CHIEPPI MICHELE “IL MEDICO E L’INFERMIERE” UN LIBRO FRA FEDE E MIRACOLI

Chieppi Michele, Il Medico e l’Infermiere tra fede e miracoli, religiosità e preghiera, spiritualità e spiritual care, guarigioni e Lourdes. Pavia: Medea, 2018, 202 p.

L’autore
Michele Chieppi (1971), Responsabile della Biblioteca di Infermieristica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, studioso di Agiografia, Biblioteconomia, Bibliografia e Storia di Pavia. Docente ai Master di primo livello in Infermieristica presso l’Università degli Studi di Pavia con insegnamento in Strategie di ricerca bibliografica, è autore e coautore di articoli scientifici pubblicati su riviste nazionali ed internazionali a tema infermieristico, biblioteconomico e storico. Ha formato due fondi librari presso la Biblioteca Comunale Villa Braghieri, Castel San Giovanni (PC), dedicati al Venerabile Mons. Agostino Chieppi e alle Serve di Dio Maria e Giustina Schiapparoli. Relatore a numerosi congressi e convegni, è autore del progetto Biblioteca Virtuale della Città di Pavia. Ha pubblicato: Venerabile Monsignor Agostino Chieppi in Letteratura, nelle Opere e nella Storia (2007), L’Enigma del Monastero del Liano (2007), Le chiese di Pavia entro il primo muro della Città secondo Opicino de Canistris (2008); Il Maestro Enzo Zanotti: un mio ricordo, in: Pavia col Lanternino IV (2010); E di nuovo sulla Strada (2011); La ricerca bibliografica, in: I principi dell’organizzazione professionale dell’infermiere (2013).

Il volume
Secolarmente il rapporto Medicina/Religione è stato per la maggior parte dei casi tempestato di disaccordi. L’evidenza empirica da una parte, la salute dell’anima dall’altra, hanno sollevato questioni tutt’oggi irrisolte rimanendo motivo di confronto e discussione. Ma in che modo i medici e gli infermieri si pongono di fronte a temi quali: fede, miracoli, religiosità, preghiera, spiritualità e spiritual care, guarigioni e Lourdes nel momento in cui questi fattori intervengono nella loro missione quotidiana? Cosa chiedono a proposito i pazienti e in che modo i professionisti della salute debbono con loro interagire? Esistono i miracoli per la Medicina? Lourdes dice la verità? A questi e a molti altri quesiti si è cercato di dar risposta attraverso la consultazione della letteratura scientifica internazionale, dei suoi più autorevoli autori, delle più significative esperienze. Un viaggio in cui lettore può sedersi ed ascoltare senza prese di posizione personali dell’autore: una tavola rotonda da cui può trarre ispirazione per rafforzare, modificare o cambiare le proprie idee.

Da dove trae spunto la ricerca che ha portato alla nascita di questo volume?
Il lavoro nasce dalla curiosità di indagare l’evento inspiegabile dalla Medicina riguardante la guarigione di pazienti a cui era stata diagnosticata l’irreversibilità di una determinata patologia. Il libro si compone sostanzialmente di quattro parti riguardanti i rapporti che intercorrono tra: fede e miracoli, religiosità e preghiera, spiritualità e spiritual care, guarigioni e Lourdes; in appendice sono stati aggiunti frammenti di riviste e testi pubblicati nei primi anni successivi la prima apparizione di Lourdes del 1858 in modo da porre esaustività riguardo agli eventi e alle reazioni del mondo scientifico-letterario dell’epoca.

