Yves Klein: la rivoluzione pittorica in blu.

Sarà capitata a tutti, in una giornata di sole terso e mare limpido, quella domanda così ingenua e devastante che soltanto un bambino in adorazione di un adulto può fare. Perché il mare è blu e se invece trattengo un po’ d’acqua tra le mani è trasparente? Pochissimi, padri o madri, si saranno lanciati in spiegazioni ottiche, noiosissime per altro. I più avranno annuito. “Eh sì, strano, forse il cielo riflesso. Su, piccolo, continuiamo a camminare”. Continua la lettura di Yves Klein: la rivoluzione pittorica in blu.

Arles e i colori di un Genio planetario: Vincent Van Gogh.

Arles, il dipartimento Bouches du Rhone, vale a dire 2.800 ore di Sole l’anno: ecco la differenza ispirativa capitale. Una luminosità singolare, che ne fa, da quasi quarant’anni, la sede degli Incontri internazionali di fotografia. E che ritma, da più tempo ancora, con generazioni di pittori sedotti dai colori di una vita vicino al mare, la Camargue e la Provenza, lì attorno. Primo fra tutti Vincent Van Gogh, che la racconta in una lettera a Emile Bernard come una città “circondata da immense praterie fiorite d’innumerevoli boccioli dorati. E’ un vero mare giallo…”. Continua la lettura di Arles e i colori di un Genio planetario: Vincent Van Gogh.

Il Re dello sgocciolamento pittorico: il ribelle Jackson Pollock.

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Rissoso, insicuro, alcolizzato, secondo i parametri della morale comune che sa additare con superficialità ed ottusità, ma poco “mastica” e comprende d’arte. Ad una festa, turbato dal trionfo di tanta ipocrisia, spaccò con un pugno una finestra, sotto gli occhi esterrefatti di Willem De Kooning e di Franz Kline. Un’altra volta urinò nel caminetto di Peggy Guggenheim, grande mecenate e collezionista generosissima, che pure aveva un debole per la sua “ingestibilità“. Ma, Jackson Pollock, piaccia o non piaccia al Bon Ton, fu artista di prima grandezza e d’indubbia portata rivoluzionaria: i suoi quadri aprirono un’epoca nuova e la sua influenza sugli artisti contemporanei è ancora evidente, a mezzo secolo di distanza. Continua la lettura di Il Re dello sgocciolamento pittorico: il ribelle Jackson Pollock.

Fremiti artistici contemporanei: la Transavanguardia.

Francesco Clemente

Dopo esaltanti peregrinazioni tra le mirabili testimonianze del passato cinquecentesco, desidero “scombussolarvi” un po’, miei cari amici, compiendo un salto di parecchi secoli, esattamente fino agli anni Settanta del Novecento, catapultandovi, quindi, nel variopinto regno artistico contemporaneo, per tastare con gli occhi, più che con mano, lo stato di salute dell’espressione pittorica attuale e trascinarvi, tra i torrenti cromatici e rappresentativi, dell’espressione transavanguardista. Non ve ne pentirete, giacchè c’è del Bello e del Buono anche nelle novità, all’apparenza più bizzarre. Continua la lettura di Fremiti artistici contemporanei: la Transavanguardia.

La Germania ferita nei racconti e nei romanzi di Heinrich Boll.

Opere scelte di Heinrich Boll

“Pur rischiando di rendermi antipatico, debbo qui ricordare un fatto, in difesa del quale posso soltanto dire che è realmente accaduto: negli anni dal ’39 al ’45 abbiamo avuto la guerra”. Con queste parole, in un racconto del 1952, il celebre scrittore tedesco Heinrich Böll, premio Nobel della letteratura nel 1972 tradotto in 30 lingue nel mondo, schernisce l’ottusa volontà di oblio, che va affermandosi nella Germania di quegli anni. Continua la lettura di La Germania ferita nei racconti e nei romanzi di Heinrich Boll.

Intenso e manierista, Tanzio da Varallo: un grande del Seicento.

Indelebile e luminosa stella pittorica nel cielo artistico seicentesco, Tanzio da Varallo, dalla pennellata decisa e dal folgorante misticismo tematico, riuscì in un’impresa significativa sul fronte stilistico ed espressivo: seppe mescolare, nelle sue tele e nelle pale d’altare, la fulgida naturalezza, il tonalismo chiaroscurale dell’inarrivabile Michelangelo Merisi con le sfrenate eleganze dei manieristi lombardi: stella, quindi, che, seppur nell’orbita caravaggesca, merita onorata e nobile collocazione tra i Grandi del Seicento. Continua la lettura di Intenso e manierista, Tanzio da Varallo: un grande del Seicento.

Michael Connelly: alle calcagna romanzesche di Serial Killer, Poeti e Giornalisti.

Il Poeta di Michael Connely

S’intuiva già in uno dei romanzi d’esordio, ovvero in quel “Debito di sangue” che ne lasciava intravedere le marcate doti di “giallista” di razza, ma è con il bellissimo ed avvincente “Il poeta” (casa editrice Piemme, pag 497, costo 19,90 €) che lo scrittore americano Michael Connelly si candida, con prepotenza legittima, alla leadership nella narrativa thriller. La trama, semplicemente splendida, si avvale di costruzioni e di personaggi pienamente credibili e realistici, pur nella loro sconcertante originalità: qualità assai rara nei romanzi noir, dove spesso si tende ad eccedere in colpi di scena vistosi e in eccentricità di maniera. Continua la lettura di Michael Connelly: alle calcagna romanzesche di Serial Killer, Poeti e Giornalisti.

Gli uomini di William Faulkner in balia del Gran Burlone.

Le Palme selvagge

Già pubblicato dalla casa editrice Mondadori in una traduzione complessivamente felice di Bruno Fonzi nel 1956, ricompare anche presso Adelphi, nella stessa traduzione, ma opportunatamente modificata in alcuni punti da Mario Materassi, un notevole romanzo di William Faulkner del 1939, dal titolo bellissimo Le palme selvagge (pagine 302, costo 18,08 euro Continua la lettura di Gli uomini di William Faulkner in balia del Gran Burlone.