Pieter Bruegel, il “Buffo fiammingo” che dipinse l’Apocalisse contadina.

In principio, bastò una semplice canna di legno, a favorire facili e sommarie interpretazioni su Pieter Bruegel, pittore fiammingo cinquecentesco, inconfondibile e, per tanti versi, che cercheremo qui di sviscerare, davvero moderno, attuale, nostro. Ma ritorniamo alla vicenda grottesca d’apertura: successe che il giovane artista di Breda s’innamorò di un servetta, assai più desiderosa di divertirsi che di accasarsi. Bruegel ripetutamente le prometteva il matrimonio, la fanciulla, furbetta e bugiardissima, seguitava ad ingannarlo. Continua la lettura di Pieter Bruegel, il “Buffo fiammingo” che dipinse l’Apocalisse contadina.

IL CASTELLO DI BIANCANEVE – Ciaspolata nel mondo delle favole

Neve, silenzi, emozioni, paesaggi, natura, fiabe e leggende. Il Castello di Biancaneve, quello vero, esiste ed è qui vicino a noi, in una intima vallata alpina sull’altro lato dei monti ad ovest di Cortina. Vi sono ambientate alcune tra le più belle leggende delle Dolomiti e la più bella tra le belle, poteva forse vivere altrove? Continua la lettura di IL CASTELLO DI BIANCANEVE – Ciaspolata nel mondo delle favole

“Il Giovane Boccioni” la mostra in marzo a Milano

Numerose sono le mostre che negli ultimi decenni hanno indagato la figura e l’opera di Umberto Boccioni. Poche, tuttavia, sono quelle che hanno ripercorso con rigore scientifico la fase giovanile e formativa dell’artista calabrese, in cui lo studio del passato si lega alla volontà irrefrenabile di conoscere il presente e di sperimentare il futuro. A questo periodo – ricco di suggestioni – è dedicata la mostra Il giovane Boccioni, con la quale Galleria Bottegantica inaugura la stagione espositiva 2021. Continua la lettura di “Il Giovane Boccioni” la mostra in marzo a Milano

Lingua tagliente, scrittura salace, personalità dissacrante: ecco a Voi il libellista Pietro Aretino!

Ritratto di Pietro Aretino, firmato dal Gigante TIZIANO!

Pietro Aretino nacque ad Arezzo nel 1492. Si dedicò, giovanissimo, alla pittura a Perugia, poi passò a Roma, dove divenne celebre per le sue “pasquinate” (brevi componimenti satirici e scandalistici, scritti in persona di “Pasquino”, cioè di una statua mutila, situata in una piazza di Roma, alla quale essi venivano appesi). Dal 1527 all’anno della sua morte (1556) visse a Venezia, dove, allora, si poteva godere di maggiore libertà di parola. Qui intrecciò una fervida amicizia culturale con Tiziano, che gli dedicherà uno splendido ritratto nel 1545 (oggi conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze) ed insieme al Sansovino e al Vecellio diede vita ad un brillante circolo artistico. Continua la lettura di Lingua tagliente, scrittura salace, personalità dissacrante: ecco a Voi il libellista Pietro Aretino!

Chi vuol fare trova i mezzi, chi non vuole trova le scuse!