in uscita per Rubbettino dal titolo «L’America di Biden. La democrazia americana del dopo Trump» l’America potrebbe presto rivivere l’incubo terrorismo.

Un brusco ritorno al passato, a quegli anni fatti di scontri e lotta armata che credevamo oramai sepolti nella memoria. È il rischio molto concreto che incombe sugli Stati Uniti d’America, secondo Matteo Laruffa autore di un libro in uscita per Rubbettino a fine mese dal titolo «L’America di Biden. La democrazia americana del dopo Trump», un libro di cronaca e analisi politica scritto da un politologo formatosi ad Harvard che conosce a fondo il sistema americano.

Riguardo al fosco scenario che si prospetta per i prossimi mesi in America, ecco il parere di Laruffa:

«Le statistiche mostrano che l’America si ritrova in un nuovo tornante della storia dominato dalla paura e dalla violenza. A giugno del 2020 il Center for Strategic and International Studies era stato il primo ad avvisare sui timori di una deriva politica violenta legata all’esito delle elezioni. Ieri l’FBI ha confermato l’alto rischio di imminenti attacchi in programma per il 16 e il 20 gennaio (Inauguration Day). I dimostranti di “Stop the steal” si sono riorganizzati dopo che Parler è stato oscurato, dirottando la conversazione su blog come thedonald.win e proclamandosi “milizie”. I dati di US Crisis Monitor (Princeton University) mostrano che sono il movimento più aggressivo della società americana degli ultimi decenni. Una caratteristica di questi gruppi è la conflittualità. Negli incontri da loro organizzati, in un caso su tre (il 32% del totale), ci sono stati disordini e attacchi armati ad altri manifestanti. Questo dato è molto alto se confrontato con il 6% delle dimostrazioni che riguardano Black Lives Matter e la media del 5% delle altre proteste che avvengono ordinariamente in America.

Saranno dispiegati più di diecimila membri della Guardia Nazionale nella capitale americana nei prossimi giorni e altri cinquemila nelle principali città degli States. Sono stati aggiornati i piani elaborati dopo gli scontri di Los Angeles del 1965. Quella volta il motivo era l’odio razziale, oggi è l’odio politico. Il massacro del 1965 (dove morirono 34 persone) aprí una pagina buia della storia americana, essendo il primo atto di violenza di livello nazionale cui seguirono centinaia di episodi. La violenza in quel caso raggiunse l’apice con l’omicidio del presidente John F. Kennedy e del fratello Robert, candidato alla presidenza, e di altri noti esponenti della società americana come Martin Luther King Jr. e Malcom X. Negli anni Sessanta e Settanta ci furono quasi 1.500 attacchi terroristici di matrice politica e domestica.

Nuovi violenti episodi di assalto alle istituzioni o scontri con le forze dell’ordine potrebbero riportare l’America nell’incubo insanguinato di quei decenni. Se non si ferma ora l’escalation di violenza, gli USA dovranno convivere con il terrorismo politico per qualche tempo».

Antonio Cavallaro Cell. 327 4792173 tel. 0968 6664275
antonio.cavallaro@rubbettino.it
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