Cos’è l’evento miracoloso per la Medicina?
I miracoli sono stati una fonte perenne di interesse per gli storici medievali e negli ultimi anni il livello di interesse è aumentato anche per studiosi provenienti da una gamma crescente di discipline, i quali, hanno scoperto il valore dei racconti di miracoli come fonte per i loro studi; infatti, durante la maggior parte dell’intera storia dell’uomo, l’opporsi al caos provocato dalla malattia è stato comunemente relegato alla sfera del magico o del miracoloso. Le afflizioni fisiche e mentali erano spesso attribuite a capricci degli dei, spiriti, demoni o, forse, come punizione per qualche trasgressione palese o nascosta contro il Divino. Al contrario, le cure rivolte alla risoluzione di malattie debilitanti sono state drammaticamente ritratte come rari eventi straordinari. I concetti di speranza e di miracolo sono così onnipresenti nella moderna pratica medica che spesso possono diventare aspetti centrali dell’esperienza ospedaliera di un paziente gravemente malato e della sua famiglia, pur se vi sono in letteratura posizioni che si scostano in modo deciso secondo cui “Miracolo” è un termine che dovrebbe essere bandito dal lessico medico.

Che importanza ha la preghiera per il soggetto malato?
La preghiera, intesa come richiesta solenne o ringraziamento a Dio, è tra le pratiche più antiche e diffuse. Utilizzata con l’intenzione di alleviare le malattie e promuovere la salute, negli ultimi anni si è visto un notevole interesse per i suoi effetti benefici sui risultati sanitari. Come possa funzionare il meccanismo con il quale la preghiera diverrebbe efficace è cosa sconosciuta, sta di fatto che sia che la preghiera che la pratica della cura spirituale (spiritual care) rappresentano un elemento significativo nel contesto del sistema medico di molti paesi. Un’alta percentuale di pazienti considera la religiosità e la preghiera come due elementi molto importanti al punto da attribuir loro un ruolo centrale nella loro capacità di far fronte alla malattia. La letteratura conferma che l’associazione tra religiosità e preghiera migliora sensibilmente la Qualità di Vita. Il volume tratta anche delle diverse tipologie di preghiera: individuale, collettiva e di intercessione.

Ma spiritualità e cure spirituale coincidono con religiosità e preghiera?
Il concetto di spiritualità non sempre equivale ad un’affiliazione religiosa: per molti pazienti essa è sinonimo partecipazione ad una religione organizzata, altri invece ritengono che sia contenuta nella persona stessa e abbia poco a che fare con la pratica religiosa. Diversi studi hanno dimostrato che la partecipazione ai bisogni spirituali di un paziente è associata al miglioramento delle variabili psicosociali e fisiologiche e persino alla diminuzione della mortalità; altri studi confermano che i pazienti valutano la cura spirituale come una priorità nel loro recupero e la ritengono una parte integrante della loro soddisfazione insieme con le cure ricevute durante il ricovero. Nella sua essenza la spiritualità è astratta, soggettiva, un termine complesso la cui definizione varia tra individui, filosofie e culture. Queste caratteristiche portano alcuni autori a sostenere che non vi è alcun accordo sulla definizione di spiritualità come concetto. Le ricerche hanno avuto la tendenza ad esplorare la comprensione della spiritualità dalla prospettiva di una cultura prevalentemente occidentale, trovandola altamente correlata al modo in cui la gente percepisce il senso della vita e separandola dalla religione: quest’ultima quindi, può o non può svolgere un ruolo nella spiritualità essendone sufficientemente distinta.

Lourdes: come si inserisce in questo contesto?
Già dai primi anni del ‘900 era evidente l’intento di portare delle migliorie nel rapporto che intercorre tra Medicina e Religione proponendo un punto d’incontro alle estremità di entrambe le sfere. Il panorama in generale però non condivide ancor oggi questo ipotetico abbraccio ma rivela posizioni ferme senza la possibilità di sfumature su cui incontrarsi. Eppure esistono testimonianze, studi e ricerche le quali sostengono la tesi che esiste qualcosa al di là delle rigorose evidenze empiriche; Lourdes è un esempio, basti pensare ai medici e agli infermieri dediti alla sofferenza nella cittadina francese e sui treni destinati al trasporto dei pellegrini. Naturalmente Lourdes rappresenta anche un terreno fertile per il rinnovarsi di contrasti tra Medicina e Religione; questo lavoro però non prende posizione in merito in quanto ha il solo compito di revisionare il materiale scientifico e proporlo ai lettori carico di oggettività documentaria.

Daniela Lombardi Press Office 339-4590927

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