Naturale inclinazione incontri pubblici dedicati al pensare e al fare giardino

Il progetto del giardino, tra memoria e sguardo al futuro è il tema della nuova edizione di Naturale inclinazione, il ciclo di incontri di fine estate dedicati al pensare e al fare giardino nel mondo contemporaneo, organizzato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e curato da Simonetta Zanon.

Quest’anno sono tre gli appuntamenti in programma: un seminario pubblico sul paesaggista francese Pascal Cribier, che si svolgerà mercoledì 12 settembre alle ore 17; la proiezione del film capolavoro di Jacques Tati, Mio zio/Mon oncle, venerdì 14 settembre alle ore 21; e un incontro pubblico, mercoledì 19 settembre alle ore 18, che, a partire dall’esempio del giardino della Minerva a Salerno, porterà la riflessione sul tema della progettazione del giardino, fra passato e presente.

Il progetto Naturale inclinazione si ispira, fin dalla sua prima edizione, svolta nel 2011, alla figura di Ippolito Pizzetti (1926-2007) e al suo instancabile impegno nella divulgazione della cultura e dell’arte del fare giardini, atto poetico ricco di significati anche sul piano etico e sociale. Il giardino che Pizzetti amava è un luogo accogliente, idealmente aperto anche in presenza di un recinto. È un luogo nel quale possiamo dare soddisfazione al nostro bisogno di natura, bellezza, armonia, misura e dove le tracce del passato possono dare forma alle istanze del presente, indirizzando la creatività del progettista e la cura del giardiniere.
Gli appuntamenti di questa edizione invitano, attraverso situazioni, racconti e linguaggi diversi, a una riflessione sul mondo del giardino basata, appunto, sul rapporto tra passato e presente, e sull’importanza del dialogo continuo tra memoria e creatività, nostalgia e innovazione.

PROGRAMMA
mercoledì 12 settembre ore 17
Pascal Cribier: sulle orme di un giardiniere
seminario pubblico

Il paesaggista francese Pascal Cribier (1953-2015), una delle figure più significative nella scena europea contemporanea, ha saputo rappresentare, nella sua opera, la continua tensione tra passato e presente, trovando in questa relazione uno degli elementi chiave che hanno guidato i suoi più importanti progetti, a partire da quello per i giardini delle Tuileries a Parigi. Del suo lavoro e della sua importante eredità darà conto Hervé Brunon, introducendo Elena Antoniolli che, a sua volta, presenterà il suo lavoro di ricerca, svolto nel primo semestre del 2018 grazie a una delle borse di studio che la Fondazione mette a disposizione di giovani paesaggisti. La ricerca, relativa all’area tematica Progetto di paesaggio, ispirata al paesaggista svedese Sven Ingvar Andersson (1927-2007), ha preso in esame alcune figure del paesaggismo contemporaneo, tra le quali appunto Cribier, analizzando nelle loro opere il rapporto tra gli studi sul giardino storico e la cultura del progetto contemporaneo.

venerdì 14 settembre ore 21
Mio zio/Mon oncle
di Jacques Tati (Francia, 1954, 120’, versione restaurata nel 2016)
proiezione pubblica

Le immagini del capolavoro di Jacques Tati, Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes nel 1958 e Oscar come miglior film straniero nel 1959, testimoniano i disastri che possono derivare, nella costruzione dei nostri paesaggi (e giardini), da un rapporto irrisolto con la storia. Se il celeberrimo tormentone della fontana da attivare solo per gli ospiti è il simbolo evidente di una modernità solo formale, uno status symbol vuoto di significati, lo zio Hulot rappresenta perfettamente il disagio esplicito di tutti quelli che non accettano la cancellazione della dimensione umana a favore di un mondo ordinato e artificiale, abitato da persone dai sentimenti altrettanto asettici. Il gelido ultramoderno della villa degli Arpel e della fabbrica risulta inevitabilmente sconfitto nel confronto con il mondo irregolare, colorato e vivace del quartiere popolare e della casa in cui vive lo zio, mediatore non solo fra generazioni ma anche tra questi due universi contrapposti. Attraverso le sue irresistibili gag, il racconto provocatorio e divertente di Tati propone una riflessione tutt’altro che leggera sul conflitto tra passato e presente e sulla necessità di mettere al centro, nella progettazione dei luoghi, le persone e il loro stare bene, in quanto individui o parte di una comunità.

mercoledì 19 settembre ore 18
Il giardino di ieri, l’orto botanico di oggi. Il giardino della Minerva a Salerno
incontro pubblico

Lungo il filo invisibile che lega memoria (critica) del passato e sguardo (lungimirante) al futuro, si sono mossi anche alcuni studiosi e progettisti italiani che, a partire dai primi anni novanta, hanno ideato e portato a termine il restauro del Giardino della Minerva a Salerno. Esempio paradigmatico di come le vicende storiche di un luogo possano essere rilette alla luce di un paesaggismo innovativo che tiene insieme rigore scientifico, abilità progettuale e istanze e inclinazioni provenienti dalla società, il Giardino della Minerva oggi è un giardino/orto mediterraneo il cui assetto ne reinterpreta nella contemporaneità la lunga storia, iniziata nel quattordicesimo secolo, quando Matteo Silvatico vi fondò il primo giardino dei semplici della storia delle scienze mediche. Nel corso dell’appuntamento, Luciano Mauro, agronomo e paesaggista, capofila del gruppo di lavoro che ha seguito tutta l’operazione e che oggi si fa carico della cura e della gestione, condividerà con il pubblico questa straordinaria esperienza a cavallo tra ricerca, progetto, sperimentazione e costruzione di un nuovo modello di giardino per la città.

Elena Antoniolli
Architetto specializzata in Architettura per il Paesaggio, borsista presso la Fondazione Benetton Studi Ricerche nel 2018 con la ricerca Modificare per conservare. Progetto contemporaneo e giardino storico nel lavoro di Pascal Cribier e Michael Van Gessel.

Hervé Brunon
Storico dei giardini e del paesaggio, direttore di ricerca al CNRS (Centre André Chastel, Parigi), membro del comitato di redazione della rivista «Carnets du paysage» e del comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche.

Luciano Mauro
Agronomo e paesaggista attivo nel campo della riqualificazione ambientale, del restauro del giardino storico e della progettazione di giardini pubblici e privati, dal 2004 direttore del Giardino della Minerva a Salerno.

Ingresso libero.
Auditorium degli spazi Bomben, Fondazione Benetton, via Cornarotta 7, Treviso.
Per informazioni: Fondazione Benetton, T 0422 5121, fbsr@fbsr.it, https://www.fbsr.it

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