Le mille anime storiche e artistiche di Concordia Sagittaria (VE)

Indietro fino agli albori istitutivi di Concordia Sagittaria: il sito in cui viene fondata dai Romani la Iulia Concordia, mostra tracce di frequentazione fin dal X sec. a.C., ma è soprattutto tra il IX e l’VIII sec. a.C. che l’abitato protostorico posto su dosso ai margini della laguna, si sviluppò, con aree artigianali, testimoniate dalla presenza di numerosi scarti di fornace e dal rinvenimento di una fornace interrata, destinata alla produzione della ceramica. Bene documentata è anche la lavorazione del corno di cervo e delle ossa di bovini, suini ed equini.

Le Anime Storiche
Concordia Romana: la città di Iulia Concordia (Sagittaria è solo un’aggiunta del secolo scorso per ricordare la fabbrica di frecce) fu fondata nel 42 a.C. circa, durante il secondo triumvirato, in una regione dove da secoli era in atto la penetrazione romana. Le finalità che spinsero i Triumviri a fondare la città si possono riassumere nella necessità di fare una sistemazione ai veterani delle guerre e di creare un baluardo difensivo sul confine orientale all’incrocio di due strade importanti. La Via Annia e la Via Postumia.

Concordia partecipò attivamente alla vita dell’Impero e fu coinvolta, a partire dal III secolo d.C., nelle guerre per contrastare le sempre più frequenti e rovinose invasioni barbariche. Alla metà del V sec. d.C. gli Unni di Attila, dopo aver distrutto Aquileia, posero l’assedio a Concordia e la rasero al suolo. L’eredità di Concordia venne raccolta dalla Chiesa, ormai la sola istituzione in grado di porsi come unico punto di riferimento sociale, civile e colturale in un’opera di mediazione tra cultura classica e nuova realtà romano-barbarica.

Concordia cristiana: il Cristianesimo si diffuse gradatamente a Concordia, favorito dai frequenti contatti con l’oriente dovuti all’attività commerciale e agli spostamenti delle truppe militari. La comunità ecclesiale, con a capo il suo Vescovo, assieme alla fede cristiana, mantenne viva l’identità storico-culturale di Concordia anche nelle drammatiche vicende delle invasioni barbariche, nel contesto sociale e politico più vasto del patriarcato di Aquileia.

Concordia attuale: attualmente Concordia è un centro di circa diecimila abitanti, ad economia prevalentemente agricola. Ogni anno, per iniziativa dell’Amministrazione pubblica e dei gruppi locali, si svolgono importanti manifestazioni folkloristiche e culturali.

L’Anima Archeologica
Reperti archeologici dell’età romana: gli scavi a Concordia iniziarono nel secolo scorso, con la scoperta, sulla sinistra Lemene, di un sepolcreto del IV, V sec. d.C., detto “Sepolcreto dei militi” per l’alto numero di iscrizioni sui sarcofagi attestanti la sepoltura di soldati. Le iscrizioni, data l’impossibilità di conservare le tombe “in loco” furono segate e ora si trovano al Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro. Nell’area cittadina, sempre nel secolo scorso è stato rinvenuto un ponte romano (in Via S. Pietro) che univa la città alla via Annia.

Recentemente, a partire dal 1983, sono stati condotti degli scavi che hanno portato alla luce resti delle Terme (via Claudia) e, sul piazzale antistante la Cattedrale, rispettivamente sulla sinistra un tratto del “decumanus maximus”, strada portante del sistema viario cittadino, dalla pavimentazione ben conservata; e sulla destra resti di abitazioni, pavimenti a cubetti in cotto, canalette di scarico, cocci di anfore, ecc.

In via dei Pozzi Romani (laterale di Via S. Pietro) sono stati scoperti due pozzi del periodo imperiale. Infine, nel perimetro cittadino, sono stati individuati presumibilmente il teatro e il foro. Monumenti paleocristiani. Nel 350 d.C. circa, per commemorare i Martiri concordiesi della persecuzione di Diocleziano venne costruita a Concordia la “Trichora Martyrium” (i resti sono a destra della Cattedrale) edificio triabsidato di piccole dimensioni, per custodire le reliquie dei Martiri.

