ESTATE A PORDENONE lunedì 6 e martedì 7 agosto cinema, teatro, quartetto della Scala

Foto by Giuseppe Borsoi

Martedì 7 agosto nell’area verde del Castello di Torre, prende il via la rassegna Teatro d’agosto in Castello a cura della Fita: 3 appuntamenti, tutti al martedì sera, con il teatro popolare per sorridere, ma anche per pensare. Alle 21 la Compagnia Ndescenze di Udine presenterà Di qui non si passa – La storia degli Alpini, su testo e regia di Luca Piana.

Un monologo teatrale che ripercorre la storia del corpo degli alpini dal 1872 a oggi passando per le tappe fondamentali che hanno portato questo corpo a diventare uno tra i più amati dalla popolazione civile. Dalla fondazione alla prima guerra mondiale, dall’affondamento del piroscafo Galilea fino al terremoto in Friuli del 1976, lo spettacolo mette in scena la storia vista dal punto di vista di questi uomini in un crescendo di tensione ed emozioni correlate dai brani eseguiti dal Coro Alpini Passons che intervallano la narrazione. Parole e canti raccontano il cammino del corpo degli Alpini dalla nascita all’evoluzione, senza dimenticare il notevole contributo storico ed umano, dato al nostro Paese e in particolare alla regione in numerose occasioni, dalle guerre alle calamità naturali, mettendo in luce le piccole e grandi vittorie umane e storiche.

La Scala di Milano arriva all’Estate a Pordenone grazie all’associazione Musica Pura che martedì 7 agosto alle 21 nel convento di san Francesco presenta due due quartetti d’archi del massimo prestigio internazionale: il Quartetto d’Archi della Scala, formato dalle prime parti dell’orchestra del Teatro milanese, che rappresenta istituzionalmente nel settore della musica da camera in tutto il mondo e il quartetto femminile Le Scaligere, il cui nome è autorizzato da Teatro alla Scala, formato da componenti stabili della medesima orchestra che hanno deciso di affiancare l’attività orchestrale a quella cameristica.

Dopo una prima parte dedicata a Schubert (Quartettsatz in do minore D703) e Haydn (Quartetto in Do maggiore op. 76 n. 3 “Kaiserquartett”) che avrà come interpreti Le Scaligere, i due quartetti si uniranno nel capolavoro di Mendelssohn (Ottetto in Mi bemolle maggiore op. 20) punto di riferimento assoluto della musica da camera romantica, di grande impegno esecutivo e altrettanta piacevolezza di ascolto. Il Quartetto d’archi della Scala è composto da Francesco Manara, violino, Rodolfo Cibin, violino, Simonide Braconi, viola, Massimo Polidori, violoncello.

Le Scaligere sono Suela Piciri, violino, Estela Sheshi, violino, Elena Faccani, viola, Martina Lopez violoncello
Nel corso dei decenni il Quartetto d’archi della Scala è stato protagonista di importanti eventi musicali e registrazioni. Dopo qualche anno di pausa, nel 2001, quattro giovani musicisti, già vincitori di concorsi solistici internazionali e prime parti dell’Orchestra del Teatro, decidono di ridar vita a questa prestigiosa formazione, sviluppando le loro affinità musicali già consolidate all’interno dell’Orchestra, elevandole nella massima espressione cameristica quale è il quartetto d’ archi. Numerosi i loro concerti per alcune tra le più prestigiose associazioni concertistiche in Italia ( tra cui Settimane musicali di Stresa, Asolo musica, Estate Musicale a Portoguaro, Teatro La Fenice e Malibran a Venezia, Ravenna Festival, Teatro Bellini a Catania, Stagione del Teatro alla Scala) e all’estero (Brasile, Perù, Argentina, Uruguay, Giappone, Stati Uniti, Croazia, Germania, Francia, Spagna, Austria, Grecia). Hanno collaborato con pianisti del calibro di Bruno Canino, Jeffrey Swann, Angela Hewitt, Paolo Restani e Bruno Campanella oltre ad artisti del calibro di E. Pahud, E. Dindo e il tenore J. Carreras. Numerose le loro prime esecuzioni di compositori contemporanei quali Boccadoro, Campogrande, Francesconi, Digesu, Betta e Vlad. Nel 2008 fanno il loro esordio, con un concerto, al Mozarteum di Salisburgo e nello stesso anno ricevono il premio “Città di Como”. Nel 2012, in seguito alla loro tournée sudamericana, ricevono il premio della critica come miglior gruppo da camera straniero. Nel 2011 il loro disco dedicato ai piano quintetti di Brahms e Schumann registrato per la Decca è stato recensito con 5 stelle dalla rivista Amadeus. Ha scritto di loro Riccardo Muti:” ..quartetto di rara eccellenza tecnica e musicale,…..la bellezza del suono e la preziosa cantabilità, propria di chi ha grande dimestichezza anche con il mondo dell’opera, ne fanno un gruppo da ascoltare con particolare gioia ed emozione”.

