Tree(3) Strategy: Ludovico Bomben, Paolo Gonzato, Michelangelo Penso in mostra alla Galleria Upp!

Venerdì 25 maggio 2012, alle ore 19.00, presso la Galleria Upp, Canale della Giudecca 282, a Venezia. Quali sono le dinamiche di impossessamento dello spazio, che spingono gli artisti a scegliere di realizzare un’opera dalle ridotte dimensioni o al contrario dall’ampia volumetria? In base a quali criteri un’opera mette in atto una concentrazione spaziale, uno sviluppo su di un piano o stimola invece nell’osservatore un approccio emotivo/percettivo che esclude, o fa passare in secondo piano, la dimensionalità del manufatto?

Come scrive Brian O’Doherty nel suo celebre saggio Inside the White Cube, le gallerie hanno adottato il modello della “scatola bianca” sin dagli anni Sessanta, mettendo in una relazione di forte interdipendenza il contesto ed il contenuto. È venuto così a svilupparsi un approccio in qualche modo ideologico (e che ha risentito in qualche maniera della pratica dell’avanguardia) dal quale deriva la considerazione che l’opera
sia come un fiore delicato che necessita di un atmosfera controllata, in grado cioè di non pregiudicarne la vita e la forza.

Il candore del white cube implica cioè in qualche modo che l’opera sia un campo finito di relazioni – presenti dal momento della sua realizzazione e quindi precedenti la sua collocazione in qualsiasi luogo – che potrebbero andare perse nel caso in cui il contesto non rispettasse i vincoli desiderati: dell’opera andrebbe cioè evitata la contaminazione, l’evento nefasto in cui le parole che essa dice, o cerca di declamare, non siano accolte dal più rigoroso silenzio.

Tale approccio limita uno degli aspetti fondamentali dell’opera: la sua reattività e la sua capacità di adattarsi allo spazio, di occuparlo con modalità di volta in volta diverse in base al mutare delle necessità. Tree Strategy propone così una mostra in cui poter negare l’assunto della fissità dell’opera spiegando invece come essa sia in grado di adeguarsi ed occupare la galleria con metodi simili a quelli adoperati dalle piante e dagli alberi, che si sviluppano, crescono e si impossessano dello spazio mutandosi e talvolta con il vigore necessario per mutare lo stesso contesto (come capita ad esempio agli alberi che deformano il terreno).

Al paradigma che presupponeva, nelle sue intenzioni, una neutralità asettica tra spazio ed opera, viene così contrapposto un modello interpretativo in cui l’opera vive proprio grazie alla sua forza e alla sua reattività vegetale. Tree Strategy raccoglie gli interventi e i lavori di tre artisti di generazioni differenti chiamati a confrontarsi sviluppando ciascuno un approccio – visivo, spaziale, concettuale – differente. La galleria non è più così il semplice contenitore, ma è anche il luogo in cui può avvenire un’intelligente occupazione, in cui l’opera può praticare, per la gioia di chi guarda, il celebre fuck the context teorizzato in architettura.

Gli artisti invitati sono: Ludovico Bomben, Paolo Gonzato e Michelangelo Penso. Il curatore della mostra è Daniele Capra. Info: http://www.galleriaupp.com

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