Un delicato restauro e una nuova collocazione per il mosaico romano di Pieve di Cadore

Il grande pavimento musivo, fino alla primavera scorsa esposto all’ingresso del Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore, è tornato all’antico splendore grazie all’intervento realizzato nell’ambito del Progetto Interreg Italia Austria e riposizionato in una nuova e più efficace collocazione, all’interno del MARC.

L’attività transfrontaliera prevista ha portato alla realizzazione anche di un video che sottolinea il valore storico e artistico dell’opera del II secolo, contestualizzandola nella rete informale tra strutture e territori accumunati dalla presenza di importanti siti di epoca romana: oltre al patrimonio del MARC di Pieve di Cadore (Belluno), esso offre un’approfondita panoramica su quello del Museum Mansio Sebatum di San Lorenzo di Sebato (Bolzano) e del parco archeologico di Aguntum (Lienz, Austria).

Il MARC – Museo Archeologico di Pieve di Cadore (Belluno), il Museum Mansio Sebatum di San Lorenzo di Sebato (Bolzano) e il Museo e il parco archeologico di Aguntum (Lienz): tre realtà, partner nel progetto Interreg Italia – Österreich “Archeologia in rete: gli antichi abitanti delle Alpi Orientali”, che sono accomunate dall’essere custodi di importanti testimonianze di epoca romana in quota. Un video realizzato dal regista Jiri Gasperi annoda i fili della storia e in circa mezz’ora svela particolarità e similitudini delle tre aree: per quanto riguarda Pieve di Cadore, racconta in particolare il valore storico e artistico del grande pavimento musivo risalente al II secolo, parte della pavimentazione originale di un’abitazione romana di età imperiale rinvenuta nel 1951 di fronte al Municipio di Pieve di Cadore, che è stato restaurato nell’ambito del progetto Interreg e riposizionato all’interno del MARC. La presentazione al pubblico è avvenuta venerdì 17 giugno alle 17.30 nella cornice delle Giornate europee dell’archeologia (17, 18, 19 giugno).

Il mosaico, rinvenuto nella domus di Pieve di Cadore, rappresenta un elemento storico assai raro sulle Dolomiti: realizzato in tessere bianche e nere con rare inserzioni di tessere rosse e decorato con le raffigurazioni di un pelte (scudo), un delfino e un kantharos (coppa) inseriti in cornici geometriche in tessere nere. Il restauro e la ricollocazione della grande opera romana ha offerto l’occasione per una revisione e una pulizia generale di tutti i reperti custoditi al MARC, volta a migliorare la tutela e la fruibilità del patrimonio del museo, testimonianza della storia antica del Cadore.

Il mosaico, però, ha anche in questo caso un valore simbolico: le tessere che la Magnifica Comunità di Cadore ha restaurato e rimesso insieme non sono solo quelle del pavimento della domus romana cadorina, ma anche quelle delle relazioni tra i diversi soggetti che operano nel territorio, che, riunite, hanno reso possibile l’intervento.

“Questo importante progetto Interreg Italia – Österreich – ha sottolineato Renzo Bortolot, Presidente della Magnifica Comunità di Cadore – ha evidenziato nuovamente l’importanza di fare squadra con le aree montane limitrofe. In questi anni abbiamo stretto un importante rapporto con il Museo di San Lorenzo di Sebato e con quello di Aguntum, collaborando per il miglioramento nella gestione museale. Ci apprestiamo a presentare la riqualificazione del mosaico consapevoli che questo rappresenta il compimento di un complesso percorso di restauro, raggiunto grazie alla massima collaborazione e condivisione con la Soprintendenza, la Regione del Veneto, il Gal Alto Bellunese e i partner”.

“Il complesso lavoro di spostamento del mosaico, – ha aggiunto Matteo Da Deppo, direttore del MARC – situato impropriamente nel vano d’accesso del Palazzo della Magnifica e ventilato da oltre vent’anni, si è finalmente avverato. Le operazioni di stacco, restauro e ricollocamento sono state alquanto delicate e hanno portato a una collaborazione costante tra la Magnifica Comunità di Cadore, la Soprintendenza Archeologica del Veneto e la ditta Lares, aggiudicatrice dell’appalto garantito dalla . Da oggi l’importante reperto inizia una nuova vita, acquisendo una nuova dinamicità espositiva e diventando uno dei più importanti reperti oggi esposti al MARC”.

Il pavimento musivo è uno dei “protagonisti” del filmato realizzato nell’ambito del progetto Interreg Italia – Österreich, ma non certo il solo. Se la Magnifica Comunità di Cadore ha puntato sul mosaico, il Consorzio turistico di Brunico in collaborazione con il museo ha portato a termine interventi di restauro nelle aree archeologiche di “Balnea” e “zona artigianale”, che fanno riferimento al Museum Mansio Sebatum, finalizzati a una più approfondita conoscenza dei siti e a una loro accessibilità, mentre la direzione del Museo di Aguntum ha realizzato una modellazione 3D dell’insediamento romano “Municipium Claudium Aguntum”, analizzando e ricostruendo il quadrato d’insieme della città romana con tecniche digitali che consentiranno ai visitatori di comprenderne la complessità costruttiva, la strutturazione e l’estensione.

Non ultimo, il progetto suggerisce anche un inedito itinerario turistico, tra boschi, antiche direttrici romane e testimonianze di città: dai resti di Aguntum, alle porte di Lienz, all’antica Sebatum, oggi San Lorenzo di Sebato, fino al Cadore e all’area sacra di Lagole, ben 123 chilometri sulla traccia della Strada regia orientale e della Via Aguntum Vipitenum, che lega i tre maggiori siti archeologici della regione, nel verde, tra i fiumi Drava, Rienza e Isel.

Il docufilm è disponibile nel supporto dvd nei tre musei coinvolti nel progetto, in lingua italiana e in lingua tedesca.

MARC – Museo Archeologico di Pieve di Cadore
aperto da lunedì a sabato con il seguente orario: 10.00 – 12.30 e 15.00 – 18.00
domenica su prenotazione, scrivendo a info@magnificacomunitadicadore.it

Per informazioni: http://www.magnificacomunitadicadore.it/cadore/musei/1/marc-museo-archeologico-cadorino.html;

Ufficio stampa
Koiné Comunicazione | Ilaria Tonetto
ilaria@koinecomunicazione.it | mob. 348 82 433 86

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