Susegana ti ascolta e non ti lascia solo: sostegno psicologico, telefonico e gratuito (TV)

Sette giorni su sette, un recapito telefonico, lo 0438/437405, che offre assistenza e sostegno psicologico gratuiti alla comunità. Ad attivare il servizio, a fine marzo, il Comune di Susegana, che ha intercettato il bisogno crescente di ascolto, a causa dell’emergenza coronavirus. A coordinare l’attività la psicologa Lisa Sossai, coadiuvata da un team di esperte del settore: Michela Corrocher, Elisa Ceotto, Stefania Marte, Ilaria Baldin, Beatrice Signorotto, Annalisa Allocca. È la coordinatrice Sossai a spiegarci caratteristiche e modalità del servizio.

Come si articola il vostro supporto?

“Il progetto nasce come supporto telefonico. Ogni giorno della settimana, dal lunedì alla domenica compresa, è coperto da 2 ore di disponibilità del professionista; se l’utente trova il numero occupato può mettersi in contatto tramite email. La psicologa in turno accoglie l’interlocutore, la sua richiesta, il suo disagio. Dopo aver esplorato il vissuto, la psicologa cerca di attivare le risorse personali e/o ambientali, per fronteggiare il presente. Se necessario, la professionista attiva la rete e fornisce tutte quelle informazioni necessarie alla risoluzione del problema. L’intervento necessita di sottostare alla normativa vigente sulla privacy, pertanto, pur consapevoli che il momento è estremamente delicato, dobbiamo svolgere tutte le procedure per la gestione dei dati negli interventi a distanza, così come disposto dall’Ordine di appartenenza. Il servizio è in stretta relazione con i Servizi Sociali del Comune”

Che tipo di paure e di problematiche emergono dalle chiamate?

“Gli accessi alle chiamate sono variegati: difficoltà di gestione dell’ansia data dalla condizione di “chiusura in casa” e dalla perdita del normale ritmo di vita; difficoltà di concentrazione; paura per familiari affetti da Covid-19. Ci sono poi questioni più complesse come la gestione di situazioni di rabbia espressa da familiari in difficoltà psicologica. Infatti in questo periodo si sono affievolite le reti di sostegno date anche dai gruppi di auto mutuo aiuto, che seguono le problematiche alcool- correlate o altro, rendendo più difficoltosa e fragile la gestione di situazioni domestiche già critiche. Le persone che presentavano un livello di fragilità, prima del coronavirus, destano particolare preoccupazione a fronte di un tempo di isolamento così prolungato. Le situazioni di disagio si manifestano attraverso l’ansia, lo stress, l’angoscia”.

Quante persone si sono rivolte al vostro servizio fino a oggi?

“La richiesta da parte del Comune per l’attivazione del servizio è avvenuta il 23 marzo; nell’arco di alcuni giorni si è formato un primo gruppo di lavoro, con 5 professioniste che si è esteso nell’arco di due settimane a 7. Con il 30 marzo il servizio era attivo. Da allora ad oggi, si sono rivolte al servizio 6 persone di varia estrazione sociale in forma telefonica, altre 2 per mezzo di email, all’indirizzo suseganatiascolta@gmail.com”.

Quali consigli e indicazioni date per fronteggiare le difficoltà psicologiche così diffuse in questo periodo emergenziale?

“I consigli e le indicazioni di base sono quelle veicolate anche dall’Ordine degli Psicologi e dell’Istituto Superiore di Sanità. Forniamo consigli su modalità concrete e sostenibili per la gestione dell’eventuale stato di disagio emotivo e indicazioni di base per il controllo dello stress e la gestione della routine giornaliera. Tracciamo anche una mappatura dell’esistenza di una rete di prossimità per la persona e, stimoliamo la motivazione a mantenere i contatti con i nodi significativi di questa rete. Così da alimentare un senso di continuità e appartenenza sociale”.

Quarantena e incertezza per il futuro: cosa possiamo fare, nella vita di tutti i giorni, per mantenere la serenità?

“Suggerisco, a tal proposito, nella quotidianità, di cercare di mantenere un ritmo sonno veglia adeguato, ad esempio, con risveglio e colazione entro le 9 del mattino, meglio ancora se entro le 8 e addormentamento non oltre la mezzanotte. Durante il giorno è importante avere un brevissimo elenco di cose da fare, magari preparato la sera precedente: colazione con frutta, 10 minuti di attività motoria, lettura delle notizie, pranzo, lettura di un libro, telefonata amichevole, doccia, cena, tisana. Ogni attività svolta può poi essere cancellata: questo rassicura molto la nostra mente sulle risorse e sulle potenzialità a disposizione. Sarebbe utile concentrare, nelle ore di luce, le attività di movimento fisico o intellettive; mentre nelle ore serali concedersi attività rilassanti come la lettura, una cena leggera, un bagno caldo. Altro aspetto cruciale è non alimentare l’ansia con il bombardamento di informazioni. Si parla moltissimo di infodemia in questo periodo, cioè della circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono molto arduo orientarsi su un determinato argomento, per la difficoltà di individuare fonti affidabili. Ecco che è bene decidere, ad esempio, di seguire il TG delle 20 e non anche quello delle 12, delle 18 e delle 21. Le nostre vite, probabilmente, dovranno essere riorganizzate in un lungo periodo. Suggerisco, quindi, pazienza e fiducia nella vita che procede e di far affidamento su professionisti formati e seri, che possano accompagnare e sostenere in questa riorganizzazione”.

Elena Pilato

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