Suela Piciri è stata per dieci anni Primo Violino di spalla dell’Orchestra Sinfonica del Teatro dell’Opera di Tirana. Da settembre 2015, vincitrice di concorso, fa parte stabilmente dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Collabora inoltre regolarmente come primo violino di spalla con l’Orchestra Filarmonica Toscanini di Parma. Recentemente ha interpretato le Quattro Stagioni di Piazzolla con la Kiev Strings Orchestra in diverse città italiane, il Triplo Concerto di Beethoven con l’Orchestra di Padova e del Veneto, il Concerto dell’Albatro di Ghedini (accanto a Rocco Filippini e Bruno Canino) e il Concerto di Bruch per violino e viola (con Simonide Braconi, prima viola della Scala di Milano) con l’Orchestra Sinfonica della RTV Albanese, Le Muse et le Poète per violino e violoncello di Saint Saens con l’Orchestra Sinfonica Nazionale Greca di Atene.

Estela Sheshi ricopre il ruolo di concertino e successivamente di spalla nell’Orchestra del Friuli Venezia Giulia, si trasferisce poi a Milano dove viene ammessa all’Accademia del Teatro alla Scala. Dal 2004 collabora assiduamente con l’orchestra del teatro e con la “Filarmonica della Scala” sotto la direzione di alcuni dei più importanti maestri. Dal 2010, vincitrice di concorso, fa parte stabilmente dell’Orchestra del Teatro alla Scala.
Elena Faccani ha ricoperto il ruolo di spalla nell’Orchestra dell’ Accademia della Scala. Nel 2001 ha vinto il Concorso Internazionale indetto dal Teatro alla Scala e presieduto da Riccardo Muti, entrando a far parte stabilmente dell’Orchestra. Come violista solista ha recentemente eseguito la Sinfonia Concertante di W. A. Mozart con l’Orchestra Regionale della Toscana.

Martina Lopez a soli 19 anni ha vinto il concorso internazionale per concertino indetto dall’orchestra del Teatro alla Scala di Milano, suonando da quel momento sotto la direzione di Maestri quali Gergiev, Barenboim, Harding, Chailly, Gatti. E’ stata premiata in numerosi concorsi nazionali e internazionali, tra i quali “D. Caravita” con menzione quale miglior giovane talento e migliore violoncellista, Yamaha Music Foundation of Europe, al Concorso internazionale “Rovere d’Oro”, al concorso europeo di violoncello “A. Bonucci”. Nel suo repertorio solistico spicca l’esecuzione dei due concerti di Haydn e il concerto di Dvorak con l’Orchestra Nazionale della radio di Bucarest, il Triplo concerto di Beethoven con Franco Mezzena al violino, “Violoncelles, vibrèz!” di Giovanni Sollima alla Scala. Collabora in qualità di primo violoncello con varie orchestre, tra cui l’orchestra del teatro Regio di Torino, l’orchestra del teatro dell’Opera di Firenze, la “Filarmonica di Torino”, Cameristi del Teatro alla Scala e Virtuosi del Teatro alla Scala, con i quali ha inciso lo “Stabat mater” di Boccherini con Barbara Frittoli per la Sony. E’ stata premiata, insieme al M° Mario Brunello, con il “Gonfalone d’argento della regione Toscana” per le sue doti artistiche.

Clelia Delponte
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