Si apre giovedì 2 ottobre alle ore 20.30 a Villa Priuli Crisanti di Villa del Ferro (Val Liona, Vicenza) il Festival Serenissime Dimore, nuova rassegna realizzata da Asolo Musica – Veneto Musica con la direzione artistica di Vincenzo De Vivo. L’inaugurazione è affidata a Raffaele Pe, controtenore tra i più apprezzati della scena internazionale, accompagnato dall’ensemble La Lira di Orfeo.
Il programma, intitolato “#SOLOMONTEVERDI”, intreccia madrigali e pagine sacre di Claudio Monteverdi, restituendo la modernità del suo linguaggio e la capacità di dare voce agli affetti umani. Una scelta emblematica, che colloca al centro il dialogo tra luogo e repertorio: con Serenissime Dimore, nelle Ville Venete, oggi come allora, la musica torna a risuonare come esperienza viva e condivisa.
Il festival prosegue poi fino al 26 ottobre riportando la musica domestica nelle Ville Venete, rievocando il doppio ruolo di queste dimore come luoghi di intimità familiare e di rappresentanza sociale.
Serenissime Dimore approda sulla Riviera del Brenta venerdì 3 ottobre alle ore 20.30. Qui, dove tra Quattro e Settecento i patrizi veneziani hanno disegnato il paesaggio con residenze che ancora oggi raccontano una bellezza irripetibile, al Teatro di Villa dei Leoni di Mira la musica fluisce tra “Tre secoli e due mondi”: le chitarre di Kiyoshi Shomura e Tomomi Kohno, l’oboe di Hansjoerg Schellenberger e il violino di Federico Guglielmo con i Solisti Filarmonici Italiani intrecciano Johann Sebastian Bach, Antonio Vivaldi, Georg Philipp Telemann e Mauro Giuliani con le atmosfere novecentesche di Shingo Fujii.
La sera successiva, sabato 4 ottobre alle 20.30, è la volta della rinascimentale Villa Giusti Suman a Zugliano, oggi centro culturale comunale aperto al pubblico. Tra le sue architetture e i suoi affreschi, che sono una singolare sintesi di arte, cultura e storia del territorio, l’Ensemble Vanvitelli propone “Barocco europeo”, che accosta Michele Mascitti, Alessandro Scarlatti, Georg Philipp Telemann e Georg Friedrich Händel in un programma che evoca il cosmopolitismo del Settecento e la circolazione degli stili tra Italia ed Europa.
Il viaggio continua domenica 5 ottobre alle 16.00 nella settecentesca monumentalità di Villa Fracanzan Piovene di Orgiano, dove I Sonatori de la Gioiosa Marca presentano “Balli italiani”: le danze strumentali di Tarquinio Merula, Biagio Marini, Arcangelo Corelli e altri autori del Seicento rivivono negli ambienti della villa, restituendo il gusto vivace e teatrale che animava le dimore aristocratiche dell’epoca.
La settimana successiva, giovedì 9 ottobre alle 20.30, i Tiepolo Brass suonano a Villa Pisani Bonetti di Bagnolo di Lonigo, una delle opere più rappresentative del giovane Andrea Palladio. Il programma “Architetture sonore” mette in risalto la dimensione spaziale della musica per ottoni, con brani di Claudio Monteverdi, Giovanni Gastoldi, William Byrd e altri, in dialogo con la purezza geometrica del progetto palladiano.
Venerdì 10 ottobre alle 20.30, si torna a Villa Giusti Suman di Zugliano: la voce del soprano Martina Zaccarin e il liuto di Luciano Russo danno vita a “Musica e poesia”: madrigali e frottole di Philippe Verdelot, Bartolomeo Tromboncino e Marchetto Cara rievocano la pratica musicale intima e colta che animava le sale riccamente affrescate della villa.