Successivamente la Trichora venne allungata con la costruzione di una piccola aula a tre navate. Davanti al piccolo edificio vi è un piazzale lastricato con tutto attorno un marciapiede. Sul lato destro si possono vedere delle barche senza iscrizioni, probabilmente a disposizione dei compratori.

Nel 381 d.C. circa fu dato l’avvio alla costruzione della “Basilica Apostolorum” (nel piano sottostante la Cattedrale) divisa in tre navate da colonne sormontate da capitelli corinzi con il pavimento decorato a mosaico. Davanti alla facciata della basilica sono stati rinvenuti i resti di un qudriportico. La basilica più volte rimaneggiata fino al 589 quando presumibilmente fu distrutta dall’alluvione ricordata da Paolo Diacono nella sua Historia Longobardorum.

Alla prima metà del IV sec. d.C. risalgono gli ambienti funerari posti sul retro della basilica paleocristiana. Il complesso monumentale è molto originale. All’interno si possono notare due sarcofagi, di cui il più bello è quello di Faustiniana, scolpito nella parte anteriore e sul fianco destro.

Monumenti romanici, gotici e rinascimentali Il Battistero romanico è un monumento di grande pregio e di grande perfezione. Costruito per volontà del vescovo Regimpoto, la cui tomba si trova nell’atrio sulla parete destra, nel secolo XI, in uno stile che risente di influssi ravennati-bizantini, è affrescato con figure di santi e storie della Bibbia. All’interno del Battistero è conservato un frammento di ambone che apparteneva alla seconda basilica di epoca carolingia.

Bellezze architettoniche e artistiche
L’attuale Cattedrale è sorta intorno alla metà del X secolo durante l’episcopato del vescovo Alberico. Soltanto nel 1466 l’edificio venne portato a tre navate ed assunse strutturalmente l’aspetto attuale. All’interno della Cattedrale si possono ammirare, una acquasantiera in marmo greco del I sec. d.C.; sul muro di destra del presbiterio un affresco raffigurante la Crocifissione (1467-1547); gli stalli lignei del XVI secolo di notevole valore; sulla parete destra dell’abside il monumento funebre rinascimentale dei vescovi di Concordia Francesco e Giovanni Algertino; l’altar maggiore in stile barocco; una tela del Padovanino (1588-1648) nella cappella dei SS. Martiri, cappella ampliata ed abbellita all’inizio del secolo ad opera di Don Celso Costantini; futuro Cardinale. Infine, sul lato destro della Cattedrale, si può ammirare la torre campanaria, del XII sec., alta 28 metri. L’attuale canonica, posta sul retro della Cattedrale, fu costruita come sede vescovile, intorno al 1450 in stile gotico veneziano. Nel corso dei secoli subì rifacimenti e trasformazioni. Si possono ancora ammirare, al primo piano, eleganti monofore trilobate.

Il Palazzo Comunale, di fronte alla canonica, è in stile rinascimentale. Davanti al Palazzo Comunale si trova il caratteristico monumento al Lavoratore delle Bonifiche (1911) opera del Cardinale Celso Costantini. La statua in materiale deperibile, fu sostituita nel 1954 con una copia in marmo. Al di sotto della Banca FriulAdria in Via I° Maggio è visitabile, su richiesta, un’area archeologica con resti di varie epoche. I più antichi della fine del I° sec. a.C. – I° sec. d.C. appartenevano al cortile di una casa; di una abitazione costruita nel I° sec. d.C. facevano parte tre ambienti pavimentati rispettivamente in mosaico, in cubetti di cotto, in cocciopesto.

Un edificio termale, parte di una ricca residenza privata, sorse alla fine del I-II d.C. sulle rovine delle precedenti abitazioni; sono attualmente visibili i resti del calidarium absidato. La quasi totalità dei reperti archeologici è conservata nel Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro; in Concordia è stato aperto un Museo Civico nel quale sono stati raccolti pezzi di epoca romana, paleocristiana e romanica recentemente rinvenuti nel territorio concordiese.

Ulteriori informazioni sul sito: http://www.comune.concordiasagittaria.ve.it

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