Indelebile e luminosa stella pittorica nel cielo artistico seicentesco, Tanzio da Varallo, dalla pennellata decisa e dal folgorante misticismo tematico, riuscì in un’impresa significativa sul fronte stilistico ed espressivo: seppe mescolare, nelle sue tele e nelle pale d’altare, la fulgida naturalezza, il tonalismo chiaroscurale dell’inarrivabile Michelangelo Merisi con le sfrenate eleganze dei manieristi lombardi: stella, quindi, che, seppur nell’orbita caravaggesca, merita onorata e nobile collocazione tra i Grandi del Seicento. Continua la lettura di Intenso e manierista, Tanzio da Varallo: un grande del Seicento.
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Michael Connelly: alle calcagna romanzesche di Serial Killer, Poeti e Giornalisti.
S’intuiva già in uno dei romanzi d’esordio, ovvero in quel “Debito di sangue†che ne lasciava intravedere le marcate doti di “giallista†di razza, ma è con il bellissimo ed avvincente “Il poeta†(casa editrice Piemme, pag 497, costo 19,90 €) che lo scrittore americano Michael Connelly si candida, con prepotenza legittima, alla leadership nella narrativa thriller. La trama, semplicemente splendida, si avvale di costruzioni e di personaggi pienamente credibili e realistici, pur nella loro sconcertante originalità : qualità assai rara nei romanzi noir, dove spesso si tende ad eccedere in colpi di scena vistosi e in eccentricità di maniera. Continua la lettura di Michael Connelly: alle calcagna romanzesche di Serial Killer, Poeti e Giornalisti.
Patrick McGrath: l’ossessione di Haggard, lo sciancato.
In “Folliaâ€, il primo capolavoro a tinte forti e fosche di Patrick McGrath, divenuto meritatamente un bestseller, la moglie di uno psichiatra che lavora in un manicomio criminale inglese s’innamora di un paziente uxoricida, sacrificando alla passione divorante qualsiasi cosa, perfino la vita del proprio figlioletto; ne “Il morbo di Haggard†(casa editrice Adelphi, pagine 208, costo 13,42 €), libro affascinate e nutrito di pathos ed affezione per le storie “maledetteâ€, com’è, del resto, peculiarità tipica della narrativa viscerale di McGrath, l’intreccio si stratifica, si adombra e s’infittisce. Continua la lettura di Patrick McGrath: l’ossessione di Haggard, lo sciancato.
Joseph Conrad: le vittorie inglesi di uno scrittore polacco di rango.
Un critico francese, Ramon Fernandez, ha scritto una verità ampiamente condivisibile sulla narrativa di Joseph Conrad, ovvero che “un grande silenzio della ragione†vige nel mondo letterario e romanzesco dei suoi libri. Continua la lettura di Joseph Conrad: le vittorie inglesi di uno scrittore polacco di rango.
Fedele nei secoli all’Impressionismo: la pittura di Armand Guillaumin.
Un nome poco noto ma di estrema rilevanza artistica quello di Armand Guillaumin, su cui faremo luce, per sottolineare la sua encomiabile coerenza espressiva e stilistica. Fu l’unico pittore impressionista che rimase puramente e devotamente impressionista sempre, fino alla fine, prediligendo gli effetti multipli della luce, le infinite possibilità del colore e giungendo all’uso esclusivo delle cromie complementari, all’abolizione dei toni grigi, a una sempre più intensa luminosità dei soggetti rappresentati. Continua la lettura di Fedele nei secoli all’Impressionismo: la pittura di Armand Guillaumin.
Le Tre Venezie di Edoardo Pittalis: quando il Nord-Est fabbricava la fame.
“L’altissimo de sora, ne manda la tempesta, l’altissimo de soto, ne magna quel che resta, e in mezo a ‘sti do altissimi, resteremo poverissimiâ€. Ed erano poverissimi davvero, i nostri fratelli Veneti che recitavano quell’adagio, contro Dio e il governo. Miseri loro e più ancora i cugini friulani e trentini. Continua la lettura di Le Tre Venezie di Edoardo Pittalis: quando il Nord-Est fabbricava la fame.
La vera storia della Madonna Litta di Leonardo.
Un dialogo universale e intimo, nel contempo: quello di una Madre, la Madre per eccellenza, che colma di tenerezza e di amore il suo Piccolo, il Figlio dell’Uomo, richiamandoci alla mente il dolcissimo legame che li unisce, oltre il tempo e oltre lo spazio. Eccoli i protagonisti sacri e vicini al nostro cuore del capolavoro leonardesco, la “Madonna Litta”, capolavoro assoluto del Genio vinciano, in dotazione permanente al Museo Ermitage di San Pietroburgo, che ne diviene proprietario nella seconda metà dell’Ottocento, quando il duca italiano Antonio Litta lo vendette, nel 1865 allo zar Alessandro II. Continua la lettura di La vera storia della Madonna Litta di Leonardo.
I due volti della libertà negli studi di Mauro Barberis
Il Novecento, il secolo dei totalitarismi, rappresenta un punto di svolta del nostro modo di concepire l’idea di libertà. Da un lato costituisce la smentita dell’idea che la storia umana possa essere considerata, essenzialmente, (come Benedetto Croce riteneva) una storia della libertà. Dall’altro, l’esperienza totalitaria porta a guardare allo Stato in modo differente: induce cioè a rivalutare quella concezione individualistica e antistatalista della libertà che, formulata a partire dall’800, era poi rimasta fortemente minoritaria almeno sul Continente europeo. Continua la lettura di I due volti della libertà negli studi di Mauro Barberis