La giornata di sabato 11 ottobre sarà particolarmente ricca. Alle 16.00, a Villa Priuli Crisanti di Villa del Ferro, David Brutti al cornetto e Dario Carpanese al clavicembalo propongono “Musiche e canzoni da sonare”: un itinerario che dalle raffinate polifonie di Adrian Willaert e Cipriano De Rore conduce alle ardite invenzioni di Girolamo Frescobaldi, passando per maestri come Luzzasco Luzzaschi, Andrea Gabrieli e Orlando di Lasso. Un percorso che restituisce la ricchezza e la varietà della produzione strumentale e vocale tra Rinascimento e primo Seicento.
In serata, alle 20.30, il festival si sposta nel Duomo di Santa Tecla a Este, dove Oficina Musicum diretta da Riccardo Favero presenterà la prima esecuzione moderna dell’oratorio “Il Tobia” (1769) di Josef Myslive?ek, il “divino boemo” vicino a Mozart. Scritto per Padova su libretto del canonico Giovanni Granelli, è una pagina di intensa spiritualità che unisce fede e teatro musicale. Nel Duomo trova una cornice ideale: sotto la pala di Giambattista Tiepolo, che raffigura Este con i suoi monumenti, musica e pittura restituiscono insieme il paesaggio del Settecento.
Anche domenica 12 ottobre Serenissime Dimore propone un doppio appuntamento. Alle 11.00, a Villa Rosa di Tramonte di Teolo, elegante
residenza settecentesca immersa nei colli Euganei, il concerto “Settecento veneziano” con Gioele Gusberti e Marija Jovanovich offre pagine di Giovanni Benedetto Platti, Antonio Caldara, Antonio Vivaldi e dei fratelli Marcello, in perfetta sintonia con l’epoca della villa. Alle 17.00, a Villa Pojana di Pojana Maggiore, progettata da Andrea Palladio e patrimonio UNESCO, i Pifari del Doge danno vita al Cinquecento veneziano con musiche di Annibale Padovano, Andrea Gabrieli, Adrian Willaert, Claudio Merulo e Claudio Monteverdi, in dialogo con i palladiani “luoghi belli e dilettevoli per potervisi trattenere con piacere e onore”.
Il festival torna nella settecentesca Villa Rosa sabato 18 ottobre alle 20.30 con il violoncellista Francesco Galligioni e il suo programma “Toccate, suite e capricci”, che ripercorre il secolo in cui il violoncello conquistò finalmente un ruolo da solista: da Giovanni Battista Vitali a Johann Sebastian Bach, fino ai capricci di Evaristo Felice Dall’Abaco, violoncellista e compositore veronese che portò in Europa la ricchezza della tradizione strumentale italiana.
La domenica successiva, 19 ottobre alle 11.00, Villa Priuli Crisanti accoglie “Al tempo di Giovanni Battista Tiepolo”. Le sue sale affrescate e arricchite da tre preziosi strappi di Giandomenico Tiepolo provenienti da Palazzo Barbaran Da Porto diventano lo scenario del dialogo fra arti, con la viola barocca di Chiara Sartorato e il clavicembalo di Riccardo Favero che interpretano musiche di Domenico Zipoli, Benedetto Marcello, Giovanni Battista Pescetti e altri autori veneziani e coevi.
Venerdì 24 ottobre alle 20.30, a Villa Pojana, l’Arco Amoroso Ensemble propone “Madrigali amorosi”. Le musiche di Luca Marenzio, Claudio Monteverdi, Jacob Arcadelt e Luzzasco Luzzaschi ritrovano la loro cornice naturale in un contesto cinquecentesco che dialoga direttamente con il repertorio madrigalistico, genere cardine della vita musicale delle ville e delle corti rinascimentali.
Sabato 25 ottobre alle 20.30, a Villa Priuli Crisanti di Villa del Ferro, il pianista napoletano Michele Campanella, tra i più autorevoli interpreti a livello internazionale, propone “Domenico Scarlatti: da Napoli a Venezia”. Un artista partenopeo di oggi riporta così le sonate del grande compositore settecentesco in una dimora dell’aristocrazia veneziana, come quelle in cui Scarlatti intrecciò rapporti decisivi l’Europa musicale.
