Già pubblicato dalla casa editrice Mondadori in una traduzione complessivamente felice di Bruno Fonzi nel 1956, ricompare anche presso Adelphi, nella stessa traduzione, ma opportunatamente modificata in alcuni punti da Mario Materassi, un notevole romanzo di William Faulkner del 1939, dal titolo bellissimo Le palme selvagge (pagine 302, costo 18,08 euro Continua la lettura di Gli uomini di William Faulkner in balia del Gran Burlone.
Patrick McGrath: l’ossessione di Haggard, lo sciancato.
In “Folliaâ€, il primo capolavoro a tinte forti e fosche di Patrick McGrath, divenuto meritatamente un bestseller, la moglie di uno psichiatra che lavora in un manicomio criminale inglese s’innamora di un paziente uxoricida, sacrificando alla passione divorante qualsiasi cosa, perfino la vita del proprio figlioletto; ne “Il morbo di Haggard†(casa editrice Adelphi, pagine 208, costo 13,42 €), libro affascinate e nutrito di pathos ed affezione per le storie “maledetteâ€, com’è, del resto, peculiarità tipica della narrativa viscerale di McGrath, l’intreccio si stratifica, si adombra e s’infittisce. Continua la lettura di Patrick McGrath: l’ossessione di Haggard, lo sciancato.
Joseph Conrad: le vittorie inglesi di uno scrittore polacco di rango.
Un critico francese, Ramon Fernandez, ha scritto una verità ampiamente condivisibile sulla narrativa di Joseph Conrad, ovvero che “un grande silenzio della ragione†vige nel mondo letterario e romanzesco dei suoi libri. Continua la lettura di Joseph Conrad: le vittorie inglesi di uno scrittore polacco di rango.
Fedele nei secoli all’Impressionismo: la pittura di Armand Guillaumin.
Un nome poco noto ma di estrema rilevanza artistica quello di Armand Guillaumin, su cui faremo luce, per sottolineare la sua encomiabile coerenza espressiva e stilistica. Fu l’unico pittore impressionista che rimase puramente e devotamente impressionista sempre, fino alla fine, prediligendo gli effetti multipli della luce, le infinite possibilità del colore e giungendo all’uso esclusivo delle cromie complementari, all’abolizione dei toni grigi, a una sempre più intensa luminosità dei soggetti rappresentati. Continua la lettura di Fedele nei secoli all’Impressionismo: la pittura di Armand Guillaumin.
Le Tre Venezie di Edoardo Pittalis: quando il Nord-Est fabbricava la fame.
“L’altissimo de sora, ne manda la tempesta, l’altissimo de soto, ne magna quel che resta, e in mezo a ‘sti do altissimi, resteremo poverissimiâ€. Ed erano poverissimi davvero, i nostri fratelli Veneti che recitavano quell’adagio, contro Dio e il governo. Miseri loro e più ancora i cugini friulani e trentini. Continua la lettura di Le Tre Venezie di Edoardo Pittalis: quando il Nord-Est fabbricava la fame.
Magnifica Madonna di stile leonardesco in dotazione al Castello Sforzesco.
Dal 7 dicembre, la Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano si è arricchita di una nuova importante opera, un dipinto di scuola leonardesca di eccezionale valore storico e artistico. Si tratta della MADONNA LIA, eseguita attorno al 1495 da Francesco Galli, detto Napoletano (Napoli, ossia data non registrata Venezia, 1501), allievo di Leonardo, che raffigura una Madonna con bambino, che prende il proprio nome dal collezionista Amedeo Lia che ne fa generosamente dono alla città di Milano. Continua la lettura di Magnifica Madonna di stile leonardesco in dotazione al Castello Sforzesco.
A spasso tra i musei ultramoderni del Vecchio Continente.
Quanto più eccellenti sono le opere d’arte, tanto più profonda verità interna ha il loro contenuto e pensieroâ€, scriveva Friedrich Hegel nelle sue celebri “Lezioni di Estetica”. Dunque, chi non teme di essere colpito dalla sindrome di Stendhal, segua il Grand Tour proposto dallo staff di BeppeBlog attraverso i capolavori della Vecchia Europa in un itinerario, che spazia da Claude Monet a Jeff Koons; da Marc Chagall a Richard Serra; da Salvador Dalì a Umberto Boccioni. Ecco la mappa ideale delle opere a cinque stelle, da non perdere per nessuna ragione. Continua la lettura di A spasso tra i musei ultramoderni del Vecchio Continente.
La vera storia della Madonna Litta di Leonardo.
Un dialogo universale e intimo, nel contempo: quello di una Madre, la Madre per eccellenza, che colma di tenerezza e di amore il suo Piccolo, il Figlio dell’Uomo, richiamandoci alla mente il dolcissimo legame che li unisce, oltre il tempo e oltre lo spazio. Eccoli i protagonisti sacri e vicini al nostro cuore del capolavoro leonardesco, la “Madonna Litta”, capolavoro assoluto del Genio vinciano, in dotazione permanente al Museo Ermitage di San Pietroburgo, che ne diviene proprietario nella seconda metà dell’Ottocento, quando il duca italiano Antonio Litta lo vendette, nel 1865 allo zar Alessandro II. Continua la lettura di La vera storia della Madonna Litta di Leonardo.