Infine, domenica 26 ottobre alle 16.00, il festival approda a Villa San Fermo di Lonigo, ex convento gesuitico trasformato dai Giovanelli in residenza ottocentesca che ospitava anche un teatro, oggi perduto ma testimonianza del gusto di famiglia per la musica e lo spettacolo. In programma “Nello stile classico”: Luca Lucchetta, Massimiliano Tieppo, Alberto Salomon e Francesco Galligioni con opere di Wolfgang Amadeus Mozart, Johann Nepomuk Hummel e Bernhard Henrik Crusell: pagine che riportano in villa il linguaggio strumentale coevo a quel teatro.
Quindici concerti, ciascuno diverso ma intrecciato agli altri, che rappresentano la prima tappa di un progetto pluriennale che intende
riscoprire i legami storici tra musica e famiglie aristocratiche, valorizzare archivi e patrimonio musicale veneto, proporre itinerari
culturali fuori dai circuiti consueti e restituire alle Ville Venete la loro dimensione originaria: non solo splendide architetture, ma luoghi vivi di socialità e cultura. E tanta, tanta musica.
Il Festival Serenissime Dimore è realizzato da Asolo Musica – Veneto Musica, con la direzione artistica di Vincenzo De Vivo, con il contributo del Ministero della Cultura, della Regione del Veneto e del Comune di Este, con il sostegno di Aermec, Hausbrandt Trieste 1892 e Luxottica e con il patrocinio dell’Istituto Regionale Ville Venete e dei Comuni di Este, Lonigo, Mira, Orgiano, Pojana Maggiore, Teolo, Val Liona e Zugliano.
Per info e prenotazioni:
+39 392 4519244 | info@asolomusica.com | http://www.asolomusica.com
www.asolomusica.com | http://www.boxol.it/asolomusica
www.boxol.it/asolomusica
SERENISSIME DIMORE – NOTA DI CONTESTO
Le Ville Venete non nacquero soltanto come residenze eleganti dove i patrizi della Serenissima si rifugiavano nei mesi estivi per sfuggire alla calura lagunare. Furono il segno tangibile della trasformazione con cui Venezia, dopo aver abbandonato la mercatura con l’Oriente, scelse di radicarsi nell’entroterra. I terreni conquistati vennero resi sicuri grazie a un illuminato governo delle acque e trasformati in campagne ordinate, dando vita a un sistema territoriale che replicava nelle campagne lo splendore della cultura e della ricchezza della Repubblica. Tra il Quattrocento e il Settecento queste residenze ridisegnarono il paesaggio del Veneto, creando un tessuto connettivo che ancora oggi collega città e campagne, grandi centri e piccoli borghi. Non erano luoghi avulsi dal contesto: nelle ville convivevano la vita dei nobili e quella dei contadini, l’operosità degli artigiani e il lavoro dei campi, gli affari agricoli e i fasti culturali. Progettate da architetti sconosciuti o da maestri come Andrea Palladio, impreziosite da artisti locali o dai Tiepolo, furono teatro di incontri che hanno segnato la storia dell’arte e della cultura europea.
In questo scenario la musica trovò un ruolo naturale. Non semplice ornamento, ma parte integrante della vita domestica e sociale: nei saloni affrescati risuonavano madrigali e sonate, nei giardini si danzava, nelle cappelle e negli oratori si celebravano messe e oratori musicali che sancivano insieme la fede e il rango delle famiglie. La villeggiatura diventava così occasione di incontro, di scambio e di rappresentanza. I proprietari stessi, spesso dilettanti colti, partecipavano alle esecuzioni, mentre compositori e interpreti trovavano ospitalità e committenza, alimentando un tessuto creativo che da Venezia si irradiava in tutta Europa.
Serenissime Dimore nasce da questa storia e la ripropone come esperienza viva: la musica non è ospite occasionale, ma torna ad abitare i luoghi per cui era pensata, restituendo continuità tra lo spazio e il suono, tra la funzione originaria delle Ville Venete e la loro capacità odierna di accogliere ascolto e cultura. Ascoltare musica in villa significa allora non solo apprezzare un programma o un interprete, ma entrare in un sistema di relazioni che unisce arte e natura, storia e presente, memoria e attualità.
FOTO ALLEGATE: Villa Priuli Crisanti, Raffaele Pe & La Lira di Orfeo,
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